Dopo quell'avvistamento tornai al castello ma decisi di non raccontare a nessuno ciò che avevo visto. D'altronde, chi è che mi avrebbe creduta? Fatto sta che non riuscii a chiudere occhio per tutta la notte pensando all'intensità di quello sguardo che spiccava nell'oscurità. Riuscii ad addormentarmi solo per qualche oretta rassicurandomi pensando al fatto che ciò che avevo visto fosse solo una visione procurata dalla mia fervida immaginazione. Che altro poteva essere altrimenti?
Quando mi risvegliai per via della luce del giorno che filtrava attraverso la finestra fino ad illuminarmi il viso mi resi conto di aver dormito solo tre ore. Ero indecisa se rimanere a letto o alzarmi fin quando non sentii un paio di colpi alla mia porta che mi fecero intuire che come ogni mattina fosse Reinard per avvisarmi che la colazione era pronta.
Scesi come ogni giorno in cucina e diedi il buongiorno a Nathan intento a servire i piatti a tavola. Inizialmente avrei dovuto mangiare insieme a Kal in sala da pranzo siccome non facevamo parte della servitù ma Morgan mi ha detto che siccome di solito non gli piaceva mangiare da solo si era abituato a sedersi a tavola insieme agli altri, e non volevo certo essere io a cambiare la sua quotidianità.
-Buongiorno a tutti- Dissi con un sorriso prima di notare che nessuno era seduto a tavola, infatti trovai tutti in piedi trepidanti a correre da una parte all'altra della cucina.
Fermai la prima persona che mi passò davanti che si mostrò essere Mary nel suo solito grembiule color cielo
-Mary, che succede?-
-Oh signorina Starshine siete arrivata. Oggi voi e il signorino non mangerete con noi. E' tornato il signor Darkstorm, completamente senza avviso. Oh non eravamo pronti per questo. Non abbiamo preparato la sua colazione preferita, e non abbiamo ancora sistemato la sua camera! Per tutti i santi, giuro che un giorno di questi avrò un attacco di cuore-
Disse per poi continuare a correre per tutta la cucina con le mani tra i capelli.
Era strano che il signor Darkstorm non avesse avvisato. Avrà avuto un inconveniente?
Mi diressi in sala da pranzo e trovai Kal e Malcom già seduti uno accanto all'altro
-Buongiorno signore-
-Buongiorno Abey, e state tranquilla non c'è bisogno che mi chiamate signore. Dopotutto non lavorate per me-
Mi sedetti davanti a Kal al quale rivolsi un sorriso come saluto. Notai che rispetto agli altri giorni il cibo era moltiplicato nonostante fossimo solo in tre mentre di solito in sei. Provai più volte a fare conversazione con Malcom ma si rivelò più difficile di quanto pensassi siccome rispondeva solo a monosillabi o con poche parole. Al contrario Kal fu molto più entusiasta nel raccontarmi del nuovo gioco che suo fratello gli aveva portato in regalo.
Dopo colazione e svariati tentativi di fare conversazioni andati male decisi di recarmi in biblioteca per prendere un nuovo libro che qualche giorno prima aveva attirato la mia attenzione. Come ogni giorno andai a leggerlo nel giardino del castello sopra una panchina che si trovava vicino al bosco.
Proprio nel momento in cui le parole riuscirono a trasportarmi nel libro come se facessi parte di quella realtà, un rumore mi fece ritornare nel mondo reale.
-Vedo che come vi ho detto state approfittando della biblioteca del castello-
-Non potrei mai privarmi di una simile occasione- Dissi facendo scontrare i miei occhi con un altro paio grigio scuri
-Ho saputo che avete visitato vostra madre-
-Chi ve lo ha detto?-
-Le voci girano in fretta qui, vi abituerete presto. Piuttosto come sta Aldan? E' da un po' che non lo vedo.
-Molto bene, sembra quasi felice di non dovermi più fare da badante-
-Sono sicuro che la cosa che lo rende felice è che voi siate al sicuro. Vi va di fare una passeggiata?-
Lo guardai per qualche secondo senza rispondere
-Non avete lavori da sbrigare o conversazioni da ignorare?- Dissi per poi pentirmene l'attimo dopo
Malcom mi guardò stranito per qualche momento immagino stupito dalla mia sfacciataggine
-Capisco che possa esservi sembrato sgarbato a tavola ma voglio che capiate che per me il primo pasto della giornata è più un momento di contemplazione per preservare le energie da usare durante il giorno-
-Certo, capisco. Ehm... per quanto riguarda la passeggiata avrei proprio bisogno di sgranchirmi le gambe- Gli sorrisi imbarazzata. Lui mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi dalla panchina e ci incamminammo sul sentiero nel bosco.
-Ho anche sentito che vi state adattando a vivere qui. Spero che non siano solo voci di corridoio- Disse girandosi verso di me e rivolgendomi l'accenno di un sorriso facendo aumentare inspiegabilmente la mia temperatura corporea.
-Sì devo dire che la vita qui mi sta piacendo più di quanto avrei potuto immaginare-
-Sono felice di saperlo. Cosa fate nel tempo libero?-
-Di solito leggo o passo del tempo con vostro fratello. Siete stato gentile a portargli un regalo-
-E' una tradizione che abbiamo da quando è nato. Mi ha parlato molto di voi. Dovete essergli entrata nel cuore-
-Ed è lo stesso per me. Come vi ho già raccontato sono brava a stare con i bambini-
-Questa è una delle poche doti che non ho-
-Siete modesto Malcom- Dissi facendogli fare una risatina che sebbene piccola riuscì a riscaldarmi il cuore
-Mi piace di più realista. L'unico bambino con cui riesco a stare è Kal. Di solito non gradisco le urla e i pianti-
-Ma i bambini non sono solo urla e pianti. Il loro è un mondo tutto diverso dal nostro. Mentre noi col tempo iniziamo a guardare le cose in grigio, loro le vedono a colori. I bambini vedono cose che noi non vediamo, non percepiamo. A volte vorrei ritornare a quegli anni solo per vedere così il mondo. Dal lato positivo intendo-
Per tutto il mio discorso lui continuò a guardarmi intensamente con le iridi color pietra fisse sul mio volto.
-Punto di vista interessante-
Restammo in silenzio per qualche minuto fino a quando Malcom non si rese conto che ci eravamo spinti troppo oltre nel sentiero perciò tornammo indietro sempre avvolti dal silenzio.
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Amami tra le tenebre
FantasyAbey Starshine è una giovane ragazza del 1700 che per via della pessima salute della madre si trasferirsce in un luogo dove può sentirsi più protetta. In attesa della guarigione della madre, Abey si abituerà sempre di più alla sua nuova vita e ai nu...