~ Capitolo 23 ~

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Felix

Le parole di Chan mi risuonavano ininterrottamente in mente. Ancora e ancora tagliandomi sempre più a fondo. Infondo era quello che volevo, nessun problema con l'agenzia o la mia sessualità, e al tempo stesso la certezza di non star ferendo Chan. Allora cosa c'era che non andava in me? Perché la mia gola mi risultava così arida ogni volta che provavo a parlare? E perché il mio cuore sembrava dolermi sempre più ad ogni battito? Forse perché in realtà ero innamorato di Chan, e il mio genuino amore era stato illuso e poi calpestato. E per quanto mi piacesse accusare Chan di questo era in realtà tutta colpa mia, artefice inoltre di un tanto sbagliato comportamento. Quello che ricevevo di conseguenza era questo male costante che mi prendeva anche le membra mentre io faticavo a mantenere il sorriso con gli altri. Mangiare di meno non percependo il bisogno di farlo, ritrovandomi spesso a piangere quando ero sicuro di essere solo. Stavo dunque diventando il fantasma di me stesso, incapace di impedirlo, sforzandomi invece di parere immutato. Era eccessivo per un mal d'amore, ma Chan era la mia casa, il mio posto sicuro, il mio sorriso, il mio tutto, e io avevo rovinato ogni cosa rimanendo senza la mia stella. E insieme vigevano i sensi di colpa e la solita lotta interiore contro la mia stessa omofobia lasciandomi ben ben poche forze vitali. Ero così dannatamente stanco costantemente e dormire non aiutava affatto.

Sedevo Sul divano in attesa di trovare la forza di dirigermi in camera dopo la lunga giornata sfiancante. Il mio corpo era sfinito, ma la mia mente ancora di più, nel costante tentativo di sottrarmi dallo sguardo di tutti. Tutti tranne Changbin Al quale non riuscivo a sfuggire, ma che rispettava la mia mancanza di voglia di parlare rimanendo tranquillamente e assiduamente al mio fianco. Lo apprezzai, sperando un giorno di potergli fornire lo stesso supporto. Ma quella sera la stanchezza aveva avuto la meglio su di lui e dunque sostavo silenzioso nel solitario divano <<Felix?>> Venne inaspettatamente richiamato e incontrando il viso di Jisung spostai precipitosamente lo sguardo. <<Perché mi eviti?>> chiese in un triste lamento <<N-non lo sto facendo>> balbettai giocando con le mie mani in grembo. <<Come no>> chiara era l'ironia <<Non riesci nemmeno a guardarmi in faccia>> <<Mi dispiace, i-io...>> mi mancarono le parole, in tutta onestà non sapevo cosa dirgli, e ogni tentativo di spiegarmi moriva in gola. D'un tratto vieni afferrato per il polso trascinato con veemenza fuori dal dormitorio <<Ora siamo soli quindi rispondimi>> declamò alterato <<Cosa ti succede Lixie, parlami>> addolcì il tono stringendo le mie mani tra le sue e cercando ancora una volta il mio sguardo. Nei suoi grandi occhi lessi pure semplice preoccupazione, e per l'ennesima volta mi sentii in colpa. Ritornando a guardare le nostre mani, temendo di rimettermi a piangere nel contemplare il viso del mio migliore amico che avevo davvero evitato, risposi con voce tremante <<Ho fatto un casino...forse...n-non lo so>> mi agitai incapace di spiegarmi <<Va bene Lixie, prenditi il tuo tempo, non me ne vado>> Forse era il momento che io confessassi, parlarne poteva farmi bene, da altro canto io il suo segreto lo conoscevo già <<Jisungie...>> esitai un ultima volta << mi sono innamorato di un ragazzo>> non parve neppure sorpreso ne ebbe una qualche altra reazione <<E si tratta di Chan hyung>> mormorai appena <<Oh...beh non ci vedo nessun problema. A-anche a me piace un ragazzo>> gli manco il coraggio di dirmi tutta la verità, ma scelse di non insistere a riguardo, non in quel momento <<A dirla tutta era abbastanza evidente, e sono anche piuttosto convinto che ricambi>> mi sorriso incoraggiante. Ma il suo sorriso si spense vedendo nei miei occhi brillare le lacrime <<È... successa una cosa>> presi un profondo respiro <<Abbiamo mangiato da soli fuori di nascosto, e si è creata una situazione... Si dai di quelle romantiche, dove ci guardavamo negli occhi in silenzio, e sembravamo esserci solo noi due. Una cosa tira l'altra e poi...ci siamo baciati>> Jisung trattenne il fiato emozionato <<Ma poi io sono scappato dicendogli di aver sbagliato>> <<Felix perché cavolo l'hai fatto?>> <<Perché ho paura di soffrire per l'omofobia di questo paese!>> gridai ammettendo finalmente il problema a voce alta, liberandomi così di quello premente peso. Il ragazzo mi guardò con profonda tristezza <<Scusami. Mi dispiace così tanto Lixie, posso capirti. A volte sono così felice con questa persona che mi piace che mi dimentico di questo lato negativo. Non credo di avere un buon consiglio riguardo. Posso dirti che certe cose non le puoi evitare, la gente sarà comunque pronta a giudicarti per ogni piccolezza e quindi preoccuparsi costantemente del futuro ti impedirà solo di goderti il presente. L'omofobia è una realtà inequivocabile, ma alla fine sta solo a te permetterle di rovinarti la vita o meno, ci possono essere mille soluzioni, basta cercarle con la giusta motivazione. Inoltre ci sono tante persone che ti amano e ti sostengono, siamo per un pubblico giovane con una mentalità più aperta di quanto pensi, e ricorda sempre che nei io né Chan, né nessuno degli altri, potremmo mai permettere che ti succeda qualcosa di male>> mi rassicurò con voce calda. Annuii volendo avere del tempo per riflettere, suonavano così logiche le sue parole, ma bastavano per scacciare il mio terrore? <<In ogni caso>> continuai mogio <<Chan mi ha detto di non provare nulla per me e che mi aveva baciato solo perché spinto dal momento quindi... Per ora non devo preoccuparmi>> sorrisi tristemente <<Lixie...dai ti pare che Chang sia tipo da fare cose del genere? Ha chiaramente agito così perché deve aver percepito il tuo comportamento come un rifiuto volendo così preparo entrambi dell'imbarazzante disagio...>> spiego il ragazzo con convinzione. Il mondo mi precipitò nuovamente addosso.

Quindi, era davvero possibile che io piacessi a Chan?

L'amore segreto di un idol | ChanlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora