Molkov camminava lento lungo il fiume. Teneva le braccia incrociate dentro le maniche della pelliccia.I capelli svolazzavano al vento fresco, mentre gli occhi si acuivano verso il confine. Tra gli alberi intravide una chioma rossa come le lingue di fuoco, si nascose nella sua parte di bosco, lasciando che l’oscurità lo mangiasse.
Il suo cuore perse un colpo quando un giovane ragazzo comparse tra le chiome. I capelli e gli occhi, a sposarsi perfettamente con le foglie secche per l’autunno.
Era da troppo tempo che Molkov non vedeva più Connie. Aveva fatto passare appositamente diversi anni per far calmare le acque, ed evitare che l’Alpha Shakai scoprisse che il bambino di cui si prendeva cura, fosse la sua anima.
Lo aveva capito molto tempo prima, quando Connie era ancora un piccolo cucciolo dalle guance tonde e colorate come i petali di pesco. Lo aveva capito quando, durante uno dei loro momenti dettati dal patto, aveva fatto scontrare i suoi grandi occhi smeraldini con i suoi perennemente tenebrosi.
Molkov non avrebbe mai pensato che sarebbe bastato un bambino a far sciogliere il suo cuore duro come la pietra.
Cresciuto con un padre che lo gettava nei fiumi per imparare a nuotare. Che lo faceva inseguire da puma mannari per imparare a sopravvive quando aveva appena sette anni, cresciuto con un padre che lo aveva costretto a guardare l’uccisione del fratello a cui era tanto affezionato, solo per non essere riuscito a combattere come il padre voleva, Molkov aveva imparato a non provare più nulla.
Aveva odiato sia sua madre che suo padre, con così tanto ardore che ad un certo punto della sua adolescenza qualcosa era scattato, non facendogli provare più nulla. Il vuoto assoluto, un limbo infinito. Era indifferente a tutto e tutti, poteva uccidere a mani nude senza battere ciglio da quando suo fratello, l’unico che riusciva a calmare i suoi incubi, era morto lasciandolo solo al mondo. Morto per mano dei proprio genitore.
Aveva gioito leggero alla morte del padre, prendendo subito il comando e non trovando nulla da fare per andare contro a quel patto che tempo prima, quegli stupidi lupi avevano stipulato.
Il cuore avrebbe potuto smettere di battere e non se ne sarebbe neanche reso conto, semplicemente perché non viveva più grazie a lui, ma solo grazie ai suoi occhi grigi, perennemente in tempesta e questo… questo finché non aveva trovato il cuore puro di quel bambino. Lo aveva trovato, soffice come neve a posarsi sulla ruggine del suo, duro come metallo.
Avrebbe voluto subito portarselo via, non lo avrebbe fatto vivere in quel branco maledetto no, l’avrebbe preso e insieme sarebbero scappati per costruire tutto da capo, ma Connie era ancora un bambino e per la prima volta, Molkov si sentiva spaventato di poter fare qualcosa di male.
Fu terribilmente terrorizzato di poter ferire quella pelle chiara e delicata, quindi decize di lasciarlo crescere, in modo di averlo anche mentalmente maturo.
Lo aveva aspettato per anni e anni e ora era nuovamente lì… con gli occhi sul corpo che era cresciuto di molto. Era dimagrito, la pelliccia marroncina mezza aperta, faceva intravedere la pancia piatta e le cosce toniche. Molkov si morse un labbro quando notò le labbra che erano rimaste immutate… erano gonfie e ora dischiuse per la concentrazione. Stava caricando di acqua una grossa tanica… Oh quanto avrebbe voluto Molkov avvicinarsi per aiutarlo. Lo avrebbe aiutato a portarla fin dove avrebbe voluto pur di non fargli fare sforzi pur di… prendersi cura di lui, ascoltando l’istinto e il suo cuore dato che nessuno mai si era preso cura di lui.
Le guance si erano asciugate e ora mostrava un viso allungato, smilzo e privo di imperfezioni. Era impeccabile con i capelli ondulati a sporcargli la fronte. Molkov avrebbe voluto scostarli con le sue mani che avevano visto troppo sangue. Ma non voleva macchiarlo con i suoi peccati.
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Il Lupo & Il Coniglio [Ͳℯ𝓂𝒶𝓉𝒾𝒸𝒶 𝒪𝓂ℴ𝓈ℯ𝓈𝓈𝓊𝒶𝓁ℯ]
Werewolf[Completata] «Dove preda e predatore si scontrano, in uno strano scherzo del destino» Il mondo ha conosciuto la forza di un predatore la forza di una preda. Il mondo ha imparato a classificare i deboli e i forti. Ma il mondo non è ancora entrato nel...