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domande

Akaashi entrò in casa, ma con molta timidezza, mi sono stupita.
"Ehi non essere così timido, mica ti mangio" dissi in un modo tranquillo e subito dopo mi venne da ridere per la situazione imbarazzata che si era creata. Senza farselo ripetere Keiji si levò le scarpe e seguì la ragazza. Per la prima volta la guardò con molta attenzione. Bassa con dei bei capelli castani, erano corti ma
le stavano davvero bene. La divisa della scuola le stava divinamente, se ne era accorto subito infatti alle ragazze della scuola non stava bene ma invece lei era l'eccezione. Notò la sua mano destra, aveva un anello al pollice e delle unghie davvero lunghe "ma sono naturali?". Guardò l'altra mano, aveva soltanto due elastici di colore diverso al polso, uno nero e uno rosa con una striscia nera. "chissà che significato avranno". Aveva capito che Diana non era semplice da capire, aveva tanti particolari , un carattere esuberante ma forte con una personalità fuori dal comune. L'ha capito subito dal primo giorno che l'aveva vista, era affascinante ai suoi occhi.
Nel frattempo arrivarono in sala , minimal e semplice.
"Akaashi vuoi qualcosa da bere?" dissi con fare quasi stanco. Il moro annuì , presi dei bicchieri e alcune bevande mettendole sul tavolo. Mi sedetti e levai la giaccia della divisa.
"Allora Akaashi che domande vuoi pormi?" gli chiesi in un modo quasi divertito, volevo stuzzicarlo.
"Hai detto che ti sei trasferita ma non mi hai detto da dove". "perspicace il ragazzo".
"Allora, incominciamo dall'inizio ok?" , lui annuì. " Vabbe mi chiamo Diana Balbini e sono italiana. Il mio cognome è raro nella penisola. Ho 17 anni e amo suonare ,disegnare e fare sport. Mi piace qualsiasi sport nessuna preferenza. Mi piacciono tantissimo i manga e amo leggere" finì il mio piccolo discorso aspettando una sua domanda che non tardò ad arrivare.
"Hai fratelli o sorelle?" ... merda sta domanda era meglio evitarla. Mi ha visto strana, stava per dire altro ma lo interruppì.
"Questo argomento è un po' difficile da dire, riguardo alla famiglia. Difatti questo è uno dei motivi del perché mia madre si voleva trasferire". Lui mi guardò come se volessi scusarsi ma lo precedetti. Distinto mi abbracciò e ha detto che non avrebbe più fatto domande ma io avevo negato e chiesto dì continuare.
"Com'era la tua vita in Italia? Dicono che sia bella", lo guardai con il sorriso più minuto che ci sia.
"Era bella davvero, il posto in sè intendo ma le persone non sono granché. Avevo una bella vita, agiata e tutto il resto, finché la situazione non si complicò. Sai com'è.. ex, amici falsi e tantissime altre cose. Per fortuna c'erano persone che mi aiutavano ogni giorno cercando di farmi sopravvivere..". Non riuscivo a continuare,stavo pensando troppo ... stavo per scoppiare a piangere. Mi prese la mano e me la strinse come per rassicurarmi. Lo guardavo negli occhi, vedevo sicurezza, fiducia ... amore per l'altro. Non poteva tradirmi giusto? Se glielo avessi raccontato non avrebbe fatto nulla vero? Ero in bilico, non sapevo cosa fare.Di lui potevo fidarmi? " Akaashi?", lui mi guardò preoccupato "dimmi" " Non mi tradiresti mai vero? Mi posso fidare di te?". Adesso era davvero preoccupato.
"Non sono una persona che tradirebbe la fiducia di un mio amico, non lo farei mai" lo guardai con le lacrime agli occhi, volevo dirglielo con tutta me stessa.
"Keiji devi sapere che sono successe delle cose prima che io venissi qui. C'è un motivo se sono sola con mia madre e no, non è per un divorzio" stavo cercando di calmarmi prendendo dei respiri profondi e regolari. Il moro affianco a me stava ancora stringendo la mano preoccupato.
"È successo un incidente non molto tempo fa,esattamente a luglio. C'erano mio fratello e mio padre .. e c'ero anche io. Mi trovavo nei posti dietro perché volevo ascoltare la musica e non essere disturbata.È successo tutto troppo velocemente. La macchina si schiantò ad un camion. Non so come ma io sopravvissi. Ero ancora cosciente e guardai avanti.." mi stava prendendo il panico, stavo di nuovo tremando "vidi due corpi senza qualche arto e uno perfino senza la testa.." avevo gli occhi spalancati per il ricordo. Lui era vicino a me , mi stava abbracciando. " Non sono completamente uscita illesa , mi ero procurata qualche ferita e con un paio di interventi si sistemò tutto. Gli unici che morirono erano solo mio padre e mio fratello. Davanti a noi c'era una sorte di camion con un qualcosa di affilato dietro, ecco perché uno dei due era senza testa. I loro corpi mi hanno fatto da scudo.. se fossi stata davanti sarei morta".
Mi staccai dall'abbraccio e lo guardai in faccia, aveva gli occhi lucidi per il mio racconto.
"Non voglio farti pena o altro anche perché ora sto benissimo " gli sorrisi e lui si tranquillizzò, peccato che non sappia quello che successe prima. "Però Akaashi ti chiedo soltanto di non farne parola" lui annuì e mi sorrise.Alla fine dovette andare a casa ma prima di uscire mi chiese il numero in caso succedesse qualcosa o volessi semplice compagnia. Finalmente mi ero fatta un nuovo amico.Per la prima volta avevo parlato di quell'incidente, è come se mi fossi tolta un peso dal cuore.

La serata con Akaashi si è conclusa così, ve lo sareste mai aspettato?
~Fra☁️

Quel raggio di sole  (storia su Bokuto)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora