-NAT!-
Qualcosa l'aveva afferrata, qualcosa con le ali, e per un momento Nikolai si chiese se in qualche modo il demone fosse saltato dalla sua stessa pelle. Ma no, le ali del suo sequestratore erano vaste meraviglie meccaniche di ingegneria che battevano nel cielo mentre salivano più in alto.
Un altro soldato alato si stava dirigendo verso Nikolai, questa volta una donna, con i capelli neri legati in un ciuffo, i bicipiti corazzati da bande di metallo grigio. Khergud. Gli Shu aveva osato attaccare il corteo reale.
Tolya e Tamar si misero davanti a Nikolai, ma l'obiettivo del soldato non era il re: era venuto per i due Spaccacuore. Erano venuti a cacciare Grisha. Con un solo movimento, il khergud rilasciò una rete metallica che scintillò nell'aria, poi crollò sui gemelli con un peso sufficiente a farli cadere a terra. Li trascinò sulla terra, prendendo velocità per sollevarli verso il cielo.
Nikolai non esitò. C'erano momenti per la sottigliezza e momenti in cui non c'era altro da fare che caricare. Corse dritto verso il khergud, arrampicandosi sui corpi in lotta di Tolya e Tamar, che grugnirono quando i suoi stivali li colpirono. Aprì il fuoco con entrambe le pistole.
La khergud si mosse appena, la sua pelle era rinforzata da quella lega di acciaio Grisha e rutenio meravigliosamente efficace. Nikolai avrebbe risolto quel problema più tardi.
Mise da parte le armi, ma non lasciò che il suo passo si interrompesse. Estrasse il pugnale e si lanciò sulla schiena del khergud. Il soldato si scagliò con la forza di un cavallo selvaggio. Nikolai aveva letto i documenti. Sapeva che la forza e la polvere da sparo non potevano competere con quel tipo di potenza. Quindi sarebbe stata necessaria la precisione.
-Spero che una parte di te sia ancora in carne ed ossa- disse Nikolai. Afferrò il colletto del khergud e puntò il pugnale nell'incavo tra la mascella e la gola del soldato, pregando per la precisione mentre spingeva la lama a fondo.
Il khergud inciampò, perdendo lo slancio, cercando di liberarsi del pugnale. Nikolai non cedette, girando la lama più a fondo, sentendo il sangue caldo schizzare sulla sua mano. Alla fine il soldato crollò.
Nikolai non aspettò di vedere Tolya e Tamar liberarsi; stava già cercando nei cieli Nat e il suo rapitore.
Erano bloccati in una lotta sopra la terra, mentre Nat scalciava e lottava contro il khergud che la teneva in pugno. Il soldato le avvolse un braccio massiccio intorno alla gola. Stava per soffocarla.
Improvvisamente, Nat si fermò, ma fu troppo veloce perché avesse perso conoscenza. Nikolai capì che il khergud aveva pensato che Nat fosse come gli altri Plasmaforme, senza abilità in battaglia. Ma Nat non era, ovviamente, come gli altri. Nikolai la vide prendere il pugnale che teneva dietro la schiena e colpire con forza il soldato Shu.
Il khergud sussultò. Il corpo gli si afflosciò. Lui e Nat precipitarono a terra. No, no, no. Nikolai corse verso di loro, la sua mente costruiva e metteva da parte i piani. Inutili. Senza speranza. Non c'era modo di raggiungerla in tempo. Un ringhio gli uscì dal petto. Saltò, l'aria gli correva contro il viso, e poi la ebbe tra le braccia. Impossibile. Non poteva essere...
Nikolai intravide la propria ombra sotto di lui, troppo sotto di lui, una macchia scura sostenuta da ali che si arricciavano dalla sua stessa schiena. Il mostro sono io e io sono il mostro. Si tirò indietro, come se potesse in qualche modo sfuggire a se stesso, e guardò l'ombra del mostro contorcersi.
-Nikolai?- Nat lo stava guardando, e tutto ciò che vide sul suo volto fu il terrore.
-Sono io- cercò di dire, ma emerse solo un ringhio. Un secondo dopo, una scossa attraversò il suo corpo e il pugnale di Nat lo colpì debolmente, sia perchè le stava scivolando di mano che perchè non voleva fargli del male sul serio, ma fece effetto. Gridò, con un suono simile a un ringhio stridulo, e sentì le sue ali accartocciarsi su se stesse, scomparendo.
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➵ 𝐃𝐄𝐌𝐎𝐍𝐒 | 𝒏𝒊𝒌𝒐𝒍𝒂𝒊 𝒍𝒂𝒏𝒕𝒔𝒐𝒗¹
Fanfiction[ 𝗳𝗮𝗻 𝗳𝗶𝗰𝘁𝗶𝗼𝗻 ] ❝ Face your demons... or feed them ❞ ━━━ Natasha Andreyev ha sempre cercato di nascondere i suoi poteri. Occuparsi della sua famiglia era il suo unico dovere, soprattutto dopo che suo fratello li lasciò per unirsi al Primo...