~Capitolo 21~

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Felix

Chan mi aveva baciato. Lesue splendide fruttate labbra tanto ambite avevano toccato le mie, e io avevo ricambiato. Mi ero spinto verso di lui accogliendo quel gesto che sembravo desiderare tanto, avevo perfino mugolato sotto quel tocco indiscreto. Poi però mi ero resoconto dei miei gesti ed ero fuggito.ancora ripensavo alla pressione della sua bocca e mi odiavo per questo. Ero corso via divorato dei rimorsi mentre sentimenti contrastanti mi scombussolano, concretizzandosi in lacrime che annebbiavanoannebbiavano la vista. Come avevo potuto permettere che una cosa del genere accadesse? Sapevo che innamorarmi di lui fosse sbagliato, eppure avevo lentamente guardato che accadesse senza fare nulla, gioendo di ogni tocco rubato spensierato. Ma questo posto era pieno di omofobia, non potevo lasciare che questo rovinasse il mio sogno, o ancora peggio che la cosa rovinasse Chan. Cosa avrebbe pensato la gente? Cosa ci sarebbe successo? E se qualcuno ci avesse visti ed identificati? Se tutti fossero venuti a saperlo? Le domande mi assalirono mentre cercavo di riprendere fiato sentendo l'agitazione crescere in me dilaniandomi. Al tempo stesso però altri rimproveri di diverso tipo si introducevano in me. Mi sgridavo per aver lasciato lì Chan, preso da chissà quali dubbi, quando avrei solo dovuto dirgli quanto lo amassi. Mi detestavo per non avergli parlato e per essere fuggito. Ed ero arrabbiato con me stesso perché nessuno dei tuoi pensieri riusciva a prevalere lasciandomi in balia di opposti inconciliabili. Scoppiai a piangere inconsolabile, disperandomi per la mia natura.avrei avuto bisogno che qualcuno mi dicesse cosa fare in quel momento, ma non c'era nessuno e io non mi ero mai sentito così solo.

Insicuro sul da farsi presi ad evitare Chan, facendo in modo di non ritrovarmi mai solo con lui, impegnandomi a farmi trovare già addormentato la sera e uscire quando ancora dormiva la mattina. Non ce l'avevo con lui in alcun modo, non avrei mai potuto, ma io non ero degno di guardarlo nemmeno in faccia. il mio comportamento, i miei pensieri, tutta la mia assenza erano totalmente sbagliati e a lui non poteva nasconderlo. Ero una grande delusione ma non potevo permettere che si scoprisse. Non sapevo neppure come avrebbero potuto reagire i miei genitori alla mia omosessualità, ma ingenuo ero rimasto ad arrossire come una ragazzina ogni volta che Chan si avvicinava a me, e per questo ero solo da rimproverare. Se fosse trapelato qualcosa lo scandalo sarebbe stato enorme, e avrei pure rischiato di esporre Minho e Jisung. Non riuscivo nemmeno a parlare con il mio migliore amico, perché lui tenendomi quell'immenso segreto aveva dimostrato come non fossi degno di fiducia, io invece non volevo dargli un qualche dispiacere  ne sarei riuscito a sorreggere il peso di altri rimproveri o domande di cui non potevo sapere la risposta. Credevo inoltre che a quel punto Chan non potesse che odiarmi completamente. Avevo palesemente ignorato i suoi tentativi di parlarmi accrescendo il suo cruccio a dismisura e con esso l'odio nei miei confronti. Avevo fatto un disastro, e oltre a non avere la più pallida idea di come comportarmi, comprendevo che nemmeno potevo fare nulla per cambiare la situazione, riempiendomi di ansia in quanto bloccato. Le due correnti di pensieri agli antipodi mi scombussolano confondendomi e distruggendomi dall'interno tanto che arrivai a sperare che quel dannato bacio non fosse mai avvenuto. Ma era indubbiamente accaduto e a me era pure piaciuto tantissimo. Mi ero sciolto venendo riempito di felicità cosa che si aggiungeva a creare disgusto verso me stesso, in una continua lotta che cercavo di celare agli altri mantenendomi disinvolto. Quanto per il resistito così?

Ammantato dai sensi di colpa una sera non riuscii neanche ad accedere alla nostra stanza. Uscii all'aria fresca fino a notte fonda e poi, munirono di coperta, mi ero adagiato sul divano sforzandomi di addormentarmi. Riuscii ad assopirmi ad un certo punto perché mi sentii scuotere da qualcuno. Mi sedetti sbattendo ancora assonnato le palpebre, sembrava ancora abbastanza buio <<Che ore sono?>> <<Le sei del mattino>> mi informò Changbin lasciandomi uno sguardo distintamente preoccupato <<Felix cosa ci fai qui?>> <<Perché sei sveglio così presto?>> provai a raggirare la domanda <<Sono serio Felix, perché dormi sul divano?>> <<Oh ieri sera devo essermi erroneamente addormentato guardando qualcosa>> mentii sentendo le emozioni negative tornare a galla e bloccarmi la gola. Non avrei resistito a lungo alle premure del rapper <<Sai bene che non sai mentirmi Felix. Sei strano di recente, è successo qualcosa? Bangchan ti ha fatto qualcosa?>> mi accarezzò il volto cercando il mio sguardo <<No assolutamente, lui non farebbe mai nulla per ferirmi. Non è colpa sua>> mi innervosii rispondendo forse in modo troppo agitato. <<Felix cosa ti fa star male?>> Mi coprii gli occhi. Stavo impazzendo. Come avrei rimediato a quell'immenso casino? Changbin smise di provare a farmi domande, invece mi accolse tra le sue possenti braccia stringendomi più che poteva. <<Non ce la faccio più>> sbottai quando le lacrime mi solvatino il viso inarrestabili. <<Lo so Bokkie, sfogati pure>> mi rassicurò avvolgendomi nel caldo abbraccio.  <<Di qualsiasi cosa si tratti ti ascolterò o rimarrò qui in silenzio ad abbracciarti, tu semplicemente sfogati...Ti voglio bene>> mormorò sui miei capelli le parole che intensificarono il mio pianto commuovendomi al tempo stesso. E così stretto a Changbin piansi tutte le lacrime trattenute, piansi fino ad esaurirmi tornando ad addormentarmi cullato dal suo rassicurante calore.
Sarei stato in grado di tornare così anche con Chan o era tutto perduto?

L'amore segreto di un idol | ChanlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora