Mannaro

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Gli abitanti del Magna coetus e quelli dei Tenebris, erano ancora in battaglia.

La polvere del terreno si era alzata come una grossa coperta, impedendo una perfetta veduta a tutti. C'era chi urlava, chi ringhiava, chi colpiva, chi attaccava e soprattutto sangue... C'era tanto sangue a sporcare zampe, pelo e terra. Esattamente come quello che circondava il corpo esamine e mezzo freddo di Shakai che ancora, se ne stava riverso scomodamente per terra, sotto gli occhi spalancati e senza emozioni di Connie.

La dedotta morte di Shakai non aveva fermato niente, anzi, aveva reso le bestie più feroci di prima. Più vogliose di morte e vendetta. Le case erano state sfondate e al lato del campo, a metri di distanza se ci si prestava attenzione, si poteva notare una donna dai capelli arancioni, correre dietro a tante piccole figure. Era An-Rey che cercava di portare in salvo almeno i bambini.

In parallelo, Antiel se ne stava di spalle a Zacary, entrambi fianco a fianco da quando tutto era iniziato attaccavano in simbiosi, legati da una forza superiore.

Giaceva disteso anche James che avevo ripreso la sua forma umana, riverso a faccia in giù sembrava avere il respiro mozzato e a pochi centimetri da lui, la sua amata mostrava i denti, fendendo l'aria, diventando forte come un guerriero, pur di proteggere la ragione della sua vita.

Molkov, indifferente a tutto, ergeva fiero nella sua stazza umana. Poggiato all'albero che poco prima aveva visto la lite con l'Alpha Shakai. Gli occhi grigi, simili a quelli del padre, si strinsero di scatto oltre la battaglia, a chilometri di distanza, verso i confini del bosco. Una macchia grigiastra e grossa quanto due lupi Alpha supremo, si avvicinava indistinguibile. Lo strano odore che produceva fece scostare Molkov dall'albero. Si leccò le labbra, quando un muso schiacciato fece capolino da dietro al grosso abete.

"Ritirata." fece nella sua mente verso il suo branco che per la confusione non lo ascoltò. "Ho detto ritirata" ripeté più forte quando due grosse e pesanti zampe, tanto da far quasi tremare la terra, schiacciarono definitivamente lo spiazzo che ospitava il villaggio dei Magna coetus.

La creatura si fermò con il naso, grande quanto un pugno, rivolto verso l'aria. Gli occhi tondi, di un oro più acceso del sole, tagliarono la nebbia di terra e si abbatterono in mezzo alla calca di lupi.

Stava cercando qualcosa. Molkov vide il largo petto espandersi profondamente, la bocca aprirsi mostrando lunghi e affilati denti, scintillanti sotto i riflessi di luce.

Era un coniglio mannaro ciò che stava guardando. Conosceva quella razza per averla studiata durante l'allattamento. Mai però, ne aveva vista una dal vivo. Mai aveva visto qualcosa di così grosso come quel mannaro. Si narrava che fossero così potenti da poter distruggere da solo dieci lupi, senza ritrovarsi con un solo graffio.

Si narrava che la loro pelle fosse così dura da non riuscire a graffiarla neanche con gli artigli, che le fauci fossero così potenti da sfondare un cranio in due e le zampe così pensati da riuscire a schiacciarti, soffocandoti con un salto. Nel complesso, quella era una vera macchina da guerra.

I conigli mannari erano gli unici a poter sterminare un intero branco di lupi.

Molkov cercò di capire cosa ci facesse là, come poteva essercene ancora uno e specialmente, cercò di capire cosa stesse cercando con quello sguardo fremente. E lo capì solo dopo che ebbe intercettato il suo sguardo, completamente rivolto verso Shakai.

Lo capì e nell'immediato capì che fossero tutti in tremendi e grossi guai.

Quello era il compagno di Shakai. Un grosso coniglio mannaro era il compagno di Shakai.

Storse il naso quando vide quello nero e umido dilatare le narici. Una scossa improvvisa che passò sotto le zampe di tutti fece fermare e tremare il mondo.

Il Lupo & Il Coniglio [Ͳℯ𝓂𝒶𝓉𝒾𝒸𝒶 𝒪𝓂ℴ𝓈ℯ𝓈𝓈𝓊𝒶𝓁ℯ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora