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EREN POV.
La serata passata nella vasca assieme al mio compagno, fu davvero molto interessante. Cercai di rimanere vigile come mi aveva consigliato di fare Loki ma non riscontrai niente di anomalo.

La sveglia alle 7 suonò, ed io fui costretto ad alzarmi per andare a lavoro. Lasciai un bacio sulla fronte di Levi, che continuava a dormire. Appena appoggiai le mie labbra sulla sua pelle, il corvino allacció le braccia al mio collo e mi baciò sulle labbra, ancora con gli occhi chiusi.

Levi:" ti amo"

Eren:" anche io. Dormi ora"

E così lasciai casa per dirigermi a lavoro. Durante tutto il viaggio in macchina verso la galleria d'arte sentì Loki maledettamente agitato.

Eren:* Loki ti vuoi calmare e dirmi cosa ti turba?*

Loki:* Eren te lo già detto, ho un brutto presentimento e io mi sbaglio poche volte*

Arrivai finalmente a lavoro.

La giornata lavorativa fortunatamente passò abbastanza velocemente. Loki era agitato e, come aveva già detto, lui si sbagliava poche volte. Alle 16.30 rincasai.

Varcai la soglia della porta e, al contrario delle altre volte dove Levi mi veniva a salutare con un bacio, mi ritrovai solamente un gran casino sparso per tutta casa. Gli sgabelli che circondavano la penisola della cucina erano tutti sdraiati a terra. Il divano aveva i cuscini sparsi ovunque e qualche graffio sulle federe.

Eden:" Levi!"
Urlai sperando di ricevere risposta.

Iniziai a correre al piano di sopra al contempo che continuavo a chiamare il mio Mate.

Entrai nella camera matrimoniale trovando tutto sottosopra.

Loki:* cazzo! Lo sapevo che c'era qualcosa che non andava!*

Eren:* non riesci a sentire Misty?*
Chiesi sperando in una risposta affermativa.

Loki:* no. Sto provando a chiamarla ma non mi risponde. L'unica certezza che abbiamo è che siano vivi. Se non lo fossero saremmo attraversati da un dolore incommensurabile. Se non riesco a contattarla neanche attraverso il legame vuol dire che ha perso conoscenza*

Eren:" cazzo!"
Urlai a più non posso.

Tornai al piano inferiore, raggiungendo la cucina. Appoggiai i gomiti sul tavolo e la testa sui palmi, chiudendo gli occhi. Ero disperato, dove cazzo si trovava il mio Mate? Quando riaprì le palpebre notai una cosa. Uno degli angoli della penisola era impregnato da delle macchie di sangue.

Un'altra cosa che non avevo inizialmente notato era che ci fosse un pezzo di carta bianco attaccato al frigo, tenuto da una calamita. Presi in mano il foglio e iniziai a leggere le scritte che lo riempivano.

Eren:" Dovevi essere mio, ma tu hai trovato quel fottutissimo Omega. Ma stai tranquillo...se lo eliminerò poi, io e te, potremmo finalmente stare insieme."
Ma che cazzo stavo leggendo?!

Eppure quella scrittura l'avevo già vista. Ma dove? Di chi era?

Portai una mano all'indietro appoggiandomi di schiena al tavolo. Fortuna volle che misi il palmo sopra l'angolo gocciolante di sangue. Per qualche secondo sentì un odore non appartenente alla famiglia ma comunque, lo avevo già sentito.

Era...amarena. Che schifo! Avevo sempre odiato l'amarena, sin da piccolo.

Anche se avessi chiamato la polizia non sarebbe cambiato niente, avrei dovuto aspettare almeno 48 ore.

Passai il restante della giornata a rimettere a posto mentre riflettevo su chi potesse essere stato. Chi è che odorava di amarena?

La sera, molto provato, andai a letto...per modo di dire. Ovviamente non dormí nulla. Non ero più abituato a dormire se non ero accoccolato all'amore mio. Verso le 4.10 riuscì finalmente a chiudere per un po' gli occhi.

Dopo tanto tempo, il sogno che qualche mese fa mi perseguitava tornò. Ero in una cella da solo. Mi trovavo di fronte ad uno specchio, a petto nudo e con le mani appoggiate ad un lavandino pieno d'acqua posto subito sotto lo specchio.

Mi guardavo fisso negli occhi e continuavo a ripetere sempre la stessa parola.

Eren:" Tatakae! Tatakae!"

Subito dopo divenne tutto nero ed io iniziai a dire una cosa

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Subito dopo divenne tutto nero ed io iniziai a dire una cosa.

Eren:" Se vinci...vivi.
Se perdi...muori.
Se non combatti...non puoi vincere!"

Mi risvegliai di soprassalto

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Mi risvegliai di soprassalto. Ero madido di sudore e avevo il respiro abbastanza accelerato.

Avevo ragione...se non combattevo, non potevo vincere e di conseguenza vivere.

Girai la testa verso la sveglia e notai che erano le 7. La sera prima avevo chiamato a lavoro per spiegare la situazione e prendere qualche giorno.

Mi alzai e raggiunsi il Corpo di Ricerca. Trovai Erwin al bancone.

Erwin:" ehi Eren. Ho provato a chiamare Levi per dirgli dei turni ma non mi risponde al cellulare"

Eren:" Erwin devo dirti una cosa"
E così gli spiegai tutto.

Magari, contando che era anche lui un' Alpha, poteva aver già sentito odore d'amarena.

Erwin:" se devo essere sincero si, l'ho già risentito questo odore. È il profumo di un cliente abituale"

Eren:" per caso lo conosci?"

Erwin:" purtroppo no. Però posso descrivertelo. Ha i capelli rossastri e gli occhi marroni. Abbastanza alto e più o meno la tua età. Se non sbaglio lo avevo sentito parlare, diceva che frequentava il liceo artistico"

A quel punto tutto mi fu più chiaro. Ma come era possibile? Anche lui era un'Alpha e noi non siamo fatti per essere sottomessi.

Erwin:" ...en. Eren!"

Eren:" Erwin ho capito! So chi è!"

Hanji:" di che state parlando?"

I Girasoli Di Van Gogh (Ereri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora