Quella sera mia madre non mi disse altro, mi chiese semplicemente di lasciarle un po' di tempo per riposare. Non avevo idea cosa intendesse con la frase "d' ora in poi cambierà tutto per te", ma a quanto pare non avrei avuto nessuna risposta prima del giorno successivo.
Non riuscendo ad addormentarmi per la troppa tensione decisi di recarmi nel mio posto speciale. Quando avevo 10 anni mio padre trovò una parte di terreno in mezzo al bosco accanto al quale abitavamo in cui la luce filtrava attraverso le foglie degli alberi creando un' atmosfera fiabesca. Decise così di mostrarmi questo magico posto che dopo poco divenne il mio rifugio dal mondo e dai problemi che esso comportava. Mi sedetti sulla panchina di legno ormai rovinata che mio padre mi costruì all'epoca.
Pensai a ciò che mi dovesse dire mia madre e mi immaginai tutti gli scenari possibili e impossibili. Magari voleva semplicemente parlarmi del centro di cure mediche, ma in quel caso che centravo io? Avrei continuato a lavorare e a pagarmi tutto l'essenziale da sola come facevo di già, con l'unica differenza che non avrei dovuto dare a mia madre le medicine ogni sera e che l'avrei vista solo qualche volta a settimana. Perciò cos'era che sarebbe dovuto cambiare?
Con più domande che risposte tornai a casa quando cominciò a fare l'alba. Mi preparai qualcosa da mettere sotto i denti e aspettai pazientemente il risveglio di mia madre.
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Passarono tre ore o poco più quando sentii un rumore proveniente dalla camera da letto che mi fece capire che mia madre fosse finalmente sveglia. Le diedi 10 minuti per rilassarsi e poi decisi di entrare per continuare il discorso lasciato incompleto il giorno prima.
-Buongiorno mamma-
-Buongiorno tesoro, sembri stanca, quante ore hai dormito questa notte?-
Non ho idea di come potessi sembrarle stanca siccome ogni cellula del mio corpo fremeva dalla curiosità e dall'ansia.
-Questo ora non è importante mamma. Ciò che continua ad assillarmi è la curiosità di sapere cosa intendevi quando parlasti di cambiamenti nella mia vita-
Mi guardò per qualche secondo, forse decidendo con quali parole dirmi ciò che stava pensando
-Tesoro, credo che Aldan ti abbia detto delle novità sulla mia salute...vedi, una volta che me ne sarò andata tu non potrai vivere da sola-
A quella frase la interruppi
-Sì che posso, so badare a me stessa-
-Abey, sei minorenne, potremo avere molti problemi se qualcuno sapesse che ti ho lasciata da sola ad occuparti di te stessa, inoltre per quanto sei abile in tutto quello che fai, capisci che mi sentirei più sicura se la mia bambina fosse in un posto più sicuro e protetto?-
-Non sono più una bambina mamma-
-Sai che per me lo sarai sempre. Potresti per favore metterti nei miei panni e pensare a tua figlia da sola in una casa in mezzo al bosco? Se chiedessi ad Aldan di venire a vedere come stai ogni tanto sarebbe un atto troppo egoistico. Gli toglieremmo tempo prezioso da dedicare ai suoi pazienti, persone come me che stanno male e hanno bisogno di aiuto-
Riflettei a lungo su quelle parole e mi resi conto che mia madre aveva ragione. Non volevo farla preoccupare quando sarebbe andata in quel centro, doveva solo essere tranquilla e guarire.
-E dove dovrei andare?-
-Aldan ha un amico con una dimora abbastanza grande da ospitare anche 10 persone. Nessuno sa dell'esistenza di questo posto, saresti al sicuro-
-E al proprietario di questa casa andrebbe bene accogliere una sconosciuta?-
-Aldan dice che si fida di lui-
Dopo istanti di silenzio chiesi:
-Quest'uomo conosceva papà?-
-No, avrà qualche anno più di te, ma suo padre sì, era il migliore amico di tuo padre e di Aldan, peccato che sia morto qualche mese dopo tuo padre-
Annuii. Il fatto che in qualche modo i nostri padri fossero vicini mi faceva sentire in qualche modo più sicura.
-E quand'è che partirei?-
-Fra due giorni-
-Va bene, lo faccio solo per farti sentire tranquilla mamma-
Lei mi sorrise
-Lo apprezzo, tesoro-
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Questi ultimi due giorni di normalità sono passati abbastanza in fretta. Dopo quel discorso lasciai la camera di mia madre e andai in giro per il villaggio per il resto del giorno per comunicare ai genitori delle mie allieve che non avrei più potuto istruirle nella lettura. La parte più difficile della giornata fu dire addio alla signora Clark e a Jane tra i raccomandamenti della prima e i pianti della seconda. Mi è dispiaciuto molto non insegnare a Jane a leggere, forse lei è la persona che più mi mancherà di questo villaggio.
E' ormai arrivata la mattina del giorno di partenza e io e mia madre stiamo aspettando Aldan che dovrebbe arrivare da un momento all'altro per portare mia madre al centri di cure mediche e me nella dimora del suo amico.
Dopo una decina di minuti ad aspettare sul portico di casa mia con mia madre seduta accanto a me per non sforzarsi troppo, il nostro accompagnatore arrivò in una piccola carrozza con un cavallo dalla criniera marrone a guidarla.
-Buongiorno, signore, pronte per il viaggio?- Ci salutò
-Buongiorno anche a te Aldan e sì, siamo prontissime- Risposi
Io e mia madre salimmo sulla carrozzina mentre il nostro amico dopo averci aiutato con i bagagli salì sul cavallo per risparmiare spazio a noi.
-Porterò prima te Agnes, siccome il centro non dista molto da qui al contrario della casa del mio amico Malcom, che è abbastanza lontana-
-In che senso lontana? Quanto lontana? Potrò comunque far visita a mia madre tre volte a settimana vero?- Chiesi io spaventata dall'idea della lontananza da mia madre
-Mi dispiace Abey, ma non potrò essere così presente per portartici molte volte. Se vuoi possiamo fare una volta al mese e scriverò lettere ogni settimana per aggiornarti sulla salute di tua madre-
-Due volte al mese?- Chiesi speranzosa
-Vada per due volte al mese-
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Amami tra le tenebre
FantasyAbey Starshine è una giovane ragazza del 1700 che per via della pessima salute della madre si trasferirsce in un luogo dove può sentirsi più protetta. In attesa della guarigione della madre, Abey si abituerà sempre di più alla sua nuova vita e ai nu...