Due

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Scesi per fare colazione con il mio pigiamino blu con i pinguini non aspettandomi in cucina la nuova fiamma di mio fratello e mio fratello che amoreggiavano contro il lavandino in inox a cui mia madre teneva quanto teneva ai figli, o forse di più.

"Buongiorno lovebirds" pronunciai con una voce roca degna di un uomo sulla quarantina che fuma due pacchetti di sigarette al giorno.
"Sono Ursula piacere" dissi rivolta alla ragazza con un caschetto biondo cenere con un'espressione di scusa dipinto in volto mentre io mi prendevo delle fette biscottate dalla mensola sopra al piano ad induzione.
"Ovviamente non mi chiamo Ursula, o avrei denunciato mia madre, sono Elide, piacere. E ti prego di non avere quella faccia con me, ho vent'anni sono abituata a vedere gente limonarsi contro il lavello. In più sei bellissima e hai una pelle da panico, quindi non corrugare la fronte per favore."
Spalmai la mia fetta biscottata con della marmellata fatta da mia madre a cui teneva molto perché era fissata per le cose bio e a km0 e per km0 intendo dire che se le faceva lei da sola direttamente.
"Sono Khloè, piacere mio e scusami ancora per" indicò lei e mio fratello, "per questo. Non volevo presentarmi così a voi."
"Ti prego, sei perfetta, non potrei mai avercela con te. Non riesco ad avercela con te nemmeno per il fatto che mi fai sentire abbagliata dalla tua bellezza e sono una persona egocentrica. Piuttosto perché ti baci con quello sgorbio puzzone?"
Lei si mise a ridere, mio fratello mi disse qualcosa di offensivo che non ascoltai perché si illuminò lo schermo del telefono e mi resi conto che ieri notte Nicolò mi aveva lasciato dei messaggi e in quel momento mi venne in mente Nicolò e i bacetti.
I bacetti e Nicolò.
Oddio.

È bello quanto immaginavo poterti abbracciare e baciare.

Ora questi messaggi si auto distruggeranno.

Fra tre.

Due.

Uno.

Boom.

Ci vediamo domani, notte

Non avevo idea di cosa stessimo facendo e su un piano etico non andava affatto bene eppure a me faceva bene e in quel momento mi ero ritrovata a fissare il cellulare sorridendo come un ebete mentre i due nuovi ospiti di casa mi fissavano e mio fratello mi lanciava palline di carta per infastidirmi.

Mi misi sul divano insieme a frate e Khloè per guardare sorprendentemente Zohan.
Al "disco disco" di Adam Sandler mi si illuminò di nuovo il cellulare.

Che fai?

Perché ero così felice di ricevere un suo messaggio e perché solo ora mi ricordavo di come lo ero sempre stata nei suoi confronti.

Feci una foto a me stessa con un sorriso forzato scrivendo sulla mia fronte "e allora sotto" come diceva Zohan.

Magari.

Il messaggio era forse lievemente a sfondo sessuale.

Mi arrivò una sua foto.

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