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EREN POV.
Dopo che Farlan ci lasciò soli, ci avviammo verso la casa di Levi.

Levi:" non ti da noia starmi accanto. L'effetto del soppressore è finito ed io non riesco a controllare i feromoni"

Eren:" no, ho preso i bloccanti e comunque non ti farei mai niente che tu non voglia"
Dissi guardandolo nei sui bellissimi occhi.

Levi si avvicinò un altro pochino a me e sfioró la mia mano con la sua. Avevo capito cosa aveva. Voleva prendermi per mano ma si vergognava. Ovviamente non avrei mai permesso che il mio Omega rimanesse senza niente, quindi li presi dolcemente la mano e intrecciammo le nostre mani. Lo vidi poi arrossire.

Loki:* quanto sei bella Misty*

Eren:* per una volta ti sento essere un pochino romantico*

Loki:* tu non comprendi, bisogna essere anche un pochino romantici... però poi dopo scopiamo*

Eren:* delicatissimo*

Arrivammo davanti casa di Levi e lo accompagnai fino davanti la porta.

Levi:" ti va di entrare?"

Eren:" perché no. Sei da solo in casa?"

Levi:" dovrebbe esserci mia madre"

Annuì, in fin dei conti prima o poi avremmo dovuto conoscerci. Che fossimo d'accordo o no io e Levi eravamo Mate e questo ci legava per la vita. Non è come il legame, quello si va a creare solo quando c'è di mezzo anche l'amore, ma il fatto di essere predestinati ci faceva sentire entrambi ancorati a qualcuno. Se lui stava male io lo sentivo e viceversa, avremmo sentito la mancanza dell'altro anche se era un minuto che non ci vedevamo. Però per ora, amore non ce ne era. Era attrazione fisica e il pensiero fisso di dover rendere felice il compagno, dettato dal destino, non dai sentimenti. Era un po' triste, ma con il tempo avremmo imparato ad amarci...spero.

Appena entrammo, sulla soglia della porta, ad aspettarci c'era una donna davvero molto bella. Aveva lo stesso taglio degli occhi di Levi con il medesimo colore, lunghi capelli corvini e dei tratti del viso davvero molto delicati. Anche lei non era alta ed aveva una corporatura abbastanza esile, ma comunque femminile. Insomma era Levi versione femmina.

La donna si fiondò ad abbracciare il corvino e,dopo averli rifilato un bacio sulla guancia alzò il viso nella mia direzione, io intanto ero rimasto sulla soglia della porta

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La donna si fiondò ad abbracciare il corvino e,dopo averli rifilato un bacio sulla guancia alzò il viso nella mia direzione, io intanto ero rimasto sulla soglia della porta.

Kuchel:" entra pure caro. Io sono Kuchel. È abbastanza strano che mio figlio porti qualcuno a casa all'infuori di Farlan. Cosa è successo? Ti sei picchiato di nuovo con qualcuno?"
Disse rivolta al figlio.

Levi:" no mamma, per una volta no. Meglio se andiamo di la a parlarne. Vieni Eren"

Lo avrei seguito ovunque. Mi fece strada verso il salotto e dopo ci accomodammo sul divano. Intanto Levi aveva ingerito un altro soppressore. Non mi andava molto a genio la cosa, tutti quei soppressori non li facevano per niente bene. Una delle prime cose però, che ci avevano spiegato a scuola era che, quando avremmo incontrato il nostro compagno, prima di poter consumare qualsiasi calore, avremmo dovuto prima conoscere le famiglie. Veniva fatto principalmente per cortesia. Tutti sapevano che era impossibile dividere due predestinati quindi, quello che pensavano i genitori era, pressoché, inutile.

Kuchel:" gradisci qualcosa...Eren, giusto?"

Eren:" si, Eren. Grazie mille ma sono apposto"
Dissi con un sorriso e cercando di essere il più cordiale possibile.

La donna mi sorrise di rimando, poi si girò verso il corvino.

Kuchel:" allora di cosa volevi parlarmi? E perché hai quella felpa verde, non indossavi un maglioncino bianco stamani?"

Il ragazzo fece un respiro profondo e poi iniziò a parlare.

Levi:" mamma....ti presento Eren, il mio Mate"

La corvina rimase con un'espressione scioccata per qualche secondo. Aveva gli occhi sgranati e la bocca aperta, dopo poco delle lacrime iniziarono scivolarle sulle guance candide. Levi mi guardò un attimo con espressione spaventata per poi rivolgere nuovamente lo sguardo sulla madre e andare accanto a lei. Mi aveva davvero distrutto vedere quell'espressione sul volto del mio Omega.

Levi:" mamma"

Kuchel si risvegliò da quella specie di trans e guardò il figlio negli occhi.

Kuchel:" scusa Levi, non me lo aspettavo. I-io sono molto felice per voi. Il mio piccolo è cresciuto. Levi non puoi neanche capire quanto io sia felice, so perfettamente cosa si prova vicino al proprio Alpha, ma purtroppo so anche cosa significa perderlo. Voglio solamente che tu stia bene"
Disse per poi racchiudere il figlio in un abbraccio, poi si girò verso di me.

Kuchel:" Eren, ti prego prenditi cura di mio figlio e stagli sempre accanto, fa male perdere la propria metà"

Eren:" non si preoccupi signora, lo renderó felice"

Kuchel:" Kuchel...chiamami pure Kuchel"
Annuì sorridendo e in quel momento sentì la porta di casa aprirsi.

Entrò in casa un signore alto, robusto e con i capelli castani, leggermente lunghi, tirati indietro, con un filo di barba. A differenza degli altri due presenti nella sala, aveva gli occhi neri e portava decisamente male la sua età. Era un'Alpha, lo sentivo dall'odore, a differenza della donna che invece era Omega come il figlio.

 Era un'Alpha, lo sentivo dall'odore, a differenza della donna che invece era Omega come il figlio

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Kenny:" Kuchel, sono tornato"

I Girasoli Di Van Gogh (Ereri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora