Capitolo 11

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11
- Oltre il Tempo e lo Spazio -


Lance afferrò con forza il braccio di Keith, si fece aiutare a mettersi in piedi e appena si ritrovarono ancora una volta uno di fronte all'altro, il cubano lo abbracciò. Era un contatto dolce il loro, le braccia di Lance avvolgevano in modo quasi protettivo le spalle dell'altro. Lo sentiva che era spaventato, anche se come al suo solito ce la metteva tutta per non darlo a vedere. Era terrificante: erano stati derubati di tutte le loro provviste, perciò non avevano cibo con cui nutrirsi e avevano portato via la loro auto. Erano bloccati lì, senza niente da mangiare e senza la possibilità di andare via. "Keith, andrà tutto bene." Sussurrò pianissimo, vicino al suo orecchio, in modo che quelle parole restassero intime tra loro. "Te lo prometto, ce la caveremo.. in qualche modo."
Keith si era limitato a tenere le mani appoggiate delicatamente alla schiena di Lance, e proprio adesso che stava per lasciarsi andare, proprio ora che pensava di poter essere vulnerabile almeno per qualche istante, una voce li interruppe.

"Ragazzi..vi prego." Le labbra le tremavano mentre cercava di parlare. "Dov'è lui..?" la gola si fece secca, il cuore le batteva a mille per la preoccupazione. "Spiegatemi cos'è successo, per favore."

Keith deglutì e sciolse l'abbraccio di Lance, che inutilmente tentò di trattenerlo. Non aveva idea di come avrebbe fatto a spiegarle l'accaduto e mantenere il controllo allo stesso tempo, gli pareva un'impresa impossibile.
Aprì bocca, ma prima che potesse cominciare, Hunk e Pidge li raggiunsero all'ingresso del motel, i loro passi incerti facevano scricchiolare il parquet rovinato.

"Dove diavolo eravate voi due?!" Domandò Lance, con il suo solito tono drammatico. In realtà non era arrabbiato, si era soltanto preoccupato per loro.

"So cosa è successo. L'abbiamo visto dal piano di sopra, dalla finestra.." la voce di Hunk era debole, lo sguardo rivolto verso il basso. Si sentiva in colpa per aver creduto a Lotor e di conseguenza per aver messo seriamente in pericolo tutto il gruppo. "M-mi dispiace, sarei sceso a darvi una mano, ma poi ho visto che Shiro aveva preso in prestito la mia arma, e senza quella non so quanto sarei potuto essere d'aiuto." Sospirò e il suo sguardo prese a spostarsi su diversi punti della stanza, osservò uno per uno i suoi compagni, assicurandosi che stessero bene e poi vide i due cadaveri sul pavimento. "Comunque.. è tutto okay? Qualcuno è ferito?"
Shiro scosse soltanto la testa in segno di negazione, per rispondere alla sua domanda. "Sono così deluso.. ci siamo fatti manipolare da quel bastardo, mi dispiace tanto, ragazzi. Spero possiate perdonarmi."

"Cosa? Ma di che manipolazione stai parlando?" Aggrottò la fronte, Allura.

"Sul serio non ci arrivi?" Keith le rivolse uno sguardo minaccioso. "Dove credi che sia Lotor, adesso?" Le si avvicinò lentamente, passo dopo passo sentiva la rabbia mandargli in fiamme il petto e diramarsi lungo le braccia, fino alle mani. "Abbiamo accontentato i tuoi capricci da ragazzina e guarda cosa è successo."

"Keith." Lo chiamò Shiro, severamente.

"Ci ha derubati. Ci ha traditi ed è fuggito, proprio come mi aspettavo." Strinse i denti, il rimprovero del maggiore gli scivolò addosso e come se fosse pioggia, lo scrollò via in fretta. "Ci ha portato via ciò per cui Shiro ha perso un braccio, si è preso tutto, anche la nostra auto." Adesso che era ad un passo da lei, poteva guardarla dritta negli occhi. "Siamo bloccati qui..." Fece cenno con la testa verso la vetrata, mostrandole i cadaveri che ancora tentavano di arrampicarsi, senza sosta. "...a causa tua."

Gli occhi celesti della ragazza erano fissi nel vuoto, velati da un lucido strato di lacrime. Incredula, scuoteva la testa.
"N-no..non è possibile, ti sbagli." Parlò, trattenendo a stento un singhiozzo.
"Lui- non l'avrebbe mai fatto.."

SURVIVORS - Klance Zombie!AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora