Avevamo vinto la semifinale...questo voleva dire che, quando saremmo andati a Londra, saremmo andati allo stadio con mio padre e Vale a vedere la finale tra Italia e Inghilterra. Non mi piaceva molto l'idea ma, ci sarei andata per far felice mio papà e la mia migliore amica e soprattutto, dovevo sapere di più su quel numero quattordici.
Stavo preparando la valigia per Londra ma, non sapevo quali vestiti portare. Ero in confusione. Stavo scegliendo i vestiti, quando bussò alla porta mio padre e cercò di convincermi a portare in valigia anche la bandiera italiana. Inoltre, dovevo dire anche a Vale di portarne una, come voleva mio padre. Tutte e tre dovevamo portare almeno...e dico almeno...una bandiera italiana. Alla fine, dopo mille preghiere, mi convinse. Stavo per chiamare Vale, quando lei mi precedette con una videochiamata.
"Ciaooooo, come stai ? Io sono troppo eccitata...non ci posso credere che domani partiremo per Londra e , soprattutto, non posso credere...e questo te lo dirò all'infinito...che andremo allo stadio ad assistere alla partita. Non sei emozionata ? Magari incontri il tuo principe azzurro. "
"Valeee, calma, calma...sì, sono emozionata per il viaggio...no, non mi interessa tanto la partita e, soprattutto, non incontreremo mai il mio principe azzurro."
"Perché non credi nell'amore? Perché non credi che tu possa essere innamorata? Perché non credi che non possa incontrare il tuo principe azzurro? "
"Non ci credo più perché la persona, che mi aveva promesso che non mi avrebbe tradita, mi ha tradita" risposi a Vale.
Infatti, pochi mesi prima avevo scoperto che il mio ragazzo, con il quale stavo da anni, mi aveva tradito con una ragazza, che, tra l'altro, mi assomigliava.
"Va bene...non posso capire il tuo dolore...ma, ti posso dire che, nonostante tu non creda più nell'amore, l'amore esiste e ognuno di noi ha un'anima gemella." mi rispose Vale, che cercò di incoraggiarmi
"Grazie Vale, grazie davvero...allora, parliamo di qualcos'altro, anzi organizziamoci. L'aereo dovrà partire dall'aeroporto alle otto e mezza. Considerando il traffico e considerando tutto il tempo che si perde in aeroporto prima di partire, dobbiamo andarcene da qui alle sei, secondo me . Resta in linea in modo tale che possa parlare con mio padre e ti possa far sapere. Papà, a che ora dobbiamo andare a prendere a casa Vale?" chiesi a mio padre.
"Alle cinque e mezza" mi rispose mio padre.
"Valee, hai sentito? Dobbiamo passare da casa tua alle cinque e mezza. Quindi mettiamoci la sveglia alle quattro e un quarto...per essere precise...e , mi raccomando, chiamami, così ci possiamo preparare insieme." dissi con voce euforica.
"Si si certo, allora ci sentiamo domani mattina alle quattro e mezza, dopo aver fatto colazione."
"Ti voglio un mondo di bene, Vale"
"Anche io...forse di più ahahaha" si mise a ridere.
Quanto la adoravo...io e Vale ci siamo conosciute all'asilo nido e da quel momento non ci siamo più separate. Avremmo vissuto un'esperienza bellissima e l'avremmo vissuta insieme. Insieme. Questo era importante.
"
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È per te💙
General FictionFederico Chiesa è uno dei più grandi calciatori del tempo. Violetta Ferri è una ragazza piuttosto semplice, che ama le semplici cose della vita e che odia assolutamente il calcio...ma chi avrebbe mai pensato che potesse capitare proprio durante una...