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Il giovane Black si guardò allo specchio un'ultima volta, chiuse gli occhi e fece un sospiro prima di fingere il miglior sorriso che poteva, lo stesso sorriso che avrebbe portato tutta la sera

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Il giovane Black si guardò allo specchio un'ultima volta, chiuse gli occhi e fece un sospiro prima di fingere il miglior sorriso che poteva, lo stesso sorriso che avrebbe portato tutta la sera. Controlló il suo orologio da taschino e si diresse verso la porta della sua camera. Raggiunse la fine del grande corridoio della mansione e fissò l'enorme sala da sopra le scalinata. C'erano persone ben vestite in ogni dove. Alcune sorseggiavano dai loro calici, altri fingevano di divertirsi, altri ancora cercavano di compiacere Walburga con scarsi risultati. Regulus iniziò a scendere le scale, ma passo dopo passo la sensazione di annegare lo pervadeva sempre di più. Una volta tra la folla, il ragazzo si guardò intorno e, curandosi di non esser visto, si diresse verso la sala parallela a quella dove si stava tenendo il ricevimento. Chiuse la porta e si lasciò la festa alle spalle. Regulus si sentì un punto lontano nella grande sala sontuosa dal pavimento marmoreo coperto da un grande tappeto verde petrolio.
"Cosa ci fai qui?"
La voce proveniva da un punto indefinito della grande stanza. Una voce calma, dura e femminile. Regulus si voltò in ogni direzione per capire da che parte provenisse e a chi appartenesse quella voce.
"Potrei farle la stessa domanda." Disse tutto d'un pezzo il giovane Black che stava ancora guardandosi intorno.
"Diciamo solo che non mi andava di starmene in mezzo a quei maggi dalla puzza sotto al naso." Rispose la voce.
"Però sei venuta." Replicò Regulus.
"Hai smesso di darmi del lei? Potevo abituarmici. E comunque, sono qui perché i miei genitori mi hanno costretta. Io non sopporto la "nobile" casata dei Black, ma è la più influente del nostro mondo. Anche se mi costa molto ammetterlo. Tu invece?"
Regulus rimase zitto ad ascoltare le parole di quella sconosciuta senza volto e decise di assecondarla.
"Se esci da dove sei nascosta, te lo dirò."
"E perché dovrei?"
"Perché se siamo qui entrambi, probabilmente abbiamo un motivo per non essere là fuori. Non credi?" Regulus parlava guardando un punto indefinito nel soffitto. La ragazza non disse niente per alcuni istanti, fin quando il ragazzo sentì il rumore dei tacchi sul pavimento marmoreo. Guardò di fronte a se' e rimase sorpreso nel trovarsi davanti una giovane fanciulla poco più bassa di lui, con capelli biondi e grandi occhi verdi. Aveva una strana espressione dipinta sul volto e, il suo vestito le abbracciava le curve del corpo alla perfezione. Regulus posò brevemente lo sguardo anche sul suo seno prosperoso evidenziato dal corpetto che lo teneva stretto.
"Allora?"

Il ragazzo venne portato alla realtà da quella semplice parola. Sperava che la giovane bionda non si fosse resa conto di come l'avesse scannerizzata. Era la prima volta che vedeva una ragazza esterna alla sua famiglia in quelle vesti. Era solito vedere le ragazze in divisa a scuola.

"Come?"
"Ho mantenuto la parola. Come mai ti nascondi qui?" Chiese la ragazza incrociando le braccia sotto al seno scrutando il ragazzo di fronte a lei.
"Perché i miei genitori hanno organizzato questa festa ed io mi sento di troppo." Rispose semplicemente stringendosi nelle spalle. La ragazza cambiò espressione.
"Tu sei-"
"Regulus Arcturus Black."

mon cœur   ϟ RegulusBlack ϟDove le storie prendono vita. Scoprilo ora