Eddie POV:
Richie continuava a ripetermi che stavo facendo un grosso errore, che non me ne rendevo conto e blablabla. Ma per una volta ero sicuro, per una volta non avevo paura di quello che stavo facendo, o forse si, ma era pronto a correre il rischio, perché sapevo che era la cosa giusta da fare. Tirai fuori la valigia impolverata dall'armadio. Non la usavo da non so quanti anni...non viaggiavamo mai, mia madre diceva che era pericoloso, che solo in aeroporto si corrono tantissimi rischi di infezione...solo stronzate. La verità è che per tutti i chili che sta accumulando ormai riesce a malapena a camminare, figurarsi fare un viaggio in un'altra nazione, salire su un aereo...probabilmente solo per il suo peso precipiterebbe.
Presi due pigiami, cinque polo, una camicia, tre pantaloncini, un jeans, una felpa, qualche calzino e qualche mutanda. Sarei dovuto passare per il bagno per prendere lo spazzolino e il liquido per l'inalatore, ma avrei potuto incontrare mia madre quindi ne feci a meno: l'inalatore era praticamente pieno e poi sarei potuto andare in farmacia a comprare spazzolino e liquido.
Richie fece per aprire la porta della stanza.
<<Fermo>> esclamai
mi guardò con fare interrogativo
<<Usciamo dalla finestra>>
<<Ma->>
<<L'ho già fatto una volta, tranquillo, è solo un salto di un paio di metri. Non voglio rivedere mia madre>> mi tornò in mente la prima volta in cui ero saltato da quella finestra: ero diretto verso l'ospedale, verso Richie. in realtà tutte le mie azioni negli ultimi mesi, in un modo o nell'altro, dipendevano da Richie, o forse ero solo io a dipendere da lui.Richie POV:
Arrivati a casa mia ci precipitammo subito di sopra a sistemare le cose in camera.
<<Beh Eds guarda il lato positivo - esclamai - fin quando non tornano i miei genitori abbiamo tutta la casa a disposizione, e possiamo fare quello che ci pare>> dissi avvicinandomi a lui
<<S-si infatti>> esclamò
<<Eddie - posai una mani sul suo fianco, mentre con l'altra gli alzai la testa in modo che mi guardasse negli occhi - cosa ti hanno detto al telefono?>>
<<N-niente è morta una mia zia>> sapevo che mentiva, lo conoscevo troppo bene per non capire quando stesse mentendo, e questa era una di quelle volte. Ma lasciai perdere, forse semplicemente non si sentiva pronto a dirmelo, comunque la verità sarebbe venuta a galla prima o poi.
<<E che ne dici se adesso ci distraessimo un po' da tutto questo?>> dissi sedendomi sul letto
<<Sai mi sembra proprio un'ottima idea>> esclamò sedendosi su di me.
<<Li hai portati?>> esclamò riferendosi ai preservativi
<<Si sono nella tasca destra del borson->> fui interrotto dallo squillare del telefono. Eddie iniziò ad agitarsi
<<R-richie, il mio inalatore>> mi alzai di scatto
<<Dove lo hai messo?>>
<<Non lo so, n-nella valigia>> iniziai a sfasciare la valigia <<Richie f-fai presto>> iniziò a tossire. Dove cazzo era. Rovesciai tutta la valigia a terra ed eccolo il benedetto inalatore. Lo porsi ad Eddie che si fece due tre spruzzi in bocca. <<Va meglio?>>domandai
annuì. <<Io vado a rispondere>>
<<No Richie non andare>> non lo ascoltai e scesi le scale. Alzai la cornetta
<<Pronto?>>
Eddie era sceso <<Richie riattacca subito>> esclamò preoccupato.
<<Ciao Richie, perché Eddie vuole che riattacchi>> disse dall'altro capo del telefono
<<Ei stai tranquillo Eddie, è solo beverly>>
<<Ciao Bev come va?>> esclamai
<<Tutto bene dai. Avevo chiamato a casa Kaspbrak ma la signora Sonia aveva detto che non eravate più li e che avrei dovuto provare a telefonare a casa Tozier. Che è successo?>>
<<Niente, lunga storia>>
<<Va bene, tenetevi pure i vostri segreti...arriviamo al dunque...come ben sapete, o come spero che voi sappiate, tra sei giorni è il mio compleanno>> esclamò Beverly. Intanto Eddie era andato a sedersi sul divano
<< Sisi certo che lo sappiamo>>non era vero, o per lo meno io me lo ero completamente scordato
<<Beh ecco, volete venire con me, bill, ben, stan e mike a festeggiare? Nel nostro posto segreto>>
<<Si direi che può andare bene>>
<<Eh mi raccomando fatemi un bel regalo>>
<<Certo Bev>>
<<Ahah ci vediamo allora, e salutami Eddie>>
<<Va bene, ciao>> e riattaccai.
<<Che vi siete detti?>> domandò dopo un po' Eddie
<<Ci ha invitati al suo compleanno - risposi andandomi a sedere sul divano vicino a lui - ci vogliamo andare?>> gli posai il braccio intorno alle spalle
<<Ma si dai, ci farebbe bene una festa>>***
I cinque giorni successivi furono meravigliosi, poi arrivò il sesto giorno, il giorno della festa, quel maledettissimo giorno.Angolo autrice:
Siamo quasi a mille lettori e fino a tre giorni fa eravamo a 700. Quindi davvero grazie grazie grazie.
Btw nel prossimo capitolo scoprirete finalmente cosa ha sentito Eddie di tanto sconvolgente al telefono, anche se ho visto che qualcuno è riuscito più o meno già a capirlo. E nada baci✨🧚♀️
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•I DON'T WANNA BE YOUR FRIEND• [reddie]
FanficDerry è una piccola città. Noi siamo due piccole anime in una piccola città. Le nostre due piccole anime sono fatte per stare insieme, per completarsi. Pennywise è morto, ha lasciato in noi uno squarcio che piano piano stiamo cercando di richiudere...