10:30
La sveglia è già suonata da un po' e il tepore delle coperte aumenta la mia voglia di non alzarmi dal letto quando, però, la porta della camera viene spalancata con una furia immane, non faccio in tempo ad aprire gli occhi che sento qualcuno buttarsi a peso morto sul mio stomaco ed urlare
«Vvveglia Lolaaaaa» sorrido riconoscendo subito la voce della piccola Marta sopra di me e sentendo una scia di baci umidi lasciati sulla mia guancia da Simone ed Elisabetta, Virginia invece è seduta sul letto e sorride beffarda prima di urlarmi, allimprovviso, all'orecchio
«Buongiornooooo»
«Buongiorno cucciolotti» rispondo stropicciandomi gli occhi e tirandomi su a sedere
«Buongiorno Giulietta» mi dice Abe fermo sulla porta con Niccolò in braccio «lo so che il risveglio con i piccoli Damian è traumatico, però per farmi perdonare ho portato i cornetti»
«È un bellissimo risveglio invece, però manca qualcuno all'appello su questo letto» dico allungando le braccia in modo che anche il piccolino si unisca al resto del gruppo e in men che non si dica mi ritrovo tutti e cinque i bambini sul letto che si fanno i dispetti tra loro mentre io cerco di fargli il solletico quando veniamo fermati da una voce seria che tuona
«Quindi ora non sono più il vostro preferito?» chiede Sangio che è in piedi accanto ad Abe «Siete venuti qui invece di venire a svegliare zio»
«Zio ma tu ti arrabbi sempre quando ti svegliamo, Lola invece gioca con noi e non ci sgrida mai» risponde Simone.
Guardo soddisfatta Sangio e gli rivolgo una linguaccia, consapevole di aver appena vinto una sfida
«Ah, sì? Lola è più divertente di me quindi. Vediamo allora, che guerra sia» e si avvicina al letto iniziando a fare il solletico al piccolino e, in men che non si dica, il gioco tra zio e nipote si trasforma in una battaglia che coinvolge tutti
«Basta, vi prego» urlo sfinita e con le lacrime agli occhi per le troppe risate, non so come sia successo ma ad un certo punto i bimbi si sono coalizzati con Sangio e l'unica vittima sono stata io
«Ok ok. Tregua.» annuncia serio Sangio «forza bimbi, scendiamo giù a fare colazione» ed i due più grandicelli immediatamente corrono fuori dalla camera seguiti da Alberto, Sangio si solleva dal letto e prende in braccio Marta ed anche io lo seguo infilando semplicemente le pantofole e prendendo in braccio Niccolò.
«Buongiorno Giuliè» mi dice lui improvvisamente quando stiamo per scendere prendendomi dalle spalle e avvicinandomi a lui per darmi un bacio sui capelli.
In questi giorni il nostro rapporto ha subito un'evoluzione e siamo molto più tranquilli, riusciamo a scherzare e ad essere anche più affettuosi rispetto a prima. La spontaneità con cui le nostre famiglie ignorano i nostri comportamenti credo che ci stia aiutando a non pensare troppo a cosa fare e cosa no, a come comportarci o a cosa dire infatti alle volte sembriamo amici fraterni, altre volte sembra non ci siamo mai lasciati ed ho paura a pensare a cosa accadrà quando torneremo a Roma e alla vita di tutti i giorni.
Dopo colazione sono ritornata in camera per fare una doccia e prepararmi per il pranzo di Natale ma sono stata interrotta da un messaggio di Chiara
Hai già aperto il nostro regalo?
Le rispondo velocemente
Non ancora, lo faccio subito
Prendo il pacchettino dalla valigia e lo scarto immediatamente, curiosa di sapere cosa ci sia dentro vista l'impazienza di Chiara. Lo apro e trovo un maglioncino rosso con una grande renna, decido di metterlo immediatamente sopra un vestitino nero a campana e infilo i miei amati anfibi ai piedi, sistemo i capelli e mi trucco leggermente poi decido di videochiamare Chiara per farle gli auguri
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Il filo rosso del destino
FanfictionLa conoscete la leggenda del filo rosso? Una leggenda popolare giapponese narra che ogni uomo e ogni donna viene al mondo con un filo rosso invisibile legato al mignolo della mano sinistra. Chi c'è dall'altro capo del filo rosso? La persona cui si...