Discorsi strappalacrime, motociclisti che fanno i barman e risse pericolose.

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Davvero poco prima del momento in cui il cuore del biondino ossigenato si fermò. Probabilmente. Scherzo. Forse.

-Ammettilo. Ti sei trasferito nell'appartamento difronte al mio appositamente. Con tutti i soldi che fai lavorando da Auror, più tutti quelli della tua famiglia, avresti potuto avere qualunque casa volessi. Forse non mi odi talmente tanto considerando che sapevi benissimo dove abitassi.-  espongo a Malfoy la mia teoria fondatissima, ma lui sbuffa, come se avessi detto qualcosa di sbagliato! Nel caso non lo ricordasse è lui lo stolker qui.

-Ma non ti avevo chiesto di non parlare?- mi chiede lui mentre mi guarda infastidito. Soffio l'aria tra le labbra annoiata. 

-Anche io ho chiesto a Merlino di aiutarmi a sopportarti, eppure non sono stata accontenta. Peccato che la vita non vada sempre come si spera.- gli sorrido falsamente, mentre giocherello col mio vestito verde. Dopo attimi interminabili di silenzio, Ken decide di spezzarlo. 

-Dobbiamo andare a destra o a sinistra?- corruga la fronte cercando di capire dove debba  dirigersi. 

-A destra.- gli rispondo con fare ovvio.

-Magari invece dovremmo andare a sinistra.- obbietta lui con l'intento d'infastidirmi.

-Ti sei per caso trasformato in Google Maps?- il mio sarcasmo non si riposa mai per colpa di quest'idiota patentato.

-No, ma ho l'istinto di trasfigurartici, così da poterti spegnere.- lui ghigna e io ricambio. Le sue battute mi fanno sempre morire dal ridere, infatti, adesso, per colpa della sua comicità mi sto rotolando sul marciapiede sporco senza riuscire a non ridere.

-Andiamo dove dico io. Punto. Già non volevo che tu venissi qui, perciò non aspettarti che io ti dia ascolto.- alza gli occhi al cielo e va dove dico io. 

Londra è piena di gente la sera. I negozi in estate chiudono a mezzanotte, i locali invece sembrano non farlo mai. Amo Londra, ma Malfoy  la rende tutto eccetto che meravigliosa. 

Quando finalmente arriviamo al locale dove si trova la cantante, sorrido trionfante. Sapevo di non sbagliare. Mi giro verso Malfoy e muovo ripetutamente le sopracciglia per fargli intendere che ha davanti la Weasley Suprema, la migliore tra gli Weasely, l'ape regina. 

-Sapevo di avere ragione. Io non sbaglio mai. A differenza di qualcuno ho un ottimo senso dell'orientamento. Credo che non ci sia nulla di meglio che farti capire il fatto che tu abbia sempre torto.- sorrido angelica mentre lui alza gli occhi al cielo, nuovamente.

-Abbiamo capito, adesso perché non taci?- chiede lui come se mi stesse pregando.

-Non sto zitta se ho torto, figuriamoci se ho ragione.- gli do uno scappellotto poco prima di entrare nel locale pieno di luci. La puzza d'alcol, che tra parentesi non sono ancora riuscita a toccare dall'inizio della serata, si fa spazio nelle mie narici. Sento la porta aprirsi dietro di me, deduco sia Malfoy, data la puzza della sua colonia.

-Ehi, Lattuga, perché non chiedi a quel tizio se conosce la cantante?- individuo subito l'uomo che m'indica. Alto, muscoloso, burbero, pelato ma con una lunga barba, giacca di pelle, tatuaggi e pircing ovunque: un motociclista! La cosa che più mi spaventa dopo i ragni e i clown. Si trova dietro il bancone del bar. Un motociclista che fa il barman. Quasi perfetto direi. Adesso mi faccio offrire una bella vodka.

-Ah no, non ci penso neanche. Piuttosto do fuoco a casa mia.- mi guarda interrogativo e annoiato allo stesso tempo. Non rischio il mio bel faccino per risolvere uno stupido inconveniente. -Perché, invece, non chiediamo a quella signora lì?- mi riferisco ad una donna sulla novantina che prepara per la ventesima volta lo stesso caffè, per colpa delle mani tremolanti.

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