🃅 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰 21 🃅

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Musica, corpi di persone ammassate, questo era tutto ciò che la Spiaggia rappresentava in quel fatidico momento.
Satori non riusciva a credere alle sue sofferenti iridi: la gente là presente pareva ormai essersi dimenticata dei game imminenti, della morte dei loro compagni, delle azioni compiute, pareva aver dimenticato del tutto quella che era la fasulla realtà nella quale si erano ritrovati.
Costretto ad indossare non altro che un costume da bagno ed una leggera maglietta, egli si trovava adesso dinnanzi a quella grande piscina: essa era pervasa dall'aria di festa creata dalle persone presenti.

Già da poco andato a cambiarsi, il ragazzo attendeva così il suo giovane amico.
Alla vista di tutto ciò, il suo ventre fece sì di ardere poco a poco, facendo quasi ribollire il sangue presente nelle sue strette vene: dopo tutto ciò che aveva visto, dopo tutto ciò che aveva provato, egli non sarebbe mai stato capace di provare attimi di spensieratezza come quelli.
Il senso di colpa lacerava ancora il suo organismo pian piano e, nonostante provasse a combatterlo, ogni suo sforzo risultava sempre e comunque vano: gli mancavano.
Eccome se lo facevano.

"Mi pare che ci stiano osservando." esordì così Tsutomu prendendolo alla sprovvista, quasi facendolo sobbalzare sul posto.
Ancora alquanto spaventato, egli tramutó dunque la sua espressione in un accennato sorriso, osservando il ragazzo avvicinarsi fiacco a lui.
Analizzando quel grande, stizzito ammasso di gente che pareva intento a non distorgliere lo sguardo da loro, i due ragazzi scrutarono i due strani bracciali adesso medesimamente attaccati ai loro polsi.

Percepito quel grande peso dovuto al curioso sguardo di un alto ragazzo, il rosso fece incontrare le sue iridi con quelle di quest'ultimo: scrutó quelle pozze dorate, soffermandosi sul suo corpo seduto su quel comodo sdraio per qualche secondo.
Non ci volle molto però, affinché un ragazzo corvino richiamasse quell'individuo, facendo incrociare, a sua volta, i suoi chiari occhi buastri con quelli del rosso.

"Siamo i nuovi arrivati, credo sia normale." rispose Tendou in disperata ricerca di un qualsiasi altro posto a cui rivolgere l'attenzione, alleviando così quel senso di oppressione che tanto gli faceva mancare il respiro.

Tra quella scatenata musica, quel rumore e quella follia, presto il chiarore del sole si lasciò sostituire da quello della luna.
I due ragazzi, ancora confusi quanto scossi da tutto ciò, si ritrovarono presto in una sottospecie di folle discoteca, essa allestita in una delle tante stanze di quel posto soprannominato "Spiaggia".
Le danze, le bevute, quella fuga dalla realtà continuavano intrepide.

"Diamo inizio alle danze della Spiaggia!"

I bicchieri stracolmi dei presenti si sollevarono, pronti com'erano ad accogliere quella sfrenata pazzia.
Tendou e Goshiki, al contrario di quest'ultimi, se ne stavano immobili in quella grande stanza: i loro occhi erano sgranati in cerca di un briciolo di senso in tutto ciò, un briciolo di senso a quella follia che tanto precedeva la morte.
Difatti, non ci volle molto affinché un grande suono pervadesse quel posto associato alla parola "utopia", lasciando che le danze e il divertimento terminassero immediatamente.
I corpi dei presenti si fermarono, immobili, senza più bisogno di far contrasto con quelli dei due amici.

❝𝘄𝗼𝗻 𝗶𝗻 𝗯𝗼𝗿𝗱𝗲𝗿𝗹𝗮𝗻𝗱❞ 𝗁𝖺𝗂𝗄𝗒𝗎𝗎 𝖠𝖴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora