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POV y/n

Ho freddo, avvicino le ginocchia al petto sperando di creare un minimo di calore, ma niente.
Sono stesa su un pavimento gelido e putrido, non mi hanno neanche legata, normalmente mi alzerei e cercherei di scappare, ma sono troppo debole per farlo.

Non so quanto tempo sia passato da quando sono qui, mi hanno messa in una stanza buia, senza finestre e insonorizzata, è una tecnica di privazione sensoriale.
L'unica cosa che so è che mi sembra un'eternità, non hanno fatto altro che torturarmi in tutti i modi possibili, spingendomi al limite, ma mai così tanto da uccidermi, hanno detto che vogliono divertirsi un po' prima farmi fuori.

In questo tempo sto pensando molto a quello che è successo, il bacio con Jimin, che cosa significa?
Io di solito detesto queste cose, ma Dio quanto vorrei star parlando con te di questo rispetto allo stare qui, anzi quanto vorrei che tu fossi qui con me... Oppure no... Non vorrei mai che ti facessero qualcosa di simile, è così disarmante!
Mi manchi! Le nostre litigate su qualsiasi cosa, i nostri allenamenti.

Ti prego ricorda anche tu quello che ho detto, vieni e aiutami ad andar via da qui, oppure se il mio destino è quello della morte vorrei almeno che fossi tu l'ultima cosa che vedrò.

Sento il rumore metallico prodotto da delle chiavi avvicinarsi alla porta, la luce che trapassa attraverso la essa mi acceca, costringendomi a voltare lo sguardo
X: tieni mangia- dice poggiando per terra il vassoio con il cibo sopra -non vorremmo mai che tu morissi
Afferma infine ghignando ironicamente

Esce e con le ultime forze a me rimaste cerco di alzarmi sui gomiti almeno per poter mangiare.
Mi addormento stanca e a risvegliarmi è il dolore. Mi stanno infilzando con un coltello la coscia destra, urlo a ogni minimo movimento dell'arnese all'interno del mio arto

X: ehi! Continua a muoverti e rischio di reciderti l'arteria.
Cerco di non muovermi mentre lui infierisce sulla mia ferita ridendo.
La mia vista si appanna a causa delle lacrime che colano sul mio viso
Hj: che tesoro! Guardate la bambina piange, vuoi che chiamiamo la mamma?!
Scoppia a ridere seguito dai suoi scagnozzi presenti nella stanza
Hj: che c'è non mi rispondi neanche?
Non riuscivo a parlare, avevo dolori da tutte le parti del mio corpo.

Hj: cara qui nessuno potrà trovarti e nessuno potrà salvarti. Hai due scelte, morire o renderti finalmente conto che il tuo vecchio boss è solo uno stronzo, che ti ha venduta e prostrarti ai miei piedi.
Raccolgo tutte le forze che ho cercando di formulare una frase di senso compiuto
Io: il mio vecchio capo sarà anche uno stronzo, ma tu lo superi di gran lunga!
Hj: risposta sbagliata. Mi dispiace!
Un urlo straziante abbandona la mia bocca dopo che un altro coltello oltrepassa la mia coscia sinistra.
Hj: facciamo una bella foto. Sorridi!

Silence KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora