Atalano, durante la notte, era salito per la medicazione che aveva già fatto un paio d’ore prima. La febbre di Shakai sembrava salita, lo aveva capito dai suoi lamenti borbottati. In qualunque caso, la medicazione l’avrebbe già terminata da minuti interi, se solo Bonnie non lo avesse immobilizzato davanti alla porta, con il suo sguardo vacuo, brillante nella notte.
«Ho-Ho bisogno di medicarlo…» ripeté il ragazzo dai capelli disordinati, osservando il corpo ancora nudo e piuttosto massiccio di Bonnie, mettersi davanti a quello di Shakai per bloccarne la visuale. Atalano si trattenne dall’altare gli occhi al cielo perché insomma. Lo aveva già visto poco prima e la scena era esattamente uguale all’altra.
«Bonnie, se non lo medichiamo la ferita potrebbe infettarsi e nel peggiore dei casi potrebbe morire. Non è nulla di diverso da prima.» spiegò, sistemandosi nervosamente i capelli. Sperando che Bonnie capisse la gravità in cui poteva sfociare la situazione, mentre ora guardava da dietro la spalla il volto nuovamente sudato dell’altro.
Atalano poté tirare finalmente un respiro quando, il mannaro scese dal letto «Puoi rimanere qua, non li farò del male.» Spiegò mentre poggiava la candela, le garze e qualche unguento su una mensola là accanto e cautamente si sistemava in piedi, al fianco di Bonnie. «Se vuoi puoi tamponarlo dal sudore» gli porse una pezza bagnaticcia che venne afferrata saldamente. «Penso ne abbia bisogno.»
«Così» gli mostrò i movimenti giusti e una volta che lo vide concentrato sul volto, afferrò i lembi della pelliccia che ricopriva il corpo dell’Alpha e la tirò giù fino al ventre.
La ferita aveva già iniziato a restaurarsi ma, il rossore intorno ad essa non cessava di esistere. Cercò di mascherare la preoccupazione per quel particolare.
“ Essendo un lupo, un Alpha specialmente, si sarebbe dovuta richiudere” Rifletté mentre la ripuliva delicatamente. “È da quando sono piccolo che studio per diventare un guaritore…” Afferrò l’unguento spalmandolo su essa e sui diversi lividi e graffi “Potrebbe essere del veleno? Ma quando avrebbero avuto il tempo di…” Eppure la febbre continua, le allucinazioni, l’impedimento n guarire, portavano solo a quella soluzione.
I suoi pensieri vennero bloccati esattamente come la sua mano. Con gli occhi seguì il percorso del braccio allungato verso di lui a stringerli il polso. Bonnie lo osservava da sotto le ciglia, con le sopracciglia aggrottate e lo sguardo di disapprovazione in penombra alla candela. Capì di aver premuto troppo mentre era preso a riflettere, probabilmente non aveva neanche sentito le lamentele dell’Alpha, cosa che al mannaro non doveva essere sfuggito.
«Scusami» sussurrò, scrollando la mano dalla sua. Richiuse il vasetto mentre si leccava le labbra improvvisamente aride.
«Aiutami a metterlo seduto.» Atalano sfruttò l’evidente forza di Bonnie per riuscire ad issare Shakai che non aiutava con il suo peso morto. Con cura gli ripulirono anche la schiena sudaticcia e finirono con il fasciare accuratamente il tutto. Tastò un’ultima volta l’addome quando lo ebbero nuovamente adagiato, constatando che le costole prima incrinate, ora fossero tornate al loro posto. Era sicuramente buon segno.
Il metabolismo dunque era buono e aveva iniziato a riattivarsi. Ora bisognava aspettare solo che facesse la stessa cosa con la ferita, ancora troppo profonda.
Era appena terminata la cerimonia dedicata a tutti coloro che avevano perso la vita durante la battaglia improvvisa. Il branco era cambiato drasticamente, qualche bambino era rimasto orfano di ambe i genitori, qualcun altro era rimasto orfano di un solo genitore. Qualche genitore aveva perso figli che, avevano intrapreso la vita da guerrieri. Qualche innamorato aveva perso la sua metà.
Ed ora, il branco Magna Coetus si era riunito a piangere, sentendosi meno solo in quel grande dolore condiviso. Tutto quello però, tutti quei morti, tutte quelle donne deturpate, tutto quel casino, non era nato senza un senso.
Ogni uomo, ogni donna, ogni bambino di quel villaggio, avrebbe dato un senso alla morte di ogni abitante del branco. Qualcosa si era sbloccato e non potevano fare in modo che si bloccasse ancora un volta. Tutti quanti, occupati a guardare le grosse fiamme a spegnersi progressivamente, giurarono di vincere quella guerra.
Connie, a cui gli occhi avevano ripreso a brillare dopo aver saputo che Shakai fosse ancora vivo, scostò la sua mano da quella di Zacary -che nel frattempo, insieme ad Antiel lo avevano curato e nutrito- e corse verso la casa in cui dormiva l’Alpha, lasciando tutti i suoi coabitanti a guardare le nuvole di fumo scuro, date dal fuoco, a disperdersi nel cielo.
Zacary lo guardò solo con la coda dell’occhio, prima di poggiarsi ad Antiel.
Il bambino corse sulle scale, afferrò con due mani la maniglia della porta che conduceva nell’unica camera e la aprì.
Appena infilata la testa, si ritrovò a storcere il naso per l’intenso odore di unguenti che bruciava le narici. Se lo tappò con due dita prima di entrare, lasciandosi scappare un sorriso quando trovò Bonnie seduto al capezzale di Shakai.
Bonnie che aveva già puntato gli occhi sulla porta non appena aveva sentito quella di sotto aprirsi, li fece un cenno con la testa.
«Ciao amico!» sussurrò urlando Connie, mentre camminava sedendosi nell’angolo del letto, per riuscire a vedere la faccia di Shakai che, aveva le occhiaie sotto gli occhi chiusi e le labbra secche. Nascose le mani sotto le cosce, trattenendo la voglia di svegliarlo per assicurarsi che stesse bene, nonostante il petto si alzava e abbassava.
«Ciao cucciolo di lupo.» rispose Bonnie mentre si alzava per spostarsi e poggiare la schiena al muro adiacente alla scena «Non svegliarlo, ha dormito poco.» avvertì capendo i suoi pensieri.
E parlò come se lui invece avesse dormito per ore e ore, nonostante fosse totalmente il contrario.
«Cosa ci fai qua? Hai visto la battaglia?» Connie saltò giù dal letto allargando le braccia «Volava tanto sangue, spam, spam. E penso che abbiamo vinto.» saltò da un lato all’altro, mimando le mosse dei guerrieri del suo branco «Sono morte tante persone però» si spense un po’, girandosi nuovamente verso Shakai «Pensavo fosse morto anche lui.» incrociò le braccia al petto facendo il broncio, dopo aver indicato l’oggetto dei suoi pensieri.
«Atalano però mi ha spiegato che sta bene e ha solo bisogno di dormire.» sorrise avvicinandosi a Shakai «Anche tu sembri messo male» lo guardò dal basso, con le dita dei piedi che si sfioravano per la vicinanza. «Beh, almeno ora non sei nudo.» osservò con una nota di giocosità nella voce.
Bonnie si sistemò la sua pelliccia -che aveva trovato quella mattina, piegata al lato dei piedi- e lo spinse un po’indietro abbassandosi sui talloni «Si, Shakai sta bene. Ho visto la battaglia di ieri.» sbadigliò sedendosi definitivamente per terra. «C’ero anch’io» ghignò con gli occhi socchiusi.
Unì le mani aprendo tutte e dieci le dita, pizzicando dolcemente i fianchi del bambino che urlacchiò spostandosi e contraccambiando « fatto anch’io bam, bam, bam» continuò a torturarlo per un po’, finché le risate non diventarono troppo rumorose.
«Shh, zitto cucciolo di lupo. O rischiamo di svegliare il nostro valoroso Alpha» sussurrò afferrandolo per le braccia.
Connie trattenne le risate cercando di combattere quelle mani, finché non li cadde in grembo, dove oramai le gambe erano finite completamente distese.
Bonnie li circondò un braccio intorno al costato, lasciando penzolare la testa contro al muro, non curante dei capelli ad infastidirli la pelle.
Entrambi rimasero in quella posizione, uno a giocare con la mano dell'altro che, intanto fissava lo sguardo sul volto addormentato della propria anima. Finché gli occhi di ambe due le parti cedettero al torpore di quella mattinata, lasciandosi trasportare nel mondo dei sogni.
Io.
È più corto del solito, scusatemi anche la noia degli avvenimenti ):
Ma possiamo definirla un po' una sorta di introduzione!
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Il Lupo & Il Coniglio [Ͳℯ𝓂𝒶𝓉𝒾𝒸𝒶 𝒪𝓂ℴ𝓈ℯ𝓈𝓈𝓊𝒶𝓁ℯ]
Werewolf[Completata] «Dove preda e predatore si scontrano, in uno strano scherzo del destino» Il mondo ha conosciuto la forza di un predatore la forza di una preda. Il mondo ha imparato a classificare i deboli e i forti. Ma il mondo non è ancora entrato nel...