I miei occhi e i suoi...

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Stavamo aspettando mio padre, quando, ad un certo punto, Vale mi prese per il braccio e mi sussurrò all'orecchio...

 "Guarda c'è Di Lorenzo...ti prego...andiamo a salutarlo" .

"Valeee, te lo puoi scordare. Io non ci vado, se vuoi vacci tu." risposi.

"Sei la mia migliore amica...abbiamo passato di tutto assieme e adesso mi abbandoni nel momento del bisogno?!" rispose Vale, un po' arrabbiata.

"Va bene..." dissi.

Mi prese per il braccio e mi fece camminare verso il calciatore, che tanto amava. Un uomo ci fece passare, avendo i pass e, in un attimo, eravamo nel campo di calcio. Accanto alla porta di calcio, c'erano Di Lorenzo e Pessina, almeno mi sembrava che fosse lui per le mille foto che mi fece vedere Vale prima della partita. 

"Sei pronta? Io sono emozionatissima...e se gli piacessi, se si innamorasse di me"mi chiese Vale.

"Certo...sei stupenda come persona, Vale..."le risposi. 

A quel punto ci incamminammo verso di loro e...

"Ciao, mi chiamo Valeria ma, potete chiamarmi Vale, anzi è meglio e...lei...lei è...." ci stavamo presentando, fino a quando non entrò nel campo e si diresse nella nostra direzione. Era il numero quattordici. Era colui che mi aveva fissato, o meglio aveva fissato me e un' altra persona per tutto il tempo della partita. 

"Giovi e Matte, stasera venite, giusto?" chiese ai due calciatori, non avendoci viste.                                 Quando si accorse di noi due, mi fissò e disse, imbarazzato...

"Oh scusatemi, scusatemi davvero tanto. Io mi chiamo Federico Chiesa ma, potete chiamarmi Fede" ci diede la mano per stringerla alle nostre e quando mi porse la mano e le nostre mani si toccarono, almeno io sentii le farfalle nello stomaco. Non mi stavo innamorando, vero?!.

"Io mi chiamo Valeria ma, come ho detto ai tuoi amici, chiamami Vale e lei, lei è Violetta." finalmente ci stava presentando Vale.

"Preferisco Vilu..." dissi a bassa voce. 

"Noi siamo Giovanni o Giovi e lui è Matteo o Matte. " ci rispose Di Lorenzo, o meglio Giovi.

"Fede,cosa ci stavi dicendo?" chiese sempre Giovi.

"Ehm....ah venite alla festa stasera?" chiese Fede, non appena distolse lo sguardo da me.

"Si si certo...si deve festeggiare, siamo Campioni d'Europa." rispose Matte.

"Sapete anche noi due abbiamo i biglietti per la festa di stasera" disse ad alta voce Vale mentre, io le stavo dando una gomitata. 

"Wow che bello, davvero! Avete una macchina con cui venire, altrimenti vi veniamo a prendere noi" chiese Giovi, fissando Vale fino a quando notai che anche Federico gli aveva dato una gomitata.  Era chiaro. Non voleva che noi venissimo o, semplicemente, non voleva darci un passaggio. 

"In realtà avevamo pensato di venire con un taxi, non conoscendo le strade di Londra" rispose, un po' imbarazzata, Vale. 

"Allora perfetto. Vi veniamo a prendere noi. In che albergo vi trovate? chiese Giovi.

"Per adesso siamo nell'albergo "Baglioni". Lo conoscete?" chiesi io questa volta.

"Si si certo...va bene, allora vi veniamo a prendere verso le nove e mezza." disse Matte. 

"Grazie, grazie mille, davvero" disse Vale, leggermente imbarazzata...leggermente imbarazzata.

Non riuscii ad avere tempo per chiedergli...no no.. Ci chiamò nostro padre dall'altra parte del campo. Imbarazzate, chiedemmo scusa e ci avviamo verso mio padre. Io mi voltai per salutare e i miei occhi incrociarono gli occhi di Federico. 

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