capitolo 14

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Torniamo in hotel, nel mentre si sono fatte le 20.
Andiamo in camera e ci sistemiamo per scendere a mangiare.
Già a tavola troviamo Nicolò, Federico e Alessandro. Ci sediamo vicini a loro per aspettare che arrivino gli altri.
"Buonasera!" Saluta Federico.
"Ma salve" Rispondo io, sedendomi vicino a lui.
Guardo Nico, lui mi saluta con un cenno con la testa, io gli sorrido.
"Ciao Ninno" mi sorride pure lui. Gli è sempre piaciuto quel soprannome. Non ricordo da dove sia uscito, ma ricordo che da quel momento in poi, l'ho sempre chiamato così.
"Che avete fatto mentre non ci siamo visti?" Chiedo io.
"Sono sceso in piscina io, volevo vedere come fosse" Risponde Alessandro.
"C'è una piscina?" Chiede Gigio, avvicinandosi un po' con la sedia.
"Sì, è in un piano sotterraneo. È grande, dopo un duro allenamento sarebbe perfetta. Un pomeriggio ci andiamo tutti insieme" Propone Ale.
"Sarebbe bello" Rispondo, e tutti gli altri confermano.
"Voi che avete fatto?" Chiede Nicolò a me e a Gigio. Domanda interessante Nico, ma meglio non entrare troppo nei dettagli.
"Siamo scesi in spiaggia, abbiamo fatto una passeggiata." Gli rispondo semplicemente.
Sento la mano di Gigio poggiarsi sulla mia coscia. Sento una scossa lungo la schiena che mi tronca la spina dorsale.
"Vi ho visti uscire prima, non pensavo steste andando in spiaggia." Dice Federico.
"Ah, già. Volevamo stare soli, per questo non abbiamo chiamato nessuno." Gli risponde Gigio.
Spalanco gli occhi e lo guardo male. Lui fa una faccia confusa, e io gli faccio cenno con la testa a Nicolò. Lui capisce e si morde il labbro. Ruoto gli occhi al cielo e giro la testa per vedere Nicolò.
"Eravamo stanchi e mi faceva male la testa, per questo non volevo confusione." Aggiungo io, cercando di alleviare la cosa.
"Betta vedi che non hai bisogno di giustificazioni. Fai quello che vuoi." Dice Nicolò, capendo tutto, chiaramente irritato e imbarazzato dalla situazione. Mi conosce come le sue palle. Sa quando voglio dire indirettamente qualcosa, e riesce sempre a capire che cosa.
Arriva Lollo da dietro che mi urla nell'orecchio facendomi balzare in aria, e anche se stupidamente, riesce a tirarmi fuori da quel bordello.
"Sei un cretino!" Gli urlo con la mano sul petto.
Lui mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia.
"Ma dove sei stata amore miooo? Ti ho cercata tutto il pomeriggio" Mi urla all'orecchio.
"Non urlare porca troia, ero in spiaggia. Perché mi cercavi?"
"Nulla, mi mancavi"
"Sei davvero un tesoro" Dico sarcasticamente.
Lui si stacca e si va a sedere, Ciro si avvicina a me
"Poi mi racconti che avete fatto" mi sussurra all'orecchio, io lo guardo e lui mi fa l'occhiolino. Ruoto gli occhi al cielo e lui si va a sedere vicino a Lorenzo.
Dopo un po' arrivano tutti gli altri, ci riempiamo i piatti e iniziamo a mangiare.

Finito di cenare ci alziamo tutti insieme.
"Betta vieni un attimo che ti devo parlare di una cosa?" Mi chiede il Mister. Io mi giro e senza dire niente lo seguo.
Mi porta in una terrazza, mi invita a sedermi su una poltrona e mi offre un bicchiere di acqua.
Nel mio viso la mia ansia non è nascosta, e lui se n'è accorge.
"Stai tranquilla, non è successo nulla. Volevo solo avvertirti di una cosa che sta succedendo in questi giorni..."
"Si tratta di Nicolò?" Chiedo avendo capito già tutto. Lui abbassa lo sguardo e beve l'ultimo sorso di acqua dal bicchiere.
"Non voglio sapere tutto nei minimi dettagli, anche perché non è difficile capire cosa sia successo. E se vuoi un consiglio da una persona grande e con esperienza, quello che posso dirti è di scegliere in fretta. Più tempo soffri, peggio sarà per il futuro. Perderesti solo un sacco di tempo, se provi a capire cosa sia giusto e cosa no, e so che tu sai già cosa decidere. Sei intelligente Betta, e lo sai che se avessi veramente voluto stare con Nicolò, Gigio non lo avresti nemmeno calcolato. Quello che ti voglio dire io non è solo una morale di vita spirituale, ma anche lavorativa. Vi sto vedendo troppo distratti, e non voglio che questo problema influisca sulla squadra, e non voglio che per una cosa personale tra di voi ci vadano in mezzo tutti. Vi voglio concentrati, è importante divertirci , rimanere allenati e con un unico obiettivo in questo periodo. Finito l'europeo, ne potrete parlare quanto e quando volete."
"Lei non ha detto di non aspettare? Perché ora devo aspettare la fine dell'europeo? Se procrastino questa discussione che dice lei di superare, non sarà che peggio per tutti e tre. E so che a lei servono i giocatori concentrati, ma non crede che se la finiamo ora, magari le prossime settimane saremo già più tranquilli e rilassati?"
Ci ragiona un po' su, guarda il panorama e punta di nuovo gli occhi su di me. Io aspetto sua risposta mentre lo fisso con le mani incrociate sulle cosce.
"Vi dò 3 giorni di tempo. Dopodiché dovrò entrare in gioco io, e fidatevi, non vi conviene." Si alza ed entra nell'hotel, lasciandomi sola lì.
Prendo il telefono e guardo le notifiche.
Ho un messaggio da Gigio e uno da Lollo.
Entrambi mi chiedono dove sono. Rispondo che sto per tornare. Apro la porta di vetro scorrevole ed entro dentro. Mentre faccio per inviare un messaggio a Ciro dove gli dico che sto andando in stanza da lui, sbatto contro qualcuno.
"Mi scusi, non l'avevo vista." È un cameriere che porta delle tovaglie in mano.
"Betta?" Chiede stupito lui.
"Oddio..."

GIGIO - Gianluigi DonnarummaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora