È domenica mattina. Stasera dobbiamo partire per andare a Roma.
"Sei sicura che ci sia tutto?" Mi chiede Nicolò, provando a chiudere la valigia.
Dò un'occhiata intorno.
"Sì, c'è tutto."
"Bene."
Chiude le valige e le mette in cucina.
"Vuoi uscire?" Mi chiede dirigendosi verso il bagno.
"Okay." Lo seguo.
"Ti va bene se chiedo a qualcuno se vuole venire con noi?"
"Certo, fai pure. Vado a cambiarmi."
Apro l'armadio della stanza da letto e prendo l'unico vestito rimasto, dato che gli altri sono in valigia. Non lo metto da un sacco, mi sta un po' piccolo."Ti piace?" Chiedo a Nico uscendo dalla stanza, faccio un giro su me stessa e lui mi squadra dalla testa ai piedi. Fa un sorriso senza levarmi gli occhi di dosso.
"Allora?" Lo sveglio.
"Beh, ti sta bene. Ma non è un po' troppo corto?"
"È l'unico vestito che ho dentro l'armadio, gli altri li ho messi dentro la valigia."
"Va bene, tanto ti devo vedere solo io." Si avvicina, mi prende per i fianchi e mi bacia.
"Sei bellissima amore." Mi dice sorridendo, sorrido pure io e gli lascio un bacio sul naso.
"Chi viene quindi?" Gli chiedo mentre vado in bagno, prendo la spazzola e mi sistemo i capelli.
"Ho chiesto a Federico e Ciro, Ciro viene con sua moglie."
"E Fede?" Gli chiedo mentre metto un filo d'eyeliner.
"Fede è single, viene solo."
"Poverino."
"Almeno ha i suoi amici."
Mi metto il rossetto ed esco dal bagno, mi metto le scarpe e prendo la borsa.
"Sono pronta."
"Bene, andiamo"Arriviamo sul posto e troviamo Ciro con sua moglie.
"Hey!" Esclama Nicolò, andando ad abbracciare Ciro.
"Uè ragazzi!" Saluta Ciro.
Ci salutiamo tutti e Ciro ci presenta Jessica.
Dopo un po' arriva pure Federico, insieme ad un altro ragazzo. Scendono dalla macchina e io guardo Nicolò.
"Non hai detto che veniva solo?" Gli chiedo.
"Mi ha detto poi che veniva con Gigio."
"Ah, bene." Già, bene...
Fanno per avvicinarsi, Gigio mi guarda sorpreso, si mette a parlare con Federico, ma non si capisce di cosa. Sono troppo lontani per sentirli, ma sembra che si sia irritato per qualcosa.
"Ehilaaa!" Saluta Federico, mentre Gigio dietro di lui, imbarazzato, sorride a tutti uno per uno. Appena arriva il mio turno, fa un sorriso diverso, più spento, guardando di tanto in tanto Nicolò, come se fosse spaventato.
"Hey, tranquillo. Si è calmato." Gli sussurro io, cercando di farlo sentire a suo agio.
"Menomale direi." Ci mettiamo a ridere, Nicolò si avvicina a noi e mi avvolge un braccio intorno alle spalle, lasciandomi un bacio sulla testa.
Cominciamo a passeggiare, parlando di tante cose. Federico e Nicolò discutono come se si conoscessero da una vita, mentre Ciro parla con Gigio e io con sua moglie.
"Allora, siete sposati tu e Nicolò?" Mi chiede Jessica. Odio quando mi fanno questa domanda.
"No, non siamo sposati." Rispondo irritata.
"Ho sbagliato domanda?" Mi chiede inarcando un sopracciglio.
"No, no... è che me lo chiedono sempre, è un argomento difficile per me. Non che mi importi tanto il matrimonio, ma a volte penso che se fossimo sposati certe cose sarebbero più facili da gestire."
"Sai, io sono sposata con Ciro da 7 anni, e se devo essere sincera, l'unica cosa che è cambiata è il cognome. Michela, la nostra prima figlia, è nata nel 2013, un anno prima del matrimonio. Non è il matrimonio a cambiare il rapporto o situazione in una relazione, soprattutto per voi che vedo che vi amate così tanto."
"Non mi stai dicendo niente di nuovo, mi hanno già detto tutti queste cose. Il problema è quando succede anche la minima cosa, la più stupida, e ti senti impotente. Quando hai tutto, ma l'unica cosa di cui avresti bisogno non ce l'hai, è straziante."
"Cosa intendi?"
"Io non ho il cognome di Nicolò, e questa cosa non è facile da gestire quando facciamo le stesse cose e capita di non ritrovarci insieme nelle liste."
"Ahh, ho capito cosa intendi. Per quella lista delle stanze, vero?"
Abbasso la testa e annuisco.
"Tranquilla, andrà tutto bene."
Le sorrido e lei ricambia.
Sento qualcuno abbracciarmi da dietro.
"Avete fame?" Chiede Nicolò.
"Mh, un po'." Rispondo, guardando l'orologio. Sono le 14:35.
"Andiamo a mangiare lì." Indica un ristorante, con un grosso terrazzo e poca gente.
Andiamo tutti lì, prendiamo i tavoli e ci sediamo, ognuno vicino al proprio partner.
"Cosa ordinate?" Chiede Ciro sfogliando il menù.
"Mh, non so. Prima devo andare in bagno." Risponde Federico.
"Pure io, devo lavarmi le mani." Dice Nicolò.
"Vi accompagno allora, voi nel mentre pensate." Dice Ciro, si alzano tutti e tre e vanno in bagno.
Rimaniamo io, Gigio e Jessica.
"Io vado a fumarmi una sigaretta." Dice Jessica allontanandosi un po'. Io vorrei sprofondare.
"Ci hanno lasciati soli." Afferma Gigio.
"A quanto pare." Sorridiamo.
"Posso farti una domanda?" Mi chiede e io annuisco.
"Ci avresti dormito in stanza con me se Nicolò non avesse fatto in quel modo?"
"Beh, se non avessi avuto altro modo, sì. Di certo non avrei dormito fuori."
"Hai ragione, scusa." Si imbarazza.
"Tranquillo. Scusa, ma cosa intendi con in quel modo?"
"In che senso?" Mi chiede incuriosito.
"Come fai a sapere come si è comportato?"
"Io non so come si è comportato con te, ma so come ha fatto con me."
"Cosa intendi?"
"Non lo sai? Mi ha minacciato: se non gli avessi detto di sì, mi ha detto che me la sarei vista con lui. Non ho capito esattamente cosa intendesse, ma essendo che per me non è un problema gli ho detto che va bene."
Sento una scintilla scoppiarmi in pancia, tutta la rabbia che non ho avuto in questi cinque giorni mi risale di nuovo, arrivandomi alla testa. Gigio lo nota e alza le sopracciglia.
"Non dovevo dirtelo?" Mi chiede preoccupato.
"No, no. Anzi, hai fatto benissimo. Non preoccuparti per lui, dormirò con te in hotel." Sento un nodo in gola.
"Sicura? Non voglio rovinare qualcosa."
"Non preoccuparti, ci penso io a lui."
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GIGIO - Gianluigi Donnarumma
Fanfiction«cap 16» -"Mi piace il mare sai? Rispecchia la mia personalità: grande, misteriosa, piena di risorse, e... bagnata." Dico io guardando l'orizzonte. "Bagnata?" Chiede Gigio ridendo. "Si, bagnata. Quando un panno è bagnato non è piacevole da toccare...