I preparativi per il gran tour di Nikolai nei luoghi dei miracoli richiesero giorni di pianificazione da parte dello staff del re. Bisognava assicurarsi i rifornimenti, preparare i veicoli, imballare gli abiti appropriati e inviare lettere ai nobili e ai governatori delle città che intendevano visitare. Nat era sempre pronta ad aiutare, e ogni volta che le chiedevano qualcosa rispondeva con calma e gentilezza come al solito, ma, da quando il mostro l'aveva quasi uccisa, era più silenziosa. Sempre più persa nei suoi pensieri, che ruotavano costantemente intorno a Nikolai, come salvarlo e come salvare Ravka.
Nel frattempo, era nervosa. Molto nervosa. Avrebbe potuto rilassarsi se tutti non si fossero mossi così lentamente. Ma alla fine i carri furono preparati, la carrozza era pronta, e gli esploratori furono mandati avanti per controllare le condizioni delle strade per il corteo reale. L'itinerario specifico del viaggio sarebbe stato tenuto segreto, ma presto la gente di Nikolai avrebbe saputo che il loro re stava arrivando e sarebbe uscita in massa per vedere il loro eroe di guerra dorato.
Nat aveva sentito la storia dell'obisbaya quando era piccola, ma non sapeva se crederci. Pregava i Santi che ci fossero delle risposte ad attenderli.
Si disse che il viaggio sarebbe stato un bene per la corona e per la reputazione di Nikolai, qualunque cosa avessero trovato. Si disse che se tutto fosse stato vano, avrebbero trovato un altro modo per superare i prossimi mesi, per placare i loro alleati e tenere a bada i loro nemici. Si disse che il vero Nikolai aveva ancora il controllo, non il mostro che aveva visto quella notte nel campanile.
Ma Nat non riusciva a trattenersi dal fare domande che molti avrebbero definito paranoiche. E se gli idioti che veneravano il Senza Stelle avessero davvero ragione, e queste stranezze annunciassero il ritorno dell'Oscuro? E se avesse trovato in qualche modo un modo per tornare?
"Questa volta sarò pronta". Nat era cresciuta. Non era più la ragazzina ingenua legata alla sua famiglia che era stata quando l'Oscuro si era presentato alla sua porta. E, a causa di quello che lui aveva fatto alle persone a cui teneva, aveva ancora qualche conto in sospeso.
Nat ricordò una frase che Zoya le aveva detto una volta: La paura è una fenice. Puoi guardarla bruciare migliaia di volte, eppure ritornerà ancora.
Nat aveva avuto paura dell'Oscuro. Aveva avuto paura di quello che lui avrebbe fatto se non si fosse unita a lui. Aveva avuto paura dei suoi poteri e dei suoi nichevo'ya. Forse anche in quel momento aveva paura. Paura del suo ritorno, paura per Nikolai, paura per tutti loro. Ma di una cosa era certa: non avrebbe permesso alla paura di dominarla. Avrebbe affrontato tutto a testa alta e al fianco delle persone che amava, pronta per qualsiasi cosa l'aspettasse.
Quando finalmente arrivò la mattina della partenza, preparò un piccolo baule. A differenza del bagaglio che la servitù aveva preparato per la sua kefta e i vestiti da viaggio, questo sarebbe stato chiuso a chiave. Conteneva le catene di Nikolai, rinforzate due volte e con un nuovo meccanismo di chiusura che le era costato ore di lavoro aiutando David.
Sentì bussare alla porta e Isaak fece capolino con la testa. Nat nascose dietro una sedia il baule e fece cenno al fratello di entrare.
Lui non sapeva il vero motivo per cui stava partendo, ma Nat doveva salutarlo lo stesso.
Isaak aveva una smorfia sul viso. -Devi per forza andare?–
Nat annuì, con un accenno di sorriso. -Altrimenti dovrebbe farlo Zoya, e probabilmente il nostro re non durerebbe due giorni- scherzò.
Isaak si lasciò sfuggire una risata. -Però torna presto, ok?–
-Promesso- sussurrò Nat, andando ad abbracciarlo. Sentì le forti braccia del fratello stringerla e chiuse gli occhi, spingendo indietro tutti i cupi pensieri di tutto quello che poteva andare storto in quel viaggio e ricambiando la stretta quanto più forte poteva.
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➵ 𝐃𝐄𝐌𝐎𝐍𝐒 | 𝒏𝒊𝒌𝒐𝒍𝒂𝒊 𝒍𝒂𝒏𝒕𝒔𝒐𝒗¹
Fanfiction[ 𝗳𝗮𝗻 𝗳𝗶𝗰𝘁𝗶𝗼𝗻 ] ❝ Face your demons... or feed them ❞ ━━━ Natasha Andreyev ha sempre cercato di nascondere i suoi poteri. Occuparsi della sua famiglia era il suo unico dovere, soprattutto dopo che suo fratello li lasciò per unirsi al Primo...