Le foto

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Sofia.

Jeans, t-shit e giacca di pelle, ecco cosa indossava quel dio greco della bellezza. Non ero di certo venuta qui solo per dargli delle semplici foto, avrei dovuto conoscerlo meglio. Matt era misterioso, non lasciava trasparire molto le sue emozioni, sembrava determinato e insicuro allo stesso tempo. Non era il solito ragazzaccio o il timidone, era particolare e ciò mi attraeva sempre di più.
Lo salutai e non appena mi avvicinai, le mie narici furono invase da una sensazione piacevole; il suo profumo e quello "Bleu De Chanel" creavano un connubio perfetto, infatti fisicamente non riuscivo a trovargli difetti. Strano. Mi sedetti all'altro capo del tavolino cercando di liberarmi dell'assillante cameriera che gli stava sbavando dietro.
-Cappuccino e ciambella per me- mi affrettai a ordinare.
- Prendo lo stesso- e la cameriera si allontanò facendo ancheggiare le sue inesistenti curve. La detestavo già, non poteva fare pensieri strani su Matt.

Non poteva.

- Ecco qui le foto- dissi frugando nella borsa e posandole sul tavolo con l'accortezza di far toccare le nostre mani.
Un uomo si capisce anche dalle mani. Le sue erano morbide e vellutate ma facendo il pompiere ciò risultava alquanto strano.
- Non sembro io, non sono così fotogenico-

Oh si, fidati se lo sei.

- E quale sarebbe quella di copertina?- chiese.
- Questa qui- gliela mostrai.
- Chi l'ha scelta?-
- Naturalmente io-
- E come mai?- chiese poggiandosi sui gomiti.
- Beh.. È particolarmente sexy- risposi sporgendomi in avanti e con voce bassa e lenta.
Sorrise. Mamma mia che sorriso! Denti bianchissimi che illuminavano completamente il suo volto.
- Mi stai facendo un complimento?- riprese lui.
- Ognuno capisce ciò che vuole capire- risposi ancora più ammiccante.
Corteggiavo raramente i ragazzi e dalla mia piccola esperienza avevo capito che bisognava farli stare sulle spine.
- Raccontami di te- mi propose.
- Beh, non c'è molto da sapere, le cose si scoprono solo vivendo- risposi poggiandomi allo schienale senza mai distogliere lo sguardo da quei fantastici occhi.
-Proposta allettante- fece lo stesso lui.
- E tu? Raccontami di te- replicai con la sua stessa domanda.
- Ci sono troppe cose da sapere, meglio lasciare il dubbio-

Che significava?

Proprio mentre stavo per approfondire il discorso, la fastidiosa cameriera arrivò con le ordinazioni.
- Desidera qualcos'altro signor..?- chiese mettendosi in una posa innaturale. Ridicola.
- Puoi chiamarmi Matt- no tu non puoi, pensai dopo la risposta di Matt.- per ora basta così-
La ragazza si allontanò senza degnarmi di uno sguardo.
- Non le stai molto simpatica- notò lui.
- Non sono un uomo è questo il problema- bevvi un sorso di cappuccino.
- Perché hai scelto me come modello principale?- chiese incuriosito.
- Perché Ed ha litigato con Alessio- non dovevo far capire troppo il mio interesse.
- Ma c'erano altri modelli-
- Mi hai colpito maggiormente-
- E perché mai?-
- Sarai pure bello ma fai troppe domande. A volte bisogna rispondersi da soli.- mi limitai a dire. - non mi sembra di aver visto una tua opposizione-
- Diciamo che un'affascinante signorina non me ne ha dato modo- rispose guardandomi provocatoriamente.
- Dovresti ringraziarla, ti farà fare successo senza fatica.
- Hai ragione- si alzò improvvisamente per poi andare a pagare il conto. Io rimasi seduta incapace di capire la sua reazione. Si avvicinò porgendomi una mano:
- La porto a fare un giro bella signorina- mi fece alzare con un sorriso dolcissimo.
Passeggiammo per un bel po' senza mai smettere di parlare. Era dolce e non sdolcinato, determinato ma non stronzo e aveva un sorriso da far tremare le gambe.
Ci appoggiammo ad un muretto per riposarci e lui si avvicinò pericolosamente a me.
- Sono le 10, non dovresti essere al lavoro?- chiese guardandomi negli occhi.
- Ed sa che dovevo consegnarti le foto- risposi giocando con i miei capelli.- e tu?-
- Turno pomeridiano-
- Sprechi una mattinata libera per andare in giro con me?-
- Non è affatto uno spreco- rispose con un sorriso malizioso.- anche se il tuo ragazzo potrebbe pensare il contrario-
- E se non ce l'avessi?-
- Impossibile, questo bel visino fa' troppe stragi di cuori-
- Mi stai facendo un complimento?-
- Ognuno capisce ciò che vuole capire-
Il telefono squillò nel momento sbagliato e non potei non notare la chiamata del mio capo.
- Dove sei?- chiese lei.
- Sto consegnando le foto- risposi.
- A chi?-
- Matthew- notai lo sguardo perplesso di Matt.
- Allora fai pure con calma! Non farti scappare quel bocconcino, ci serve assolutamente- Wow. Sabrina, il mio capo, mi concedeva tempo per Matt. Quel ragazzo aveva colpito tutti, beh era impossibile non notarlo.
- Piaci anche al mio capo- mi rivolsi a lui.
- E a chi altro?- chiese incuriosito.
Mi limitai a sorridere.
- Ora penso di dover andare- feci per salutarlo quando lui stringendomi mi sussurrò qualcosa:
- Sei libera domani sera?-
- Dovrei controllare-
- Ah si, forse non posso io- disse ironicamente.
- Per me ti libererai- conclusi dandogli un bacio sulla guancia.
Mi allontanai e vidi il suo sguardo seguire le curve del mio corpo.

Mi ero avvicinata a centro campo, ma la porta era ancora lontana.

Labbra rosso fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora