~3~

222 13 0
                                    

nuvola

Era novembre e io domani dovevo iniziare la scuola. Ero in ansia, inutile negarlo ma accidenti avevo anche paura. Cerco di tranquillizzarmi disegnando alcune cose ma il tentativo era vano, avevo la mente troppo occupata. L'unico modo era uscire da quella stanza e soprattutto da quella casa. Andai in bagno e guardai la mia figura allo specchio. Dei capelli castani mi cadevano sulle spalle, morbidi e mossi, per metà ricci "non capirò mai i miei capelli" pensai subito. Li raccolsi in un piccolo chignon, oramai lo facevo ogni giorno. Guardai i miei occhi, castani quasi dorati a contatto con la luce del sole. Erano ancora rossi per il pianto, mi lavai la faccia per togliere quella merda , quella debolezza. Ritornai in camera, indossai dei pantaloni lunghi e abbastanza larghi con una maglia oversize e delle nike. Alla fine presi i miei occhiali. Mi guardai di nuovo allo specchio, questa volta la frangia mi ricadeva sul viso, sui miei occhi, per mia fortuna li copriva insieme ai miei occhiali.
Uscì di casa senza salutare nessuno e camminai senza una meta. Per puro caso mi imbatto in un negozio di arte "che fortuna,si trova vicino casa" . Entrai senza esitare e fui investita da questo odore familiare di trementina e pittura. Salutai il commesso e mi dirigo con passo spedito alla sezione degli acquerelli. Purtroppo li avevo dimenticata in Italia e dovevo recuperarli. Presi il primo pacchetto economico che trovai e andai nella sezione della pittura ad olio. Ad un certo punto sentì entrare qualcuno, aveva una voce pacata e tranquilla, molto delicato. Poi sentì un'altra voce, ma questa in confronto all'altra era molto più forte e squillante. Erano due ragazzi. Lascai stare e continuo la mia ricerca degli oggetti preziosi. Cercai di guardare i due ragazzi e devo dire che erano davvero carini.
"AAKAASHII, guarda questo coso è stupendoo. Prendiamoloo"
"Bokuto-san non possiamo, dobbiamo fare un regalo e lo sai".
Il ragazzo nominato mise un broncio alquanto infantile ma divertente allo stesso tempo. I due mi sentirono ridere , il mio cuore smise di battere per un secondo. "dannata a me, per che cazzo rido" . Mi guardavano incuriositi e uno dei due si avvicinò.
"Scusami tanto ma non è che ci aiuteresti? Vedo che te ne intendi di queste cose e il commesso ora non c'è". Lo guardai quasi stranita e incanta. Era un ragazzo molto più alto di me, aveva dei capelli neri con degli occhi a dir poco incantevoli , lo invidiavo.
L'altro suo amico si avvicinò e si aggrappò all altro. " Per favore, siamo in crisi e tra poco abbiamo allenamento. Non possiamo restare tanto". Mi guardò come fece lei, con fare dolce e innocente.. non resistetti.
"Ehm va bene, ditemi pure tutto quello che vi serve". I due si guardavano scioccati o forse meravigliati, fatto sta che l'altro esclamò un " HEY HEY HEY, ce l'abbiamo fatta Agaashi".
Lo guardai come sull'orlo dalle risate ma mi trattenni. Mentre Akaashi mi diceva quello che gli serviva , io nel frattempo guardavo il suo amico. Se non sbaglio si chiamava Bokuto. Era tanto alto e imponente, penso che fosse tre volte del mio corpo. Lo guardai meglio, aveva dei capelli bianchi con striature nere sparati in aria, poi guardai gli occhi. Rimasi a fissarlo incosciamente. Erano dorati come un raggio di sole di prima mattina. Grandi e curiosi per il mondo esterno.. indescrivibili.
" Scusami ma cosa stai fissando?"
Akaashi mi riprese e per fortuna Bokuto non mi stava guardando. Dopo 5 minuti finì di aiutarli e con tutta la gentilezza il duo mi ringraziò, prima che loro uscissero notai una cosa e li fermai.
"Ma voi andate alla Fukurodani?"
Entrambi annuirono e Bokuto mi guardò incuriosito; Akaashi invece cercava disperatamente di sapere il perché lo avessi chiesto.
"Scusatemi sono stata troppo sgarbata. Mi sono appena trasferita e ho visto che voi andate alla Fukurodani, infatti domani inizio scuola proprio li. Ah e mi chiamo Diana Balbini". Ero imbarazzata e chinai un poco la testa per la mia timidezza.
Akaashi d'altro canto si presentò, ha davvero
un bel nome e mi disse che non era un problema, tutti erano curiosi.
Bokuto mi stava ancora fissando ma dopo poco si presentò "Io sono Kotaro Bokuto nonché l'asso della squadra di pallavolo e il capitano". Rimasi spiazzata da tutta quell'energia ma rimasi sorpresa che lui fosse il capitano di una squadra. Feci un sorriso che lui notò subito e ricambiò. La nostra strana conversazione finì ma il gufo, da lontano, urlò " SAPPI CHE DOMANI TI ASPETTERÒ ALL'ENTRATA DELLA SCUOLA" , di risposta gli urlai un va bene e me ne andai. Non presi nulla dal negozio ma ero felice di aver fatto nuove conoscenze. Ancora
non sapevo che quegli occhi mi avrebbero tormentata anche nei sogni.

Ok questo capitolo è abbastanza lungo, ditemi se vi vanno bene i capitoli così.
Ebbene si, Diana ha incontrato nuove persone . Come andrà il suo primo giorno di scuola?
~Fra☁️

Quel raggio di sole  (storia su Bokuto)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora