capitolo 12

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Scendiamo a pranzo, entrambi con la stessa tuta.
"NO, MI HAI COPIATO TU. SONO ENTRATO PRIMA IO IN DOCCIA." Urla Gigio in mezzo alla sala, attirando l'attenzione di tutti.
"NO, NON C'ENTRA ASSOLUTAMENTE NIENTE GIANLUIGI. TU, MI HAI RUBATO LA FELPA." Gli punto un dito contro e lui si arrende.
"Basta, ci rinuncio. Sei troppo testarda."
"AH IO TESTARDA??"
"SI, TU." Ci sediamo a tavola vicini, continuando a litigare.
"Si può sapere che vi prende?" Ci chiede Teo, distraendomi dalla discussione.
"NON SI NOTA?" Gli rispondo io, mostrando le felpe.
"Mh, avete la stessa felpa(?)" Chiede stranito.
"ESATTO, LUI ME L'HA COPIATA!"
"MA SE MI SONO CAMBIATO PRIMA DI TE!"
"SÌ MA I MIEI VESTITI ERANO GIÀ SISTEMATI PRIMA DEI TUOI!"
"MA NON È VEROO!" Urla Gigio.
"Va bene, marito e moglie, state urlando troppo, basta così." Teo mi allontana di nuovo dal litigio, mentre gli altri si guardano la scena divertiti.
"Sembrate davvero sposati" Afferma Lorenzo, ridendo.
"Non lo siamo." Torno seria.
"Cosa c'è per mangiare oggi?" Rubo una crocchetta dal piatto di Teo e la mangio.
"Buona, vado a riempirmi il piatto" Prendo il piatto dal tavolo e mi alzo per andare al banchetto.
"Ehilà!" Mi saluta Federico.
"Hey Fede, cosa prendi?"
"Ma non lo so, penso un po' di pasta e qualcos'altro, ho una fame..." Sorridiamo entrambi.
"Come va con Nicolò? Non l'ho visto dopo gli allenamenti" Mi chiede mentre prende un po' di pasta.
"Beh, ci siamo lasciati e lui sta male, pure io sto male... ma era la cosa migliore da fare." Abbasso la testa e prendo un po' di crocchette.
"Ah, mi dispiace. Quando vuoi parlare vienimi a cercare, tanto sto sempre qua"
"Grazie Fede" Mi sorride e io ricambio.
Torniamo a sederci e mangiamo tutti insieme.
Si fanno le 15, così saliamo tutti in camera.
"Bettaaaa" Mi urla Ciro dall'altra parte del corridoio.
"Cosa stracazzo vuoi?" Ruoto gli occhi al cielo e mi giro.
"Posso stare con voi in stanza? Mi annoio" Mi supplica facendo il musetto da cane bastonato.
"No." Gli rispondo acida girandomi di nuovo.
"Va bene, entro lo stesso." Si intrufola sotto di me ed entra in stanza, si butta sul mio letto e prende il telefono.
"Se devi stare qua, niente telefono" Glielo tolgo dalle mani e me lo metto nella tasca dietro dei pantaloni.
"Ou rammill" Si agita cercando di prenderlo.
"Hey hey occhi belli, non toccarmi il culo, sei sposato" Mi metto a ridere e lui si mette le mani dietro la schiena. Entra Gigio in camera che osserva la scena divertito.
"Ma stai sempre qua tu?" Gli chiede
"Ormai questa è la mia stanza, fattene una ragione" Risponde Ciro.
"Ma da quando scusami?" Gli chiedo guardandolo storto.
"Da quando siamo qui"
"Sbaglio o non era possibile cambiare coinquilino?"
"Infatti nessuno cambia niente, semplicemente sono io che mi aggiungo a voi"
"Te lo scordi che dormi qua."
"Buonanotte." Prende un cuscino e se lo abbraccia, poi chiude gli occhi e prova a dormire.
Gliene tiro un altro addosso e lui si mette a ridere.
"Gigio tu sei enorme, digli qualcosa!"
"Va bene" Si mette a ridere e si avvicina a lui, gli pronuncia delle parole all'orecchio che non riesco a sentire. Ciro si sveglia e lo guarda divertito.
"Hai ragione, me ne vado" Di corsa esce dalla stanza e mi guarda con faccia maliziosa prima di chiudere la porta.
"Ma che cosa gli hai detto?" Guardo Gigio che è steso al posto di Ciro e io mi siedo all'angolo del letto.
"Eh, segreti tra compagni"
"Ora lo voglio sapere!" Gli scuoto una gamba e lui si mette a ridere.
"Non te lo dirò MAI" Io socchiudo gli occhi e gli tiro un cuscino.
"Hai parlato ancora con Nicolò?" Mi chiede prendendo il cuscino che gli ho tirato.
"No, più tardi passo da lui."
"Perché?" Mi chiede.
"Sta male Gi, e io pure. Anche se non sembra dentro sento che mi manca qualcosa, dovrò farci l'abitudine, e allontanarmi completamente subito da lui peggiorerebbe tutto. Quindi farò piano piano, passo per passo..."
"Hai ragione, fai bene. È un periodo in cui noi, soprattutto Nicolò, non dovremmo avere distrazioni."
"Già... oh, a proposito, mi aiuti a scegliere il vestito per stasera?" Mi alzo dal letto e apro l'armadio.
"Ma sono le 3 e mezza ancora, usciremo dopo cena"
"Ho bisogno di tanto tempo per decidere eh. E se cambio idea dopo che l'ho scelto? Poi devo subirmi voi che mi opprimete perché è tardi."
Alza le mani in segno di arresa e si mette seduto.
"Dai, fammi vedere."
Prendo il primo vestito e vado in bagno a metterlo.
"Questo?"

"Caruccio, ma voglio vedere gli altri""Ma ovvio" Torno in bagno e ne cambio un altro

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"Caruccio, ma voglio vedere gli altri"
"Ma ovvio"
Torno in bagno e ne cambio un altro.

Dopo 5 prove, non gliene piace manco una.
"Va bene, ho l'ultimo vestito. Se non ti piace neanche questo, scelgo io."
"Vaaaa beneeee"

Esco dal bagno con questo vestito, che provo ad abbassare un po'

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Esco dal bagno con questo vestito, che provo ad abbassare un po'.
Alzo lo sguardo dato che Gigio non aveva ancora fatto commenti, e lo trovo con gli occhi spalancati e la bocca semiaperta.
"È l'ultimo che ho, vedi di fartelo piacere."
Lui sbatte gli occhi e deglutisce.
"Ti sta una meraviglia."
Io sorrido dall'imbarazzo, cercando di non arrossire.
"Bene, allora metto questo"
Mi giro e mi guardo sullo specchio lungo che c'è nell'armadio.
"Che ore sono?" Chiedo a Gigio mentre torno in bagno per levarmi il vestito.
"Le quattro meno un quarto"
"Bene, vuoi uscire un po'?"
"Si, va bene. Chiamo gli altri?" Prende il telefono e lo sblocca. Io esco dal bagno già cambiata.
"In realtà, pensavo di uscire soli... andiamo un po' a mare, che ne dici?"
"Oh, si, certo. Prendo il portafoglio e andiamo."
Prende quel borsellino e lo mette in tasca, io prendo il mio zainetto bianco e nero e usciamo dalla stanza.
Incontriamo Manuel per i corridoi.
"Dove state andando belli?" Ci chiede.
"Andiamo un po' a mare, per prendere un po' di aria fresca"
"Sisi, aria fresca." Mi fa un occhiolino ed io alzo gli occhi al cielo.
"Ci vediamo più tardi." Continuo a camminare e usciamo dall'hotel.
"Non dovrebbe essere tanto lontana da qui la spiaggia, potremmo andare anche a piedi" Dico io.
"In ogni caso, camminare fa bene, anche se fosse stata lontana ci saremmo andati con i nostri piedini lo stesso. Fortunatamente mamma e papà ce ne hanno fatti due" Imita la mia scenata al ristorante, facendomi ridere. Lui sorride pure, guardando prima il mio sorriso e poi i miei occhi.
Sento una botta in pancia, tutto intorno spento. Mi mordo il labbro inferiore, condividendo quello sguardo. Allunga un po' la mano, in cerca della mia. La prende e intreccia le dita. Guardo quel gesto come se fosse già nostro, come se non fosse poi così tanto una novità, come se lo facessimo da una vita. Invece, è la prima volta che succede. Mi sento a casa.

GIGIO - Gianluigi DonnarummaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora