•I DON'T WANNA BE YOUR FRIEND• [reddie]

𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟸

Richie POV:
Nella mia testa continuava a rimbombare quella domanda: Eddie era davvero per me qualcosa di più di un semplice amico?
<<Come sono finito qui?>> mi chiese Eddie distogliendomi dai miei pensieri?
Non potevo di certo dire davanti alla madre che era svenuto dopo aver ucciso un Clown impossessato "sa io, suo figlio e altri nostri amici siamo andati in un'inquietante casa abbandonata nella quale vive un pagliaccio che voleva ucciderci a uno a uno per poi mangiarci, lo stesso che ha preso George, il fratellino di Bill, scomparso non molto tempo fa. Una volta lì, dopo aver rischiato la vita più di una volta, siamo riusciti, FORSE, ad ucciderlo per sempre o forse no e tra 27 anni tornerà a prenderci."
<<Sei caduto dalla bici, non ricordi? stavamo andando alla cava>> dissi provando a fare un leggero occhiolino, cercando di non farlo notare alla signora K. Poi mi avvicinai ad Eddie e gli sussurrai all'orecchio, così piano che non credo nemmeno abbia sentito <<Ti spiego dopo>>.

***
La signora K. mi aveva invitato a restare qualche giorno con loro, i miei erano fuori casa per lavoro, non c'erano mai, e quei pochi giorni in cui erano a Derry, facevo di tutto pur di stargli lontano. Per loro non ero niente, non erano mai presenti per me e non si potevano nemmeno aspettare che io li rispettassi.
Ovviamente accettai l'invito, stare con il mio migliore amico giorno e notte sarebbe stato sicuramente meglio di stare solo.

***
Eddie POV:
Arrivati davanti casa mia aspettammo qualche minuto mia madre che cercava disperatamente la chiave nella sua enorme borsa, più disordinata dei miei pensieri. Appena aprì la porta io mi precipitai sul divano.
<<Mi passi il telecomando Tozier?>> chiesi al corvino che si stava per buttare sul sofà vicino a me.
<<Prenditelo da solo>> rispose lui sdraiandosi, posando la testa sulle mie gambe.
Allungai il braccio e presi il telecomando sul comodino, devo ammettere che era molto vicino a me, ma non avevo affatto voglia di sfonzarmi per prenderlo.
<<Dolcettino mioooo, io vado a prendere qualcosa per la cena, il frigo è vuoto, torno tra una ventina di minuti>> urlò mia madre dalla cucina. Pochi secondi dopo sentii il rumore della porta che si chiudeva. Richie sarebbe restano una settimana da noi, finchè non sarebbero tornati i suoi genitori.
<<Okay, sono svenuto nella casa abbandonata, vero?>> esclamai appena fui certo che mia madre fosse fuori
<<Allora hai sentito il mio "ti spiego dopo", quando eravamo in ospedale>> disse lui sistemandosi meglio sul divano. Annuii <<Si non sono sordo Richie. Ma come avete fatto a portarmi fuori di lì? >>
<<Sei pesante più di quanto pensassi, lo sai? Ti ho dovuto portare in braccio fino all'ospedale>> rispose lui strappandomi il telecomando di mano. Lui mi aveva portato in braccio per tutto quel tragitto? Magari io sarò più pesante di quanto ci si possa aspettare, ma lui è sicuramente più forte di quanto sembri.
Il rumore improvviso della tv mi fece sobbalzare <<Non te la fare nei pantaloni solo perchè ho acceso la televisione, Eddie spaghetto>> mi disse Richie con una pacchetta sulla spalla.
<<Hai fatto tutta questa fatica solo per me?>> dissi fissando il pavimento
<<Di che parli?>> sapevo che in realtà aveva capito benissimo di che parlavo
<<Mi hai portato fino all'ospedale...è dall'altra parte della città rispetto alla casa abbandonata>> continuavo a fissare il tappeto
<<Beh si - un sorriso marchiò le mie labbra - non potevo mica lasciarti morire, poi non avrei più potuto mangiare i pancake di tua madre>> il mio sorriso scomparve a quest'ultima affermazione ma in fondo sapevo che ci teneva a me...e devo ammettere che i pancake di mia madre sono squisiti.

***
Richie POV:
"No Eddie, non l'ho fatto per i pancake, l'ho fatto per te, sarei andato fino in Italia con te in bracio, se fosse stato necessario, farei qualsiasi cosa pur di non perderti, perché non lo potrei sopportare". È questo quello che avrei dovuto dire. Ma mi limitai a chiedergli quale film avrebbe preferito guardare.
<<Il mago di Oz>> rispose lui, adorava quel film. Io lo odiavo. Lo trovavo di una noia mortale, ma mi bastava stare insieme a lui.
Il film era iniziato solo da cinque minuti e io già stavo per addormentarmi dalla noia. Mi girai e vidi la sua faccia concentrata, quanto era carino.
<<Io vado in bagno>> dissi.
Eddie prese il telecomando e mise pausa
<<Non ti piace, vero?>> cazzo se mi conosceva bene. <<Possiamo fare qualcos'altro, se preferisci>> sinceramente avevo solo voglia di dormire, per colpa sua avevo passato i giorni precedenti a riempirmi di caffè. Ma lui non lo sapeva e non doveva saperlo. <<Potremmo giocare a Monopoli se ti va>> era il primo gioco che mi venì in mente, ed era l'unico che sapevo per certo che avesse, da piccoli ci giocavamo spessissimo.
Proprio in quel momento la signora K. aprì la porta
<<Tesorini mieiii, andatevi a lavare le mani e poi a tavola. Ho qui la cena.>> mangiare era proprio quello che mi ci voleva.
<<Va bene mammina>> esclamò Eddie alzandosi dal divano e spegnendo la tv. Mentre salivamo le scale per dirigerci in bagno cercai di imitare la sua voce e dissi <<Va bene mammina>>. Eddie mi tirò uno schiaffo fingendo un'espressione offesa.
<<Perchè tutta questa aggressività, Eds?>> domandai sarcastico cercando di dargli un bacino sulla guancia. Lui mi scansò  <<Non mi chiamare Eds, Richie. Lo sai che mi da fastidio>>
<<Va bene, scusami Edward>> sapevo per certo che Edward gli dava ancora più fastidio.
<<Beh così è anche peggio>>. ridacchiai compiaciuto.

Ci lavammo le mani e ne approfittai per tirargli qualche schizzo. <<Vuoi la guerra, Tozier? - domandò lui provocante - Che guerra sia>>. Mise le mani a cupola e le riempì d'acqua, per poi buttarmela tutta sulla maglietta, che si fracicò
<<Cazzo Eddie>> esclamai scoppiando a ridere. Lui accompagnò la mia risata <<Ora ti do una mia maglietta, sei troppo bagnato>> disse lui.
Avrei quindi dovuto mettermi una sua maglietta? Indossare il suo profumo? I

Angolo autrice:

Più di 1000 parole. AMATEMI.
Richie riuscirà a contenersi mentre indossa una maglia del suo amato Eddie? Chissà. Al prossimo capitolo.
Kisskiss, gossip girl