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Avevo paura. Non sapevo se dirlo ma dovevo. Avevo paura della loro reazione, che mi avessero abbondonato soprattutto Kotaro.
"Beh come tutti noi, credo, abbiamo degli ex giusto?" entrambi annuirono un po' confusi ma stettero zitti.
"Non voglio andare nei particolari ma come dire, ero ad un festa insieme al mio ex ed ero ubriaca" mi stava salendo il ricordo, quel dannato ricordo che reputo incubo da ormai due anni. Prendo dei respiri profondi e continuo.
"Quando sono ubriaca sono abbastanza tranquilla ma come sappiamo tutti siamo "deboli" e le persone tendono ad approfittarsene" mi vennero dei brividi improvvisi e i due se ne accorsero. Bokuto mi strinse in un abbraccio e Akaashi mi accarezzò una mano.
"Stai tranquilla, hai tutto il tempo del mondo" mi disse Akaashi.
"In quella festa il mio ex ha fatto una cosa che non sapevo potesse farmi" guardai il pavimento spaventata dal ricordo che sembrava troppo vivido. Istintivamente presi la mano di Bokuto e la strinsi. Mi abbracciò forte non sapendo cosa dire e mi guardò. Presi coraggio finalmente.
"Lui mi portò in una stanza, pensavo volesse farmi riposare perché non stavo benissimo ma fece tutt'altro" presi un altro respiro profondo.
"Mi lanciò sul letto e cercò di immobilizzarmi. Per mia fortuna ero ancora un po' lucida e cercai di proteggermi, di divincolarmi...di spostarlo da sopra di me. Ma non ce la feci. Mi aveva picchiato per farmi stare zitta, imbavagliata per non farmi gridare.."
stavo piangendo al solo ricordo, non ce la facevo ma dovevo..per lui. Doveva sapere.
"Insomma penso che lo abbiate capito, mi ha stuprata e io non sono riuscita a lasciarlo. Una relazione tossica da cui non riuscivo ad uscire e poi ci riusci ma dopo ci fu l'incidente e poi tutto si collega. Tutti gli avvenimenti che vi ho raccontato"
Kotaro mi stava ancora stringendo a se, non riuscivo a vederlo in faccia e Akaashi stava piangendo .
"Stamattina mi ha scritto ma gli ho risposto prima.. l'ho bloccato dopo che ha detto una frase. Da lì è partito il mio attacco di panico".
Silenzio. Solo questo regnava in quella stanza.
Tutti e due mi stavano abbracciando ma io volevo vederlo negli occhi per tranquillizzarmi.
"Keiji puoi andare in palestra, io vengo tra poco insieme a Bokuto e avvisa l'allenatore" senza farselo ripetere andò via e io mi girai verso di lui. Era pieno di lacrime. Mi faceva male vederlo in quel modo. Lo guardai negli occhi e lui fece lo stesso.
"Gufetto stai tranquillo ok ? è tutto passato e sto bene"
"Per te stare bene significa avere un attacco di panico? Cazzo Diana mi fai preoccupare così"
aveva ragione, non era normale. Dovevo avvertire la clinica.
"Infatti avvertirò la mia clinica e dovrò prendere dei provvedimenti per ciò perché non è normale" mi guardò speranzoso. Sperava con tutto se stesso che io guarissi ma era un sentiero difficile.
"Promettimi che non mi lascerai da solo e che guarirai"
"Te lo prometto Kotaro ma fallo anche tu. Promettimi che non mi lascerai"

Lo fece. Facemmo quella promessa che agli occhi degli altri sembrava una cosa per bambini ma per noi era come se stessimo giurando il nostro amore.Una promessa per rimanere insieme per sempre anche da lontani. Una promessa che non verrà spezzata neanche dalla morte stessa.
Ci baciammo come per consolidarla, per renderla completamente nostra e indissolubile. Una bacio pieno di sentimenti e affetto che entrambi non riuscivano a dire a parole. Odiavano le parole. Amavano i fatti, le cose concrete, le cose che sviluppano i ricordi, i sentimenti più forti. I fatti sviluppano l'amore che in questo caso è eterno. Un amore che invidiavano anche la vita e la morte. Lo bramavano entrambi , infatti nel percorso dei due innamorati ci saranno tante dissaventure causate dall'invidia della vita ma la morte li aiuterà a superarle per far si che il loro amore durerà negli anni.
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Dopo essermi tranquillizzata andammo entrambi in palestra e poi negli spogliatoi.
L'allenamento era normale e mi sono divertita. Per fortuna il ricordo di prima non c'era più e l'unica cosa che avevo in testa in quel momento era lui. Quel gufo maldestro che cercava di imitare il coach.

Quel raggio di sole  (storia su Bokuto)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora