Matthew.
Presi il primo volo disponibile per Roma e cercai di non pensare troppo a ciò che sarebbe accaduto nei giorni a seguire, ma non riuscii a frenare i miei pensieri. "Come sarebbe stato tornare a Roma? Tornare nella città in cui sono cresciuto, abbandonata successivamente per inseguire il mio sfrenato sogno di diventare pompiere, ma avevo trascurato anche mia madre. Le informazioni che mi erano state svelate parlavano di una malattia ai polmoni, dovuta probabilmente al troppo fumo consumato nel periodo del divorzio; e come darle torto? L'uomo che aveva così tanto amato l'aveva abbandonata alla notizia della mia nascita.. Eh già, mio padre era un verme eppure avevo lasciato mia madre come aveva fatto lui ed ora mi sentivo uno schifo. Normalmente non ero così malinconico, anzi passavo il tempo libero a divertirmi nei locali, in palestra, con qualche ragazza.. A quella notizia però mi ero rattristato c..". Il mio fantastico monologo interiore paragonabile a quello di Amleto fu bruscamente interrotto dalla vocina della hostess che mi informava dell'arrivo, cosa palesemente ovvia. Agli arrivi dell'aeroporto di Fiumicino trovai ad attendermi la donna più bella del mondo..
Mia madre.
La malattia la stava distruggendo anche se lei cercava di mascherare il tutto mandando avanti la vita come fosse ancora una trentenne.
- Oh tesoro mio!- urlò spingendo il suo viso inumidito contro le mie spalle - Quanto mi sei mancato!- concluse con le lacrime agli occhi.
- Mamma mi sei mancata tantissimo anche tu- la abbracciai più forte per paura di perderla ancora.
Durante il viaggio in macchina chiacchierammo a lungo raccontandoci brevemente gli anni passati.
- Allora tesoro, che si dice nella "Grande mela"- cominciò il discorso lei.
- È fantastica! Un giorno ti ci porterò e ti illustrerò il mio lavoro.. O meglio ex lavoro - risposi con un po' di delusione nella voce.
- Ti hanno licenziato??? - chiese preoccupata.
- No, lavorerò nella sede di Roma così da stare sempre con te - dissi fiero di me e mi accorsi della gioia infinita nei profondi occhi neri di mia madre.
-Credo sia ora di cambiare macchina- feci notare a mia madre per non farla piangere - ho paura di rimanere con il volante in mano!- scherzai facendola ridere. Il suo sorriso rendeva tutto migliore, dalla sua alla mia vita.
- Domani la porto dal meccanico, la mia Enzina si sta riducendo più o meno come me- disse con un sorriso amaro.
Dopo quella frase il silenzio regno sovrano finché mia madre non si intromise nella mia vita amorosa:
- Con le donne come sei messo? -
- Sei troppo curiosa, comunque nessuna fa per me-
E purtroppo era vero, non avevo ancora trovato qualcuna capace di rapirmi il cuore.
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Labbra rosso fuoco
Romance"Matthew, vigile del fuoco di New York, è costretto a trasferirsi nell'eterna Roma dove però trova impossibile non sentirsi attratto dalla bellissima Sofia.. Cosa potrà mai accadere se un pompiere incontra una ragazza che non ha paura di bruciarsi?"...