열다섯

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Jimin's Pov
"Papà?" dico.
Che cosa ci fa qui? Non sarebbe dovuto tornare prima di altre tre settimane!
Non gli ho detto nulla di Jungkook, o del suo fratellino. Spero non la prenda male, insomma io voglio solo aiutarli e poi, questa casa è enorme, non si accorgerebbe nemmeno della sua presenza.
"Jimin, chi è questo ragazzo?" non capisco dal suo tono se sia infastidito o solo confuso, d'altronde, io non lo conosco.
"È un amico di scuola papà" beh non è una bugia no? Insomma ora Jungkook fa veramente parte della mia scuola.
"Chiunque sia non lo voglio qui ora, resterò poco perciò non voglio avere attorno alcun disturbo." il suo tono mi infastidisce, questa è anche casa mia, non può trattarlo così, non è giusto.
"Papà non puoi-" cerco di dire qualcosa ma vengo interrotto da qualcuno che fino ad ora non aveva ancora aperto bocca.
"Jimin, tuo padre ha ragione, forse è meglio che vada, sarei un peso. Ci vediamo in giro"
"È stato un piacere signor Park" non mi da nemmeno il tempo di salutarlo che prende Junghyun ed esce dalla porta d'ingresso.
"Come hai potuto trattarlo così! Non stava facendo nulla di male!" sono fuori di me, non posso credere di stare meglio quando lui non è presente.
"Questa è la mia casa Jimin, prendo io le decisioni o sbaglio?" quel tono dì superiorità che ha sempre usato mi da sui nervi, tanto da farmi sbottare.
" Ora è la tua casa? Ma davvero? Non ci sei mai, hai lasciato che i tuoi figli crescessero da soli e tu la definisci la tua casa? Quando non passi nemmeno più di una settimana qui?" non gli avevo mai parlato così, non avevo mai avuto questo coraggio, ma ora, che ha cacciato Jungkook in quel modo non ho potuto fermarmi.
Lui sembra impassibile alle mie parole, ma poi si avvicina con passi lunghi verso di me e mi tira uno schiaffo in pieno viso.
"Ricordati che hai cibo e un tetto sotto la testa grazie a me, maledetto ingrato." detto questo esce dalla stanza lasciandomi solo.
Le lacrime cominciano a rigarmi le guance, questa è la famiglia che tutti credono perfetta. So che sembra banale da dire, ma i soldi veramente non fanno la felicità e posso darne io la conferma. Ho sempre potuto avere ciò che volevo, ma per quanto riguarda i legami affettivi non ho mai avuto nulla, se non l'amore di mio fratello e di Yoongi. Non so cosa sia una vera famiglia, ma so che non dovrebbe essere come la mia.
Vado in camera e cerco il cellulare nelle tasche del borsone di danza. Voglio chiamare Jungkook e chiedergli scusa, non si meritava il trattamento che ha subito.
Non risponde. Forse non è ancora arrivato a casa, o ha il cellulare scarico.
Jungkookie
hei Jungkookie, quando       leggi il messaggio chiamami, mi dispiace

La mattina mi sveglio e mi preparo il più velocemente possibile per andare a scuola per non vedere mio padre.
"Hei bello" riconosco subito la voce del mio migliore amico, spero almeno lui mi migliori la giornata.
"Hei Yoon" penso abbia capito che qualcosa non va, ho visto il suo sguardo insospettirsi appena mi sono voltato.
"È successo qualcosa? Sei strano" ecco infatti, è quasi inquietante come riesca a leggermi.
"È tornato mio padre" strabuzza gli occhi dallo stupore, beh Yoon, benvenuto nel club. Nemmeno io sapevo mi facesse questa fantastica sorpresa, cogliete l'umorismo vi prego.
" E quel segno in faccia?" Cazzo, mi sono dimenticato di coprirlo.
" È stato lui.. gli ho rinfacciato il fatto che non sia mai a casa e che ci ha abbandonati a noi stessi e lui, beh puoi intuire come ha reagito." cristo, tutto questo fa proprio schifo.
"Jimin sei serio? Devi denunciarlo! Ha alzato le mani su di te! È tuo padre cazzo, come si è permesso!" sta urlando in mezzo al corridoio quindi lo faccio entrare in un'aula per poter avere un po' di privacy.
"Credi che non lo sappia Yoon? Ma che posso fare? Lui è intoccabile sotto questo punto di vista, non mi crederebbe mai nessuno. Ha molta influenza, non gli ci vorrebbe molto per mettere a tacere tutto. E poi sicuramente tra poco se ne andrà di nuovo quindi, problema risolto." Ho trovato il mio equilibrio senza di lui, mi sono costruito una vita, mi sono fatto degli amici e sto inseguendo il mio sogno. Non posso farmi rovinare tutto quello che ho costruito dalla sua presenza. È ingiusto. Non penso di meritarmi questo e nemmeno Jihyun lo merita, lui è un bambino così buono. Vorrei che potesse ricevere le attenzioni e l'affetto che merita, ma deve per forza accontentarsi solamente del mio.
"Hei Chim mi ascolti?" ero così assorto dai miei pensieri che mi ero dimenticato di star parlando con Yoongi.
"Sì, scusa"
"Non scusarti, comunque, stavo dicendo che se non riesci a sopportarlo in questi giorni puoi sempre venire da me, sai che sei il benvenuto e potresti portare anche Jih." È davvero una persona fantastica, non so cosa farei senza di lui, o cosa avrei fatto in passato. Gli sarò per sempre grato per tutto quello che ha fatto per me.
"Yoon, ti ringrazio davvero, ma non posso accettare. Non voglio dargliela vinta. Mi sento come se mi stesse cacciando da casa mia, perché quella, è casa mia e di Jihyun, non sua. Ma ti voglio davvero bene." lo abbraccio stretto, ne ho bisogno, ho bisogno di sentire l'abbraccio di un membro della mia famiglia.
"Devo andare a cercare Jungkook ora, ieri era a casa mia quando è arrivato mio padre ed è stato mandato via in modo orribile, quindi devo farmi perdonare." Spero non sia arrabbiato.
"Vai amico, ci vediamo dopo e, comunque, anche io ti voglio bene." Gli lancio un bacio volante nel momento in cui esco dalla classe alla ricerca del coniglio.

Sono più di quaranta minuti che lo cerco e non lo trovo da nessuna parte, che abbia saltato le lezioni? No, non lo farebbe mai, ha appena ottenuto la borsa di studio.
Quando sto per perdere la speranza lo vedo seduto su una cattedra in una classe vuota a suonare la chitarra.
Mi avvicino lentamente a lui senza farmi sentire, non voglio che smetta, e mi godo il dolce suono che producono le sue mani.  Quando sono quasi dietro a lui sbatto addosso ad una sedia e lui sobbalza per il rumore.
"Aish, che male" piagnucolo tenendomi il ginocchio. Quando ballo sono molto più aggraziato, spero.
"Che ci fai qui?" ha un tono freddo, ecco, lo sapevo, è arrabbiato.
"Ehm, i-io volevo scusarmi" che palle questa insicurezza, nella mia testa mi ero già preparato tutto il discorso, ma a quanto pare non riuscirò nemmeno ad iniziarlo.
"Non hai nulla di cui scusarti, evidentemente non sono gradito nella tua casa. Era intuibile, io non sono al tuo livello, no? Sono solo un peso" Lo dice con una voce quasi ironica, ma si sente che sta cercando di nascondere una nota di tristezza in queste parole.
"Jungkook non è per nulla vero tu non-" come al solito non mi lascia parlare.
"Io non cosa Jimin? I principi non stanno con i camerieri sai? Quello che c'è stato tra noi è stato divertente, ma lo sapevamo bene entrambi che non sarebbe potuto durare a lungo. Ti ringrazio per quello che hai fatto per me ma penso che le nostre strade si debbano separare." Non ci credo mi stia dicendo questo, non con questo tono così distaccato e completamente indifferente. Le mie paure, quello che temevo sul fatto che mi stesse prendendo in giro si stanno concretizzando ed io sono pietrificato. Ho sbagliato, sono un idiota. Ho dato confidenza ad un completo estraneo, lo ho fatto entrare in casa mia, gli ho fatto conoscere mio fratello, lo ho baciato e per lui era solo un modo per passare il tempo. Non posso piangere, non davanti a lui, che mi ha parlato in questa maniera senza il minimo interesse.
"Vaffanculo Jungkook sei uno stronzo" corro via senza voltarmi, con le lacrime che ormai non possono più essere contenute.

CIAOOO, madonna santa erano secoli che non scrivevo. Scusatemi tantissimo sul serio, so che non è bello quando una storia che si sta seguendo viene lasciata incompleta.
Detto questo spero che il nuovo capitolo vi piaccia 사랑해요❤️

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