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                                 imbarazzo

Il primo giorno finì e la rappresentante di classe mi parlò dei club e di quanti ne potessi fare, mi chiese del mio numero così poteva inserirmi nel gruppo di classe e poi , con il suo sguardo su di me, mi iscrissi a due club. Visto l'orario andai subito nel primo club e non trovai nessuno se non dei cavalletti e dei pennelli fuoriposto. Erano le 16 ma non pensavo non ci fosse nessuno.. un po' mi rattristai. Andai vicino alla finestra e da lì potevo guardare bene il giardino e la palestra, una bella vista. Decisi di disegnare quel paesaggio. Presi una sedia, aprì la finestra e mi misi le cuffie. Passò del tempo ma non so quanto di preciso, so solo che c'era qualcuno che mi stava guardando imbarazzato. Me ne ero accorta soltanto quando ci furono quei secondi di pausa tra una canzone all'altra, infatti avevo sentito un rumore.
" Vuoi stare lì a fissarmi per sempre?" , non ero una persona timida nè con i peli sulla lingua.
La persona si avvicinò a me e si sedette su una sedia, mi girai per vedere chi fosse e rimasi sbalordita. Era Akaashi. Mi stava guardando come quando eravamo sotto al ciliegio ma decifravo gran poco rispetto a prima.
"Non dovresti essere agli allenamenti?".
Mi guardò come se avessi detto una bestemmia.
"Ah nono, oggi abbiamo il giorno libero ed ero ad un altro club"
"Che tipo di club?". Quando gli posi quella domanda mi girai nuovamente e andai avanti con il mio disegno.
"Un club di musica" . Mi girai e avevo un sorriso mai fatto prima.
" Che cosa suoni?". Era imbarazzato, non aveva mai fatto vedere agli altri cosa suonasse. Fece vedere la custodia e capì subito. Suonava il violino. Delicato come lui il violino era lo strumento adatto. Difficile ma bello se lo sai suonare. Akaashi era una persona difficile da capire ma appena lo fai diventa una persona diversa ai tuoi occhi. È solo un piccolo lucchetto da aprire con attenzione.
"Sai io suonavo il flauto traverso" si girò di scatto sbalordito.
"Potremmo suonare qualcosa insieme se vuoi". Aveva le guance rosse, non sapeva cosa dire..annuì e basta.
"Diana-chan vuoi che ti accompagni a casa? Si è fatto buio e non voglio lasciarti da sola". Se devo essere sincera un ragazzo come lui non l'ho mai incontrato, mi fece quasi piangere. Annuì e misi a posto le mia cose. Uscimmo dalla scuola in silenzio, non era un silenzio imbarazzante ma rilassante. Qualche volta si girava dalla mia parte per vedere se fossi a disagio o altro ma si smentiva ogni volta. Stavo guardando il paesaggio che a quest'ora e con questa luce era davvero unico. Avevo gli occhi che mi luccicavano e Akaashi se ne accorse.
"Stai bene Diana-san?", annuisco senza esitare.
"Sai per me è stato difficile venire qui e per fortuna che ho incontrato te e Bokuto altrimenti mi sarei persa" mi uscì dalle labbra una risata amara , quasi disgustata. Mi stava guardando deluso.
"Voi mi avete quasi salvato dalla noia, vi devo ringranziare. Ma se fosse stato per me non sarei venuta qui all'improvviso" , alzai il capo al cielo colorato e sospirai.
"Non volevo venire qui, almeno non adesso. Volevo finire la scuola là, insieme a lei ma purtroppo non posso . Solo per colpa di una madre viziata e stupida". Mi guardava scioccato, quasi triste dal mio piccolo racconto.
"Ho già capito che tu sei un ragazzo silenzioso ma che guarda con attenzione tutti quanti, nessuno escluso. Puoi anche non chiedere nulla se vuoi" . Stavolta fui io a guardalo con occhi strani e me ne accorsi subito dopo distogliendo lo sguardo. Lui aveva tante domande , troppe. Era curioso e lo sapeva bene ma serve sempre del tempo prima che una persona dica qualcosa di personale.
"Diana - san , se posso chiedere, chi è la "lei" che hai nominato prima?" . Non mi aspettavo quella domanda, pensavo mi chiedesse altro.
"Lei è il mio piccolo angelo, la mia migliore amica. Mi manca" . Ero diventata triste ed era inutile negarlo, lui si avvicinò ma non sapeva cosa fare. Per sdrammatizzare gli diedi una piccola pacca sulla schiena e mi misi a ridere. La sua espressione cambiò radicalmente.
"Scusa Akaashi, non dovrei essete triste in questo momento. Volevo solo sdrammatizzare". Lo stavo guardando con il sorriso, un sorriso sincero. Dopo 5 minuti arrivammo a casa mia, non c'era ancora nessuno. Guardai l'orario. 18:30.
"Akaashi vuoi entrare? mi puoi porre qualsiasi domanda che tu voglia" . Lo vidi arrossire ma anche felice, avevo subito capito che lui volesse farmi altre domande. Accettò senza esitare ed entrò in casa.

Prima conversazione con Akaashi. Come finirà questa serata??
Se volete lasciate qualche stellina, ovviamente se vi sta piacendo la storia
~Fra☁️

Quel raggio di sole  (storia su Bokuto)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora