Matthew.
Erano mesi che una ragazza non mi faceva sentire così bene. Sofia aveva risvegliato in me emozioni ormai annebbiate sia fisicamente che mentalmente.
Mi girai ad osservare i capelli leggermente arruffati sparsi qua e là intorno al suo capo, il respiro delicato le dava sembianze angeliche che scomparivano alla vista di quel corpo mozzafiato. Mi erano oscuri tanti lati del suo carattere, effettivamente ci conoscevamo da pochissimo tempo ma lei era costantemente nella mia testa.I miei pensieri sì prolungarono verso mia madre, chissà come stava, mi ero totalmente distratto.
Chiamai l'ospedale in cerca di informazioni che arrivarono dalla voce di un'anziana infermiera: mia madre si sentiva meglio, anche se avrei dovuto andarla a prendere.- Prima di andare potresti anche metterti un paio di boxer, non vorrei mai che Simona desse la colpa a me della tua nudità- si rivolse a me coperta da una semplice t-shirt larga.
- Non avrebbe tutti i torti- la stuzzicai afferrandola da dietro. Le lasciai umidi baci lungo il collo, giocando con il lobo del suo orecchio.
- Non distrarmi, ho poco tempo per andare al lavoro- concluse staccandosi da me.Certo che era strana forte.
Ci vestimmo, bensì con un po' di amarezza e successivamente mi recai da mia madre.
- Ehi, come va oggi?- le chiesi.
- Meglio, devi smetterla di preoccuparti così tanto- mi rispose.
- Io mi preoccupo il giusto, invece tu dovresti pensare di più alla tua salute, una sola medicina non presa può peggiorare la situazione-
- Non fare il ruolo della madre eh!- mi criticò lei- piuttosto, ti trovo più rilassato, come mai?- non riuscii a trattenere un sorriso, ma cercai di cambiare discorso.
Avevo passato una splendida notte con Sofia, perciò non avrei bruciato le tappe, lei aveva bisogno dei suoi spazi ed io avevo bisogno di conoscerla meglio.
Accompagnai frettolosamente mia madre a casa e con grande dispiacere corsi al lavoro nonostante l'immensa voglia di passare del tempo con lei.- Abbiamo un incendio in un ufficio- mi informò Luca non appena misi l'uniforme e dopo pochi minuti arrivammo a destinazione. Presi la pompa dell'acqua e cercai di domare le fiamme che ormai avevano ricoperto l'intero edificio, evacuai la zona è cercai di entrare dentro a vedere la situazione. Il calore del fuoco, l'incessante fumo e fiamme ancora scintillanti in alcune parti non aiutavano la visibilità, sebbene riuscii a trarre in salvo una giovane donna intrappolata tra le fiamme. La sensazione che si prova ad aiutare le persone è indescrivibile, riuscire a domare il meraviglioso fuoco, a non abbandonare chi si trova in difficoltà e a far tornare il sorriso a chi combatte contro la morte, mi ha sempre dato la forza per andare avanti.
Amavo il mio lavoro, amavo il fuoco.
Dopo aver compiuto il mio dovere mi informai ulteriormente sull'incidente ed improvvisamente la donna arrivò con l'intento di ringraziarmi.
- Non so davvero come ringraziarti, mi hai salvato la vita- esordì lei.
- Dovere- risposi.
- Aspetta, ma io ti conosco! Sei quello della rivista- dopo quell'affermazione non potei trattenere le risate.
Ero diventato famoso senza volerlo più di tanto, tutto merito di Sofia, perciò le scrissi un messaggio:"Grazie a te le donne mi fanno i complimenti"
La sua risposta non tardò ad arrivare.
"Anche Edward te li fa"
Sorrisi a quel messaggio.
"Hai da fare?"
"Fammi anche l'altra domanda e poi ti rispondo"
"Ti porto a cena fuori"
"Cerca di essere puntuale"
"Agli ordini maresciallo"
La passai a prendere verso le 8, che si trasformarono in 8 e mezza e naturalmente la sua eleganza catturava ogni sguardo.
Raffinata nei modi, seducente al punto giusto ed esageratamente indipendente.
Il ristorante si affacciava su una splendida vista romana, era uno dei migliori della zona, non avrei mai voluto fare brutta figura con lei. Tutto il mio entusiasmo cessò col notare che Sofia conosceva praticamente tutto il ristorante, a dimostrazione della sua famosa vita mondana che a confronto con la mia era da Guinness World Record.
- Non credevo tu riuscissi a conoscere tutte queste persone- dissi leggermente irritato.
- Pensala diversamente, è uno dei miei ristoranti preferiti- rispose lei.
La feci accomodare cercando di sembrare il meno goffo possibile in quel vestito.
Certo, l'abito elegante ha il suo fascino, ma niente batte la comodità della divisa da pompiere.
- Come mai tutta questa galanteria?- chiese appoggiandosi delicatamente allo schienale della sedia.
- Che vuoi farci, sono un incurabile romanticone-
- Io non sono il tipo da smancerie-
- Non ho insinuato questo, ma se preferisci ti porto in uno di quei pub squallidi- sorrise divertita a quella mia affermazione.Aveva il sorriso più bello del mondo.
- Come sta tua madre?- chiese interessata.
-Meglio, la malattia la stanca ma non perde mai le forze e cerca di far sembrare tutto tranquillo. Ha sempre affrontato i problemi a testa alta, nonostante le difficoltà riscontrate nel crescere un figlio da sola- ricordai con orgoglio i momenti passati assieme- tu, invece, che rapporto hai con tua madre?.
- Immaginati la classica adolescente ribelle che non sottostà alle richieste della madre. Lei troppo esigente, io troppo testarda, lei indaffarata nei suoi problemi che sfociavano non appena le si rompeva un'unghia ed io cresciuta troppo velocemente. Ho sempre avuto l'appoggio di mio padre e di Andrea, ma come puoi ben intuire l'amore di una madre va ben oltre, essere una madre significa amare il proprio figlio incondizionatamente, anche se non lo si era "programmato" poiché quel figlio ti potrà solo rasserenare le giornate- i suoi occhi divennero lucidi nonostante il tentativo di portare l'attenzione su qualsiasi altro argomento.
Capii che doveva aver sofferto, per il poco affetto ricevuto dalla madre ma in particolar modo per qualcosa che l'aveva segnata, aveva sofferto, aveva combattuto e tutto coincideva con la corazza di donna indipendente che si era costruita.
In quella serata gli argomenti non mancarono, scoprii una Sofia dalle mille sfaccettature, una Sofia che mi fece ridere come nessun altro, scoprii una Sofia che incrementò il mio interesse.
Pagai il costosissimo conto con finta nonchalance ma con lo stomaco in cerca di altro cibo e successivamente ci soffermammo ad osservare i meravigliosi riflessi delle luci sul Tevere.Il cielo era sereno e le stelle erano ben visibili, sebbene io non riuscissi a distogliere lo sguardo da colei che ormai mi aveva ipnotizzato.
- Ti confesso una cosa. So che il conto non sarà stato proprio superfluo ma io ho ancora fame- affermò lei e dopo avermi guardato mi prese per un braccio e mi trascino a mangiare un hamburger al Mc Donald.
Dentro di me facevo i salti di gioia, sia per aver saziato la mia incontrollabile fame e sia perché avevo scoperto che anche un semplice panino l'avrebbe resa felice.
Era evidentemente rilassata ed io non ero da meno.
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Labbra rosso fuoco
Romance"Matthew, vigile del fuoco di New York, è costretto a trasferirsi nell'eterna Roma dove però trova impossibile non sentirsi attratto dalla bellissima Sofia.. Cosa potrà mai accadere se un pompiere incontra una ragazza che non ha paura di bruciarsi?"...