𝐜𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝟑 - 𝐍𝐀𝐓𝐀𝐒𝐇𝐀

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-Isaak!– esclamò Nat con un sorriso allegro, vedendo suo fratello, nella sua uniforme bianca e dorata in piedi vicino alla cascata artificiale.

Con i suoi capelli lunghi, intrecciati a metà e svolazzanti, uscendo aveva attirato parecchi sguardi -come al solito, del resto. Aveva camminato dalle stalle reali al punto dove sapeva ci fosse suo fratello.

Isaak si voltò verso di lei e automaticamente le sorrise. La abbracciò brevemente e poi le scompigliò i capelli. -Ehi, Daisy- la salutò usando il soprannome che le aveva dato quando erano bambini.

Nat gli rivolse una smorfia giocosa. -Ehi, fratellone- si sporse in avanti e fece un sorriso gentile all'altra guardia affianco a lui. -Ciao anche a te, Turkhin-

Turkhin le fece un saluto con la mano mentre Isaak chiedeva -Com'è andato il viaggio alla fine?–

Nat arricciò le labbra. Odiava nascondergli le cose, ma lui non sapeva del segreto di Nikolai, e lei non glielo avrebbe detto. -Bene- disse alla fine, domandandosi se anche suo fratello provava tutta quella lealtà nei confronti del re e del regno. Probabilmente sì, visto che era una delle guardie più fidate di Nikolai.

-Avete visto il ponte?–

Nat annuì. -Era strano, sembravano... ossa. E passandoci sopra faceva un rumore fastidioso e ancora più strano- rabbrividì al ricordo.

-Che miracolo- fece Isaak sarcastico.

-Nikolai dice che un miracolo dovrebbe suonare come un coro angelico- aggiunse Nat ridendo.

-Chi mi chiama?– esclamò una voce divertita dietro di loro. Nikolai era appena apparso dalle siepi, insieme a Tolya, David Kostyk e Nadia Zhabin. Gli occhi brillavano di una luce malandrina.

-Bentornato, Vostra Altezza- disse Turkhin sorridendo. -Non molto da segnalare qui, anche se penso che un Inferno abbia dato fuoco al bosco dietro il lago-

Kuwei, pensò subito Nat, scambiandosi con Nikolai un'occhiata eloquente così da confermarle che anche lui aveva avuto la stessa idea. -Non suona tanto male-

-Credo che il ministro della difesa sia stato coinvolto nell'incendio, ma non ha riportato ferite- aggiunse la guardia.

-A condizione che nessuno dia fuoco al ministro delle finanze- si corresse allora Nikolai. -Cav anenye?– chiese poi in Zemeni a Isaak

Nat si lasciò scappare una piccola risata, e Isaak le diede una gomitata. -Il vostro accento sta migliorando, Vostra Altezza- disse a Nikolai.

-Non viziarmi, Isaak-

-Esatto, Isaak non viziarlo- concordò Nat soffocando un'altra risata.

Suo fratello si schiarì la gola. -Beh, la parola in Zemeni per giorno è can, non cav. A meno che non vogliate chiedere come sta il mio asino-

-Spero che il tuo asino stia bene, ma devi sempre sentirti libero di correggermi quando faccio degli errori-

-Sì, Vostra Maestà- disse Isaak a disagio.

-Non ti preoccupare- Nikolai fece l'occhiolino a Nat mentre voltavano la schiena ai giardini e si incamminavano verso il Grande Palazzo. -Non accade spesso-

Nat scosse la testa, fingendosi esasperata.

Nel palazzo, i Grisha erano ovunque nei colori brillanti delle loro kefta. Camminarono tra rosso, viola e blu fino a quando non arrivarono alla stanza della guerra, dove c'erano già Genya e Zoya ad aspettarli.

-Siete in ritardo- disse Zoya.

-Sono il re- replicò Nikolai. -Questo significa che voi siete in anticipo-

➵ 𝐃𝐄𝐌𝐎𝐍𝐒  | 𝒏𝒊𝒌𝒐𝒍𝒂𝒊 𝒍𝒂𝒏𝒕𝒔𝒐𝒗¹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora