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lei

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Maggio

Ormai io e Kotaro stavamo insieme da 6 mesi e siamo felici. Sono di nuovo felice. Purtroppo ho ancora i miei incubi e gli attacchi di panico e certe volte mi capita di digiunare per una settimana, ma sta andando bene. Ho avvisato mia madre della situazione che, di conseguenza ha avvisato la clinica. Kotaro sa che la clinica non è in qui in Giappone ma in Italia e sa perfettamente che mia madre li ha avvisati.

Non molti giorni fa ricevetti una chiamata. Era da parte del mio dottore. Mi aveva detto che dovevo lasciare il Giappone. Lasciare la mia scuola, i miei amici e lui. Non volevo lasciarlo, sono troppo felice con lui. Cercai di smuovere la persona che si trovava dietro al telefono facendolo venire qui. Ma era irremovibile.

Entro il 14 di Aprile dovevo ritornare in Italia.

Lo dissi a lei, da una parte era felice ma dall'altra era triste. Vide che ero triste per lui, mi ero messa a piangere, tutte le mie emozioni uscirono con un pianto silenzioso.

Dopo quelle chiamate cercai di fare un calendario invisibile nella mie mente. Mi restava un mese e 12 giorni. Era tanto ma la cognizione del tempo la perdi facilmente se sei in compagnia di un certo gufo. Avevo già deciso che non lo avrei lasciato per nulla al mondo, neanche se mi portassero sulla Luna. Ero troppo innamorata di lui, ma dentro di me sapevo che quando me ne sarei andata lui avrebbe trovato qualcun'altra. Lo sapevo. Io non sono perfetta, le altre si. Cercai di non pensarci ma era difficile.

una settimana dopo

Mi mancano un mese e 5 giorni.
In questo momento sono con Bokuto e lui ancora non sa nulla. C'era anche Akaashi. Il moro sapeva tutto, è stato il primo a sapere.

"Dimmi che è uno scherzo Diana, dimmi che non te ne devi andare" stava piangendo.
"Keiji mi dispiace...la clinica è irremovibile e devo guarire, ho fatto una promessa, ho fatto questa promessa a lui" cercavo di fargli capire la gravità della situazione ma non ci riuscivo.
"Diana quando lo verrà a sapere sarà distrutto, non sai quanto ci metterò a rimetterlo in sesto, forse neanche ci riuscirò. È talmente innamorata di te che non riesce a starti lontano per un paio di ore. Non so se ci riuscirò Diana, è un impresa troppo difficile"
Aveva ragione. Bokuto starà male e parecchio, anche io lo sarò ma lui sentirà il dolore raddoppiato. Lo abbracciai, cercai dì rassicurarlo.
"Keiji ho pensato ad una cosa. Ci sto pensando da quando me lo hanno detto. Se tutto va liscio dovrei vedervi l'anno prossimo. È tanto tempo lo so ma almeno vi vedo. Non so se Bokuto sarà ancora innamorato di me ma lo vedrò"
Cercai di spiegargli tutto con i minimi dettagli. Almeno qualcuno sapeva del mio piano ma gli dissi anche i contro e che potrei stare via il doppio del tempo previsto. La clinica era severa e dura con i vari spostamenti.
"Hai capito?" il moro davanti a me.

Pensai in questo momento che il moro che conobbi in un negozio di arte era diventato il mio migliore amico. Un migliore amico fantastico che presto incontrerà una persona che lo cambierà come Bokuto ha fatto con me.

Mi risvegliai dal mio flashback con un piccolo bacio sulla testa.
"A che pensi? Ormai siamo arrivati nel posto che ci hai detto da 5 minuti" mi guardò come faceva anche lei quando voleva attirare la mia attenzione. "sono fin troppo simili quei due, andranno d'accordo"
"Stavo pensando al fatto che tu e la mia migliore amica siete troppo simili e che, a parere mio, andrete molto d'accordo".
Kotaro mi guardò entusiasta invece Akaashi in modo curioso.
"Che cosa hai in mente Diana? Siamo davanti ad un aeroporto" Akaashi mi chiese in modo gentile.
"Oh beh lo vedrete entrambi, ma una cosa" mi guardarono attenti.
"Non fate troppe domande perché non sa il giapponese" detto ciò mi girai ed entrai in quel aeroporto che tra meno di un mese varcherò anche io ma senza fare un ritorno effettivo in quel posto. Non credevo che quel "posto" venisse da me.

Quel raggio di sole  (storia su Bokuto)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora