Regulus si aggirava tra i grandi scaffali della biblioteca passando le lunga dita lungo le costole dei libri. La polvere gli rimaneva attaccata sui polpastrelli, ma bastava un soffio a mandarla via ed era la metafora di se stesso che più lo descriveva: bastava un niente per buttarlo a terra. Continuò a sfiorare i libri cercando quello di cui aveva bisogno quando andò a sbattere contro la schiena di qualcuno.
"Guarda dove-" alzò la voce per poi abbassarla dopo esser richiamato. "...Vai" il suono della sua voce e il suo sguardo si ammorbidirono quando notò che era stata proprio Felicity ad andargli addosso.
"Le chiedo scusa." Sussurrò facendo un inchino per schernirlo. Regulus scosse la testa velocemente con un sorriso sulle labbra.
"Non c'è di che, Signorina." Disse ricambiando l'inchino. Era quasi ora di cena e la grande biblioteca si stava svuotando. Si ritrovarono ben presto seduti vicino alle grandi finestre scure dove continuavano a rincorrersi le gocce di pioggia, a parlare delle lezioni che avevano in comune, di quanto fosse ridicolo il vestiario del professor Lumacorno e a parlare delle loro famiglie e dei loro strani ideali. Regulus decise di omettere la parte del fidanzamento obbligato con sua cugina perché era già fermamente convinto che il suo piano avrebbe funzionato. Sarebbe stato lui a decidere chi amare quando sarebbe stato il momento. Smisero di parlare quando di comune accordo iniziarono a fare le pergamene che avevano da fare, consultando i libri insieme. Casualmente lui si ritrovò più e più volte a fissarla ricordando a poco poco le sue caratteristiche: notò il naso leggermente all'insù, le labbra che lasciavano scoperti leggermente i denti e gli occhi di un verde misto all'oro sotto alcune luci della candela soffusa che si trovava di fronte a loro. Si portò i capelli dietro l'orecchio e una matita tra le labbra per concentrarsi; la stessa matita che usava per raccogliersi i capelli quando aveva caldo.
"Hai intenzione di fissarmi ancora per molto?" Chiese lei con ancora lo sguardo sull'arido libro che teneva tra le dita. Regulus fece un colpo di tosse perché colto in flagrante.
"Non ti stavo fissando, stavo pensando a cosa scrivere su questa pergamena sui bezoar." Disse sfogliando velocemente le pagine.
"Oh, certo." Disse lei con un sorriso sulle labbra. "Beh, è ora di andare, no?" Disse lei balzando in piedi guadagnandosi un segno di approvazione da parte del più giovane dei Black. Felicity si diresse verso la grande porta scura quando venne richiamata. Un sorriso stampato sulle labbra senza mostrarlo, senza voltarsi.
"Cosa c'è, Black?"
"Voglio solo sapere se sarai alla partita di domani."
"Può essere."
Lo lasciò lì con un sorriso sulle labbra.
Felicity Prince, tu est amusante.
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mon cœur ϟ RegulusBlack ϟ
Fiksi Penggemar"Come?" "Ho mantenuto la parola. Come mai ti nascondi qui?" Chiese la ragazza incrociando le braccia sotto al seno scrutando il ragazzo di fronte a lei. "Perché i miei genitori hanno organizzato questa festa ed io mi sento di troppo." Rispose semp...