~ Capitolo 11 ~

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Felix

Litigando con Bangchan avevo creduto per fuggenti attimi che lui fosse geloso, cosa che, inspiegabilmente, mi ero trovato a desiderare io stesso. Non riuscivo a comprendere cosa la mia mente combinasse quando lui era nei paraggi, era come instupidissi perdendo il controllo della corrente dei miei pensieri. Capivo però che Chan fosse un amico inestimabile e null'altro, e io stavo fallendo nell'essere altrettanto per lui. Ero così concentrato sulle mie malsane idee che non mi rendevo conto di cosa fosse importante per colui che mi stava a cuore. Non era stata una grande lite alla fine, ma mi aveva fatto comprendere quanti errori avessi commesso nell'ultimo periodo. Avevo ferito il ragazzo più di una volta in quei pochi giorni a causa di uno sconosciuto garbuglio di emozioni che mi facevano comportare irrazionalmente. Non potevo nemmeno accusare lo stress del periodo perché la vita da idol era piena di momenti così, e mai avevo fatto cazzate del genere in passato, quindi l'unico da incolpare ero io.

Io sinceramente volevo solo rendere felice Chan, aiutarlo a dormire di più, fargli capire quanto fosse straordinario, non ferirlo facendogli credere che non fosse importate per me. Cosa cavolo c'era di sbagliato in me? <<Felix>> i miei pensoero vennero fermati proprio dal corvino <<Sta sera vuoi dormire con me? Così magari riesci a riposare un po', so che sei nervoso perché domani registriamo>> Eccolo, di nuovo ad essere una persona meravigliosa in tutto e per tutto, anche se io, egocentrico com'ero, non facevo che farlo star male. Accettai comunque l'offerta, incapace di resistergli e consapevole che altrimenti avrei passato una pessima nottata che mi avrebbe privato della voglia di sorridere.

Presto accoccolatomi tra le sue braccia percepii il suo petto vibrare mentre mi rivolgeva la parola <<Cosa occupa la tua testolina di recente? Sei sempre così pensieroso>> Chiusi gli occhi, pensando che non guardando le sue incredibili fattezze mi sarei sentito meno intimorito. Sospirai <<Ho...dei pensieri sbagliati di cui non riesco a liberarmi>> Mi accarezzò lasciando brividi che non potevo interpretare la dove la sua mano mi toccava. <<Ne vuoi parlare?>> domandò con calma, del tutto ignaro. Come avrei potuto parlargliene? Come avrei potuto dirgli che provavo una specie di attrazione per lui? Oramai una parte del mio cervello non riusciva più a vederlo con semplicità come un tempo; e io me ne vergognavo assai. Di certo non potevo dunque discuterne con lui ne con nessun'altro, perchè questa inclinazione che provavo nei suoi confronti poteva essere ritenuta estremamente sbagliata. Mi chiedevo inutilmente cosa sarebbe successo se fosse arrivato a scoprirlo e mi rispondevo che mi avrebbe magari odiato o ne sarebbe rimasto schifato e allora io ne sarei distrutto. <<No io...non saprei nemmeno come esprimerli>> mentii parzialmente <<E poi Chan hyung so che sei stanco, quindi adesso ti impongo di dormire>> rise alla mia risposta stringendomi immensamente vicino a se. E con il cuore che pareva impazzito e le gote segretamente rosse mi lasciai cullare da quel calore fino ad addormentarmi.

La mattia dopo mi svegliai molto prima del solito, addirittura prima dell'altro ragazzo che, mantenendomi in silenzio, osservai infondendomi tranquillità. Che i lineamenti fossero dolcemente rilassati nel sonno o meno la sua bellezza era soverchiante e io non potevo che ammirarlo incantato. Il mio sguardo scese alle labbra carnose e ricordai in un fugace attimo quando esse erano state così vicine dal baciarmi. Toccai le mie di labbra domandandomi come sarebbe stata una cosa del genere. Poi, rendendomi conto di dove erano andati i miei pensieri, scossi vigorosamente il capo come potessi scrollarmeli di dosso.

Estraniato da quell'inizio mattinata e dall'ansia conseguii le mie azioni con tesa meccanicità. Saltai la colazione per l'agitazione, poi seguii gli altri ragazzi senza aprire bocca e infine, quasi senza rendermene conto, mi ritrovai a guardare Jisung registrare. Eravamo tutti lì ad assistere mentre lui cantava con sicurezza che io mon avrei mai avuto. Sapevo la parte, ma ero nervoso, nervoso da morire. Non ero nemmeno riuscito a sentire le parole del manager, ascoltandolo senza davvero essere lì, con il cuore che mi rimbombava nell'orecchie e le viscere strette in una morsa dolorosa; e ora ero ancora più confuso. Mi morsi le unghie in tensione pensando allo spaventoso futuro: prendere il posto di Jisung e cantare da solo davanti allo sguardo degli altri. E se sbagliassi? Beh sicuramente avrei sbagliato facendo perdere tempo a tutti e magari pure incasinando la cosa. Mi sentivo quasi svenire per l'ansia che mi ammantava mentre ogni pensiero logico sembrava svanire sotto il peso delle mie insicurezze.

Avevo l'impressione che mi mancasse l'aria quindi, stringendo i pugni fino a far penetrare le unghie nel mio palmo, uscii momentaneamente dalla stanza per calmarmi nel vuoto corridoio. Mi accucciai a terra prendendo ampi respiri stringendi il mio labbro tra i denti. <<Felix, tutti bene?>> alzando lo sguardo giri il volto preoccupato di Changbin. <<S-si sto bene, scusami, m-mi dispiace>> balbettai imponendomi compostezza. Mi accarezzò il capo <<Va bene, non devi scusarti. Lo capisco che tu possa essere in ansia>> Avrei voluto aprirmi con il dolce ragazzo davanti a me, ma proprio parevo non riuscirci se non si trattava di Bangchan. Avevo questo rapporto confidenziale solo con lui e non ero in grado di cambiare la cosa, ma adesso non riuscivo ad essere sincero con lui. Queste strane emozioni avevano rovinato tutto. Cazzo, come aveva potuto farlo accadere? Accidenti. Ora mi veniva anche da piangere, perfetto.

L'amore segreto di un idol | ChanlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora