Nonna Molly Santa

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Nonna mi ha chiamato molto urgentemente, infatti, ho lasciato Malfoy svolgere le sue commissioni o spendere i suoi soldi in modo inutile, e sono arrivata alla Tana. 

Il grano in estate mi ricorda quando io ed Al giocavamo ad acchiapparella durante le vacanze. Adesso nemmeno mi parla. Che razza d'idiota.

Quando apro la porta trovo nonna che cucina, come da suo solito. Credo stia cucinando del...pollo! Quando quella poveretta ha scoperto che non avrebbe cucinato per tutte quelle persone al matrimonio di Domi, per poco non è svenuta. Le ho detto che non c'era da preoccuparsi, considerando che ha più nipoti che capelli e ci saranno tanti altri matrimonio, con magari meno invitati.

-Rosee! Sei tuuu?- urla indaffarata mentre sento il rumore dell'acqua scorrere. 

-Si nonna, sono io.- arrivo da lei e le do una mano quando noto che le sta per cadere un piatto. Le do un bacio sulla guancia e le sorrido. 

-Cos'è successo? Perché mi hai chiamato? Nessuno mi sembra sul punto di morire.- lei scuote la testa divertita per la mia solita ironia.

-No Rosie, nessuno è morto, ma presto ammazzerò qualcuno se quell'idiota di tuo cugino non si da una mossa ad arrivare. Gli avevo detto di venire 10 minuti prima di te.- corrugo la fronte non comprendendo la situazione, ma poi sento una porta aprirsi e la voce di Albus. I suoi passi si fanno sempre più intensi fino a che non smettono quando entra in cucina.

 Mi nota e mi guarda male, proprio come faccio io. Sbuffiamo entrambi.

-Seguitemi, ora!- nonna sembra un tantino arrabbiata, mentre ci porta nel vecchio ufficio di nonno Arthur. Lancio un occhiata preoccupata ma allo stesso tempo omicida a mio cugino.

Quando entriamo, lei esce e chiude a chiave la porta.

-Nonnaaa. Che fai? Ti prego facci uscire.-  Al la implora.

-No. Dominique mi ha raccontato che avete litigato e che non vi parlate da qualche giorno, adesso ,a meno che voi non facciate pace, rimarrete chiusi  lì dentro. Ho applicato un incantesimo, si scioglierà quando vi chiederete scusa a vicenda.- devo ammettere che l'ho sempre sottovalutata, non pensavo sarebbe stata capace di una cosa del genere. 

-Per favore, no, devo andare ad assaggiare le torte assieme a Dom.-

-Beh, allora sbrigatevi.- la sento allontanarsi. Dopo oggi gliela farò pagare. Le dirò che la sua torta al triplo cioccolato fa schifo. In quel momento starà proprio male. Ma che dico? La sua torta è qualcosa di unico e non potrei mai farla soffrire in modo così atroce.

Il silenzio che ci divide è moooolto imbarazzante. Lui è seduto su una poltrona verde smeraldo, mentre io sono poggiata con la schiena contro la parete. Dopo 10 minuti buoni senza parlare decido di aprire bocca, altrimenti non usciremo mai di qui.

-Allora? Non dici niente?- prima giocherellava con l'orlo della sua camicia, ma adesso mi guarda con le sopracciglia che arrivano all'attaccatura dei capelli.

-Cosa pretendi? Che io mi scusi? Non preoccuparti perché non lo farei nemmeno per un milione di sterline.- sputa acido come se gli avessi detto che i Chudley Cannons fanno schifo.

-Adesso mi spieghi che t'è preso. Che c'è? Stai andando in andropausa? Perché altrimenti non si spiegano i tuoi repentini cambi d'umore. Sono diventati insopportabili e non è giusto che tu te la prenda con me, quando sto cercando di capire cos'hai.- dico tutto d'un fiato come se un Troll di montagna mi stesse rincorrendo. Stavolta mi rivolge un'occhiata comprensiva e lentamente vedo i suoi occhi farsi lucidi. Io mio avvicino a lui,  mi inginocchio e lo abbraccio. 

-Dimmi perché fai così, ti prego. Ho vogli di vedere un film di Julia Roberts e non posso farlo senza di te. Rivoglio il mio migliore amico.- mi stacco da lui e avvicino la poltrona gemella alla sua per poi sedermici sopra.

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