𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟸𝟿

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poi leggete lo spazio autrice

Eddie POV:
avevamo passato il resto della giornata a sparlare di mia madre e a fantasticare sul futuro. un futuro insieme.
la mattina seguente ci svegliammo, eravamo in condizioni decisamente migliori: le ferite stavano già iniziando a cicatrizzarsi e il dolore era ormai sparito <<se aspettiamo qualche ora magari ci dimette direttamente l'ospedale>> proposi
<<si ma così non sarebbe divertente, no? non ci sarebbe l'adrenalina>>
ridacchiai alle parole di richie. fissai gli aghi che mi erano stati conficcati sotto la pelle <<al mio tre li stacchiamo insieme, ok?>> dissi
vidi richie annuire
<<uno>>
<<due>>
cazzo iniziavo già ad immaginare il dolore
<<tre>>
tirammo con un colpo secco le flebo <<cazzo, pensavo peggio>> esclamò richie alzandosi poi in piedi. ridacchiai, sfilandomi la veste bianca e larga dell'ospedale, restando in boxer. richie fece lo stesso per poi arrivare alle mie spalle <<se non fosse che siamo in un ospedale probabilmente ti avrei già scopato>> mi sussurrò con voce baritonale all'orecchio, baciando poi lievemente il mio collo. mi girai, baciandolo sulle labbra <<ora torniamo a casa, ok? avremo tutto il tempo>> ridacchiai accarezzandogli la guancia.
ci vestimmo velocemente e riprendemmo tutti i nostri oggetti personali -ovvero i due telefoni, qualche soldo e le chiavi di casa di richie. mi avvicinai alla porta, aprendola di poco <<via libera>> esclamai sgattaiolando fuori dalla stanza d'ospedale, seguito da richie. <<dobbiamo cercare di sembrare il più naturale possibile>> esclamò a voce bassissima. camminammo a passi veloci verso l'uscita dell'edificio, salutando di tanto in tanto qualche dottore che ci passava particolarmente vicino. spinsi la porta d'uscita dell'ospedale. ma non si aprì.
provai a spingere più forte, ma niente da fare, sembrava chiusa
<<eddie>>
<<richie>>
<<c'è scritto "tirare" idiota>>
scoppiai in una risata, tirando la porta e uscendo finalmente da quel maledetto ospedale. richie mi afferrò la mano, iniziando a correre verso casa. sentivo il vento vagarmi nei capelli, scompigliandoli.
mi sentivo felice. mi sentivo libero.
fin quando un signore sulla cinquantina, vestito di tutto punto, ci si parò davanti
<<sei tu richie tozier?>> domandò.
guardai richie, spaventato dalla figura di quest'uomo. richie scosse la testa fissandomi, come per dire "non so chi sia"
<<si sono io - rispose - scusi ma lei chi è?>>
<<oh piccolo richie - disse l'uomo avvicinando la mano alla guancia di richie, tirandogli un pizzicotto - io sono lo zio Oliver. non ti ricordi di me?>>
l'uomo aveva un sorriso beffardo in volto, nascosto appena dalla cortissima barba nera, tendente al grigio per l'età. non mi fidavo di lui.
richie scosse la testa <<no - rispose - non mi ricordo>>
io restavo fermo e zitto, come se stessi assistendo alla scena da dietro uno schermo
<<ma si è normale, eri molto piccolo quando ci siamo visti. sei proprio un bel ragazzo adesso - fece una piccola pausa, forse aspettando una risposta da richie che però non arrivò- mi hanno chiamato dall'ospedale, stavo vendendo a firmare alcuni moduli. cosa avete combinato tu e il tuo amico per ridurvi così? a proposito come ti chiami bello?>>
<<eddie>>
l'uomo sorrise, annuendo alle mie parole
<<siete scappati, vero?>>
restammo immobili
<<ma si, è chiaro. avete ancora i braccialetti con il numero che vi hanno dato all'ospedale>>
erano impossibili da togliere senza delle forbici
e noi, ovviamente, non avevamo delle forbici
<<dove state andando?>> domandò
<<a casa>> tagliò breve richie
<<due giovincelli della vostra età a casa da soli? chissà cosa combinerete. perchè non venite da me? c'è un intero piano libero, dopotutto, richie, sono il tuo tutore adesso, no? sei sotto la mia responsabilità dopo il grave lutto che hai avuto>>
aveva toccato un tasto dolente, richie mi strinse forte la mano
<<no grazie, stiamo bene a casa da soli>> disse
<<ragazzi vi vedo tesi. io lo dico per il vostro bene, venendo da me avrete tutte le spese coperte dal sottoscritto. richie devi fidarti di me, sono pur sempre tuo zio, il cugino di tua madre.  dopo le disgrazie che ti sono accadute voglio solo cercare di garantirti un futuro il più possibile stabile. vieni da me, se vuoi porta il tuo amichetto, e se non ti dovessi trovare bene per un qualsiasi motivo potrai sempre tornare a casa tua>>

<<va bene>

accettò

SPAZIO AUTRICE:
eii come statee? spero bene :)
ho intenzione di pubblicare qualche altro capitolo smut (e con "qualche altro" intendo davvero molti altri), ma volevo prima sapere se per voi andrebbe bene o se preferiresre che ne faccia un po' di meno, perchè qualcuno inevitabilmente ci sarà, mi dispiace HAHAHA

volevo anche avvisarvi del fatto che per due settimane non pubblicherò perchè vado in vacanza, però state tranquillx che appena torno ricomincio ad aggiornare

bacioni💗

•I DON'T WANNA BE YOUR FRIEND•  [reddie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora