Capitolo 6

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6
Il Motel

Per qualche motivo, Lance aveva cominciato ad avvertire uno strano presentimento. I suoi compagni dormivano beatamente, e ogni tanto si girava a guardare male Hunk, che mentre ronfava emetteva dei suoni verso i quali Lance stava per sviluppare un'intolleranza patologica. Era infastidito a punto tale da preferire che qualcuno gli piantasse un martello pneumatico in testa, così diede una gomitata leggera all'amico, che reagì sbuffando nel sonno. Però, constatò Lance, era stato efficace: aveva smesso di produrre quei terribili rumori, e adesso il cubano poteva godersi la pace di quel silenzio. Eppure presto si accorse che no, non poteva farlo. Non ci riusciva, perché una specie di ansia si stava insinuando nel suo petto e non riusciva a capirne la ragione. Scosse la testa, doveva rimanere lucido. Sapeva che riflettere troppo e rimuginare sempre su i soliti pensieri faceva male, ma al momento lui non aveva nessuna preoccupazione, o meglio, non ci stava pensando più di tanto. Si stava solo godendo la strada deserta e il paesaggio spoglio, prima che quella tensione immotivata arrivasse ad infastidirlo.

Ringraziò l'universo per la piacevole distrazione che gli si presentò davanti, pochi secondi dopo. Sgranò gli occhi e sorrise: era la prima struttura che vedeva nelle ultime due ore, ovvero da quando erano partiti. Probabilmente si trattava di un bed&breakfast , o qualcosa del genere. Non poteva dirlo con certezza, dato che riusciva solo a scorgerlo in lontananza, per il momento.
"Ragazzi!" Li chiamò. "Shiro, Keith?" Si voltò velocemente e decise di scuotere la gamba del giapponese per destarlo finalmente da quel lungo sonno.

"Mh? Cosa c'è, Lance?" Biascicò lui, con la voce impastata, sputando con pigrizia quelle parole a malapena comprensibili.

"C'è qualcosa laggiù, sembra essere un motel. Magari troviamo riparo, o un mezzo migliore." Propose. " Io mi fermo."

Nel frattempo anche Keith si era svegliato, e la prima cosa che aveva notato era che l'auto si stava avvicinando ad una recinzione. "Ah, cazzo, è fantastico." Si passò una mano sul viso, c'erano anche delle probabilità che potessero trovare altro cibo, lì dentro. "Lance, accosta. Dobbiamo procedere con prudenza."

"Lo sto facendo, dammi solo un-" sgranò gli occhi, il cubano, e gettò un urlo, spingendo con decisamente troppa forza il piede contro l'acceleratore, prima di frenare di colpo. Il gruppo si svegliò di soprassalto, Allura venne sbattuta contro il retro sedile anteriore, dove era seduto Hunk, e Shiro dovette reggersi al primo appiglio che gli era capitato sotto mano: la spalliera del sedile di Lance. Keith sobbalzò soltanto, ma la cintura lo tenne fermo sul proprio posto.

"Che cazzo fai? Ma sei pazzo?!" Gridò il corvino, sporgendosi per controllare cosa fosse successo a Lance. "Che ti è preso?"

Il castano teneva il busto piegato in avanti e gemeva a causa del forte dolore al polpaccio destro. Stringeva le mani proprio sotto al ginocchio, cercando di fermare quel bruciore insopportabile.
"Merda! Merda-" gridava, confuso e in preda al panico.

Keith era rimasto a bocca aperta: cosa diavolo gli stava succedendo? Non era stato morso, non poteva essere stato morso. Era stato con lui per tutto il tempo, e se ne sarebbe accorto, se fosse accaduto. Scese dall'auto, seguito da Shiro, mentre Pidge chiedeva ad Allura se fosse tutto okay: anche lei aveva preso una bella botta, aveva un livido sulla spalla e un leggero ematoma a lato della fronte. Keith aprì velocemente la portiera, rivelando ai propri occhi il corpo dell'amico raggomitolato su se stesso.
"Lance, cos'hai?" Si inginocchiò, cercando di fargli sollevare il busto almeno un po'.

"N-non lo so.." quando si voltò a guardarlo, Keith si accorse che aveva gli occhi gonfi e alcune lacrime gli stavano già rigando il viso. "Fa male, non riesco a muoverla!" Gridò nel panico, tornando a fissare la gamba tremante.

SURVIVORS - Klance Zombie!AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora