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cuore

Mi svegliai all'improvviso grondante di sudore. Avevo dei respiri troppo profondi e veloci.
"merda non adesso". Presi il telefono ed era mezzanotte e mezza. Troppo presto per un incubo, troppo presto per un attacco di panico. Decisi di chiamare una persona.
"Kotaro" la mia voce era spezzata e veloce.
"ehi piccola che succede? dimmi tutto" la sua voce mi aiutava ma volevo qualcosa di più. Lo sentivo preoccupato, stava facendo qualcosa ma non capivo che cosa. La mia risposta non arrivava e lo sentivo più agitato.
"per favore vieni a casa mia. la chiave di casa è sotto al vaso di tulipani e vieni in camera mia...ti prego" incominciai a piangere e Bokuto aveva il fiato corto.. stava correndo?. Cercava di rassicurarmi ma purtroppo il peggio era già arrivato. Piangevo, ero annegata nelle mie lacrime. Singhiozzi cupi e insistenti. Volevo urlare. Sentivo Bokuto dirmi qualcosa di dolce ma ormai le mie orecchie non volevano ascoltare. Poi sentì una porta sbattere e dei passi pesanti. In quel momento mi ricordai delle mie condizioni, una maglia abbastanza larga che mi arrivava a metà coscia e delle semplici mutande. Non avevo altro. Poi la porta si aprì e lo vidi. La sua faccia era un misto tra preoccupazione e lacrime. "perché stava piangendo". I singhiozzi ricominciarono e non sentivo più l'aria nei polmoni. Sospiri pesanti e irregolari che fecero allarmare Bokuto. Si tolse subito la giaccia e di conseguenza anche la maglia. Subito non ci feci caso. Si sedette dietro di me e mi abbracciò. Un abbraccio che volevo da tanto. Caldo e rassicurante. Mi appoggiò la testa sul suo petto e cercai di controllare i respiri seguendo i suoi. Mi stringevo tra quelle braccia come se quella fosse l'ultimo volta.
"Segui i miei respiri e stringimi" mi stava accarezzando la pancia e nel mentre mi stava dando dei baci sulla nuca e sul collo. Sentivo delle gocce calde scivolare sul mio collo, mi voltai e lo vidi con le lacrime agli occhi. Mi girai completamente e lo abbracciai. Sta volta l'abbraccio era più intenso, lui mi stava strigendo così forte come se da un momento all'altro potessi scomparire all'improvviso. Stava ancora piangendo e io gli accarezzavo la testa. Rimanemmo in quel modo per un po' di tempo che mi sembrò eterno. Mi calmai completamente così come lui. Eravamo ancora stretti in un abbraccio, seduti in un modo scomodo e ancora pieni di lacrime. Sempre attaccata a lui gli dissi "Grazie gufetto mi hai salvato" gli stavo toccando i capelli come per rassicurarlo.
"Mi hai fatto spaventare troppo...io n-no.." non riusciva a parlare. Stavolta lo guardai negli occhi e gli accarezzai la guancia togliendo la lacrima che stava scendendo. Volevo rassicurarlo ma con le parole non sono brava.
"Ehi calmo e parla tranquillamente" gli diedi un piccolo bacio sulla punta del naso e lo vidi arrossire con un piccolo sorriso.
Mi appoggiò la mano sulla mia guancia e io, per essere coccolata, la appoggiai e chiusi gli occhi. Mi stava accarezzando con il pollice e allo stesso tempo sentivo i suoi occhi bruciare su di me, su tutta la mia figura fino a quando non si accorge in che posizione ci ritrovavamo.
"Resto con te stanotte. Non voglio che succeda un'altra volta". Aprì gli occhi e rimasi a fissarlo senza dire nulla, all'improvviso gli diedi il bacio di poche ore prima. Era confuso.
"Mi stai confondendo Diana" "Si lo so"
Poi gli diedi un bacio sulla guancia, poi uno sul naso, sulla fronte e alla fine sul suo collo. Lo guardai un altra volta. Era imbarazzato e aveva un respiro incontrollato.
"È ora di dormire, non credi?" mi tolsi da quella posizione sotto ai suoi occhi e poi mi sdraiai.
"Non ti da fastidio se mi tolgo anche i pantaloni?" vedevo in lui del desiderio dopo aver pronunciato quella semplice domanda.
"Nono, tanto ho già visto troppo" senza che lui dicesse qualcosa, mi girai su un fianco. Volevo confonderlo e farlo ingelosire ma sapevo che non era facile. Dopo un minuto scarso sentì una presenza dietro di me, ero attaccata al petto di Bokuto e un suo braccio era sul mio fianco. Sentivo il suo respiro sul mio collo. Mi vennero i brividi dappertutto.
Mi girai e lo sorpresi a fissarmi. Era dannatamente bello. I capelli che cadevano sui suoi occhi, i suoi muscoli e tutta la sua sicurezza ma solo una cosa mi fotteva ogni volta e quella cosa erano i suoi occhi. I suoi occhi gialli così espressivi e grandi. Mi stavano dicendo troppe cose ma l'unica che persisteva dì più era "baciami". Non avevo il coraggio di farlo adesso, lo ritenevo troppo presto per una come me, volevo aspettare.
"Non mi guardare in quel modo Kotaro" sospirò come se si volesse calmare.
"Perché come ti sto guardando?" "Come se tu mi stessi supplicando di baciarti" mi guardò più intesamente ma sta volta si avvicinò di più. Sentivo il suo respiro sulla mia fronte.
"Forse è vero. Forse voglio che tu lo faccia" "Perché dovrei farlo?". Si stava trattenendo ma era compiaciuto dalla situazione.
"Perché lo vuoi anche tu" si avvicinò di più ma prima che toccasse le mia labbra gli leccai la punta del naso e iniziai a ridere. Mi guardava triste ma divertito allo stesso tempo. Iniziò a ridere e mi resi conto che quella fu la prima volta che lo sentì. La sua risata era piena e rumorosa, ma allo stesso tempo era dolce. Non sapevo descriverla ma so per certo che quella risata da quel momento divenne la mia droga. Come per ripicca iniziò a farmi il solletico e si mise sopra di me.

Bokuto si rese conto che lei aveva sole delle mutande e una maglia, difatti ogni volta che le faceva il solletico la maglia si alzava sempre e di conseguenza, per non far imbarazzare la ragazza, smetteva e poi riniziava. Era bella ai suoi occhi, soprattutto quando rideva per merito suo.
Si stava diviconlando sotto di lui ma non ci fece caso e continuò la sua tortura. La ragazza cercò di parlare ma non ci riusciva, alla fine smise di farle il solletico e la guardó. Uno spettacolo paradisiaco. Era rossa in faccia ma non esageratamente, stava sospirando e la sua maglia era più in alto rispetto a prima. Si riusciva ad intravedere il seno ma lei si abbassò subito la maglia. Era imbarazzata ma Bokuto lo era di più. Era rosso in viso e con il respiro corto. Lei si mise sugli avambracci e si ritrovò il viso di Bokuto vicino al suo. Nel mentre sentiva una pressione in mezzo alle gambe. Non riuscivano a parlare per l'imbarazzo che si era creato ma alla fine Bokuto fece quello che entrambi volevano, la baciò. Un bacio delicato e carico di emozioni. Si staccò subito ma lei lo riprese quasi in astinenza ma stavolta il bacio divenne passionale. Bokuto la fece sdraiare e lui si mise sopra di lei, le stava toccando la guancia per poi scendere sul collo e stringere delicatamente. Lei gli stava tirando i capelli e lo stava stringendo a sè. Il bacio durò a lungo ma poi Diana si staccò per mancanza di aria.
"Sei davvero bello Kotaro" infatti lo era. Aveva delle guance rosse e le labbra gonfie per il bacio, i suoi capelli erano disordinati ma lo rendevano sexy. Dopo aver sentito il suo nome le diede un bacio a stampo ma carico d'affetto.
"Anche tu lo sei Diana"
Alla fine si addormentarono abbracciati e con un sorriso stampato in viso.

Forse sono stata troppo veloce ma meglio così perché a partire da ora ci saranno gli sclerii
~Fra☁️

Quel raggio di sole  (storia su Bokuto)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora