🃈 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰 24 🃈

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Una marea di carte invadeva la superficie verde di quel tavolo, lasciando che le vitree iridi di quei ragazzi potessero scrutarle con attenzione.
Entrando da quelle porte, Tendou, ebbe presto la possibilità di percepire quella forte tensione, quel forte nervosismo aggrappato a quelle pareti, permettendo ai presenti di scrutarsi a vicenda: i Lottatori e gli scagnozzi di Oikawa erano adesso nella medesima stanza, lasciando che gli sguardi dei rispettivi leader si fulminassero a vicenda.

"Inizia la riunuone degli esecutivi, chi non ha niente da fare qui se ne vada!" esordì Tooru una volta varcata la soglia, facendo prender posto a tutti i presenti in quel lungo tavolo.
Non avendo ricevuto un posto segnato, Tendou si ritrovò dunque costretto a restare in piedi, immobile dinnanzi al saluto del basso ragazzo biondo: difatti, egli riconobbe presto Kenma in quanto membro esecutivo, forse il più calmo, placido tra tutti.
Rispettivamente posti ognuno al capotavola opposto, i due leader permetterono ai compagni di spezzare quel silenzio.

"Due di Picche, Sei di Picche, Quattro di Quadri, Due di Fiori, le abbiamo tutte e quattro! - esordì Atsumu poggiando le carte su quella superficie, lasciando che i suoi passi potessero ancora pervadere quelle quattro mura - Tuttavia, ancora non sappiamo se esistano anche le figure." concluse sedendosi.

"Se le figure non esistono ci manca solo il Dieci di Cuori." aggiunse presto Osamu, facendo in modo che la tensione riuscisse a pervadere quell'edificio: ognuno di loro non aspettava altro, fremeva, struggeva alla sola idea di poter finalmente trovarsi al di fuori di quel misero Paese.

"Per adesso, il Dieci di Cuori non è apparso in alcun game." continuò Atsumu, facendo scontrare le sue iridi con quel grande cartellone.

"Se non compare non possiamo vincere. - cominciò Tsukishima - Forse appare solo in determinate condizioni, per esempio fuori Tokyo."

"Non abbiamo mai trovato una game arena al di fuori della città." ribatté Osamu distratto, lasciando che quella fioca luce potesse ricadere sul suo sguardo: colmo di dolore anch'esso scrutava con rimorso quello del fratello, lo bruciava, occhi come lame, specchio del suo stesso patimento.

"Non possiamo saperlo, non ci siamo mai spinti così lontano." ribatté Tsukishima deciso.

"Fatela finita, la strategia non cambierà. - esordì Oikawa ponendo fine a quella vana discussione, incrociando le affusolate dita sotto il suo mento, ornando il suo ghigno - Continueremo ad indagare per le arene sparse per la città: assicuratevi di avere abbastanza giorni sul vostro visto e cercate il Dieci di Cuori. - sbuffó - Anche io dovrò prorogare al più presto il mio."

Un breve quanto interminabile silenzio fece presto sì di ornare le pareti di quella stanza, permettendo ai presenti di poter puntare il proprio sguardo su quello del leader intervenuto: quest'ultimo privó della luce le proprie iridi, lasciando che quell'aria afosa pervadesse i suoi polmoni.

❝𝘄𝗼𝗻 𝗶𝗻 𝗯𝗼𝗿𝗱𝗲𝗿𝗹𝗮𝗻𝗱❞ 𝗁𝖺𝗂𝗄𝗒𝗎𝗎 𝖠𝖴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora