~ Capitolo 6 ~

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Chan

A fine giornata ero oramai certo che Felix avesse evitato ogni mio approccio nei suoi confronti, distogliendo anche lo sguardo ogni qualvolta i nostri occhi si incontravano. Pure dopo la cena era scappato senza dirmi una sola parola rintanandosi da Jisung. Pensai al fatto che non avesse mai fatto così, mancare di darmi la buonanotte, ma riflettei poi di come mi ero oramai dimenticato dei tempi in cui non condividevamo la stanza. Mi sembrava impossibile, ma mi ero abituato straordinariamente velocemente alla sua voce come ultima che sentivo prima di dormire, lo trovavo come un punto sicuro che mi donava calma. In effetti mi feriva il suo comportamento, ma soprattutto non capivo cosa ci fosse dietro. Dunque mi coricai con il cuore pesante senza smettere di pensarci colmo com'ero di dubbi confusi.

Changbin si era messo nel letto sotto il mio, dove solitamente alloggiava lui, facendomi percepire ancora di più la sua mancanza, come fosse stato sostituito per sempre. Davvero però non capivo, avevo fatto qualcosa di sbagliato? Qualcosa che lo portasse magari ad essere arrabbiato con me a mia insaputa. Cambiai posizione come se nel farlo le idee spinose potessero uscire dal mio cervello. Mi misi ad analizzare i miei comportamenti di quei giorni ma non vi trovai nulla di anomalo. Magari il mio tardi ritorno di ieri sera lo aveva infastidito o addirittura adirato, ma normalmente mi avrebbe solo tenuto il broncio che gli sarebbe passato grazie a qualche abbraccio. Pensai anche che forse la cosa non dipendesse nemmeno da me, la causa poteva essere esterna. Ma ancora, se Felix stava male come avevo potuto non accorgermene? Poteva essere che mentre io rimanevo qui a tormentarmi con questi dubbi lui avesse solo bisogno di conforto che non stavo riuscendo a dargli. E non potevo nemmeno permettermi di ritenermi terribile perché non potevo vittimizzarmi, quando era lui quello a star male. Sospirai rigirandomi ancora, combattendo con le tante domande; e tra i tanti pensieri, con mio grande terrore, sorgeva pian piano il feroce timore che potesse aver colto i miei gesti avvenuti la sera precedente e ne fosse rimasto disgustato.

Certo non lo avevo baciato sulle labbra, ma dovevo ammettere che per un secondo o due ci avevo pensato per davvero. Magari lui lo aveva intuito e ora mi odiava. Io sapevo bene che la mia era solo una follia momentanea implicata dalla completa astinenza alla quale eravamo posti, ma comunque non giustificava le mie azioni. Inoltre Felix non poteva chiaramente essere a conoscenza dei miei pensieri, e allora chissà quali idee lo avevano assalito. In quanto leader poi dovevo d'aver il buon esempio ed essere l'ultimo a fare cazzate del genere, come potevo definirmi tale altrimenti? Scacciai in fretta questa ipotesi che mi impauriva troppo cercando invece altre spiegazioni plausibili.

Sbuffai rendendomi conto che fossero ormai quasi le 3 di mattino, arrendendomi a rinunciare alle mie ore di sonno. <<Hyung cosa ti preoccupa>> mi spaventò la voce del rapper <<Oddio perdonami Changbin, non volevo svegliarti>> mi sentii subito estremamente in colpa. <<Veramente non sono mai riuscito ad addormentarmi con te che sospiravi e ti rigiravi>> disse aumentando la mia apprensione. Sentendo l'assenza della mia risposta continuò <<Sto scherzando, su fatti una risata. Ma davvero, cosa succede Chan>> <<Solo...Oggi Felix mi ha evitato e non so...Pensi che io abbia fatto qualcosa di sbagliato inconsapevolmente?>> fui onesto <<Allora è questo ciò che ti impensierisce tanto. Senti, penso che continuare a ripensarci non sia sano. Di sicuro da solo non puoi arrivare alla risposta, puoi solo chiedere direttamente a lui. Ora faresti meglio a dormire o potresti pentirtene domani>> Le sue parole avevano senso, ma alla fine non riuscii comunque a dormire, feci solo estrema attenzione nel mantenermi silenzioso.

La mattina mi avviai a fare colazione ancora rimuginando su come mi sarei dovuto comportare adesso con il ragazzo, però venni intercettato da Felix stesso prima di riuscire a mettere piede nella sala. Mi portò in un angolo solo senza dirmi una parola o alzare gli occhi dal pavimento, mentre io mi agitavo ancora ignaro sull'atteggiamento che avrei dovuto avere al momento. <<Probabilmente ti sarà sembrato che io ti abbia evitato ieri>> Oh. Questo non me lo aspettavo <<In effetti...>> confermai insicuro. Lo vidi stringere i piccoli pugni e poi sbottare <<Mi dispiace. Non è così...io...mi sentivo solo un po' giù e mi sono comportato male di conseguenza>> Come temevo il biondo aveva davvero qualcosa che lo preoccupava, le imminenti registrazioni, sospettai. Quanto potevi essere incredibilmente stupido e inutile per non essermene reso conto? Non era una mancanza solo come leader ma come amico in primis.

Mentre ancora mi rimproveravo mantenendo il silenzio Felix mi strinse il braccio. <<So cosa stai pensando adesso Christopher>> usò il mio nome colpendomi <<Tu sei veramente meraviglioso da ogni punto di vista. Ti ammiro come leader e ti voglio tantissimo bene come amico. C-ci sei sempre per me e mi dispiace tantissimo che tu debba sentirti così per colpa mia. Proprio perché le cose stanno così non te ne ho parlato, volevo evitare di appesantirti ancora con i miei problemi>> Le sue parole, dette con voce tremante, mi colpirono al cuore indescrivibilmente. <<Felix...Ti prego non pensarla mai più così. Primo togliti questa immagine straordinaria che hai di me, secondo i tuoi problemi non mi appesantiscono affatto, anzi, la cosa che più mi da gioia è poterti aiutare. Sei importantissimo per me, tutto quello che voglio è saperti felice, quindi ti prego sunshine, vieni sempre da me quando ne avrai bisogno>> e con queste ultime parole ci ricongiungemmo in un stretto abbraccio fraterno tra le lacrime di entrambi.

Che stupido il mio piccolo Felix.

L'amore segreto di un idol | ChanlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora