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natasha simeone
sono assolutamente piena.
ho mangiato tutta la pizza e Federico mi ha dato una fetta della sua perché non riusciva a mangiarsela tutta.
gli altri invece si sono presi anche dei primi con qualche antipasto o come Jordan semplicemente una fetta di carne con delle patatine fritte.
stanno ridendo tutti per degli avvenimenti divertenti avvenuti prima in squadra: Giovanni si sta mantenendo la pancia con una mano per aver riso troppo, Federico invece accanto a me ha la testa poggiata all'indietro mentre continua a ridere.
"d'accordo devo andare in bagno." esordisce Marko alzandosi dalla sedia mentre si sistema i capelli con la mano, ci sorpassa e mi accarezza la testa un gesto carino facendo sorridere.
sento il telefono squillare e mentre tutti stanno parlando tra di loro lo prendo senza farmi vedere troppo.

da Thomas:
ehi Nat come stai? non avrei mai considerato il fatto di scriverti che in realtà mi manchi.

scendo il malloppo di saliva che sembra essersi bloccato in gola, ho la gola secca e so che non mi basterà un semplice bicchiere d'acqua per farla tornare normale.
sospiro, cosa dovrei rispondergli?
è stato lui a lasciarmi dicendomi che non potevamo continuare visto che i suoi sentimenti verso di me sono cambiati, adesso mi sono trasferita e vorrei essere felice anche senza di lui ma così non mi aiuta.

a Thomas:
non dirmi queste cose dopo che mi hai detto che non potevano stare insieme perché non mi amavi più.

da Thomas:
non riesco a capire che cosa provo, so solo che non sono abituato a non vederti accanto a me.

a Thomas:
non sono una tua abitudine

spegno il telefono molto velocemente mettendo il silenzioso, non voglio rovinarmi la giornata per colpa sua e oggi non sarà il suo ricordo a rovinarmi l'umore con i ragazzi.
sento la mano di Federico sulla mia gamba: non è un gesto malizioso ma un richiamo più o meno.
"ehi, è tutto okay?" mi chiede sporgendosi con la testa per guardarmi meglio, abbassa abbastanza la voce come per non farsi sentire dai suoi amici.
"si.. si Fede è tutto okay." gli dico sorridendo cercando di rassicurarlo, ma in realtà sto rassicurando più me stessa che lui.
lui mi guarda abbastanza sospettoso e poi strizza gli occhi come per indagare un dettaglio che possa tradire il mio viso.
"non c'è bisogno che mi menti, l'ho capito da quando ti è squillato il telefono."
mi mangio le unghie cercando una risposta da dargli.
non potrei spiegargli tutta la mia vita a Roma in nemmeno mezz'ora, mi limito a sorridere e lui si morde il labbro inferiore prima di dire qualcosa.
"se vorrai dirmelo sai dove trovarmi, piccola Simoeone." mi dice il ragazzo mettendomi una mano in mezzo ai capelli per poi scompigliarli.
mi fa ridere e mi fa stare bene stare con qualcuno che conosco da così poco tempo così in sintonia, Federico Chiesa non è un ragazzo che parla molto assai estroverso ma sa come farti sentire bene con lui.
"e sai che verrò da te, Chiesa." gli dico facendolo annuire, si versa della coca-cola nel bicchiere per poi guardarmi mentre la beve.
i suoi capelli biondi ordinati al punto giusto sono spettinati sulla fronte dando un senso di leggerezza, i suoi occhi marroni mi guardano mentre i suoi zigomi si alzano per il grande sorriso.
guarda il telefono per controllare l'ora per poi scattare in piedi sotto gli occhi di tutti forse è molto probabilmente in ritardo.
"uhm.. devo andare a casa, devo accompagnare mio fratello ai suoi allenamenti." dice Federico facendomi annuire normalmente, sospira per poi posare il telefono dietro la tasca dei suoi jeans.
"vuoi che ti accompagni a casa? ci devo passare e ne dubito che tuo fratello se ne vada tra poco" mi dice facendo un cenno a Giovanni che ruba delle patatine fritte da Jordan.
annuisco in realtà senza pensarci troppo, non conosco molto bene gli altri ragazzi della squadra e anche se sono assolutamente e completamente simpatici e disponibili mi sentirei abbastanza a disagio.
"d'accordo." dico soltanto prima di alzarmi, vado a salutare mio fratello sussurrandogli un live "ci vediamo a casa." per poi salutare il resto della squadra.
saliamo in macchina e Federico accende la radio rigorosamente ad alto volume chiudendo i finestrini per poi accendere l'aria condizionata.
"sei molto bravo a cantare, hai mai pensato di cambiare lavoro?" gli chiedo, lui ride scuotendo la testa mentre si ferma al semaforo.
"mh, non proprio. diciamo che non mi ci vedo a fare tour." mi dice facendomi annuire fintamente scettica.
poco dopo arriviamo davanti al cancello di casa mia e lui si accosta guardandomi, mi sporgo in avanti dandogli un leggero bacio sulla guancia facendolo ridere.
"per il passaggio." gli dico, Federico annuisce.
"me lo sono meritato, almeno." dice, apro la portiera della macchina.
"grazie, Fede."
"di nulla, piccola Simone."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 08, 2021 ⏰

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filo rosso. || FEDERICO CHIESA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora