capitolo 4

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"Tu sei Lorenzo, giusto?" Chiedo al ragazzo seduto sul divano, mentre esco vestita dalla stanza da letto.
"Sì, esatto. Dove è andato Nicolò?"
"Non lo so, onestamente. Mi ha detto che usciva." Mi siedo sul divano insieme a Lorenzo e fisso il pavimento.
"È successo qualcosa per caso?" Lo guardo e annuisco. Ricomincia a bruciarmi la gola.
"Per caso c'entra con quello che è successo con Gigio?"
"Lui è troppo geloso di qualsiasi persona abbia il pene. E questa cosa mi da fastidio, tutto qui."
"Beh, lui ci tiene tanto a te, sai? Ne parla sempre quando non ci sei. Betta di là, Betta di qua, Betta fa sempre questo, ma è bravissima a fare quello. Non la smette mai. Ha semplicemente paura di perderti, tutto qui." Cerca di rassicurarmi il ragazzo.
"Lo so, ma mi da fastidio comunque" Lorenzo fa spallucce.
"Anche io sono gelosissimo di mia moglie, Jenny, quindi posso solo capirlo. Quello che posso dire a te è di risolverla insieme, senza che uno dei due scappi."
"Lo so, ci provo sempre. Ma non si può parlare con lui."
"Mh. Testardo?"
"Mi fa sentire sempre in colpa. Per qualsiasi cosa. Mi fa impazzire."
"E fa bene!" Dice con accento napoletano. Lo fulmino con lo sguardo.
"Lore, per favore." Lui si mette a ridere, facendo ridere anche me.
Suona di nuovo il campanello. Stavolta è sicuramente Nicolò. Guardo Lorenzo e sospiro. Lui mi sorride e mi fa cenno con la testa di andare ad aprire. Mi alzo e mi tremano le gambe, quasi cedono. Mi avvicino alla porta e, senza guardare dentro lo spioncino e senza chiedere chi sia, la apro.
Lo vedo lì, bagnato. Nemmeno mi ero accorta che avesse iniziato a piovere. Lo guardo negli occhi e mi cade il mondo addosso, ci sprofondo.
Ha in mano un girasole, lui sa bene che mi piacciono i girasoli.
Ci guardiamo negli occhi, lui mi sorride e me li porge.
"Scusami." Mi dice sottovoce. Non ci penso due volte, corro da lui e lo abbraccio. Lui mi stringe forte con le braccia, facendo cadere il fiore. Mi sposta la faccia dalla sua spalla per guardarmi negli occhi, inclina un po' la testa e mi sorride, mi accarezza dolcemente la guancia e mi lascia un lungo bacio in fronte. Io chiudo gli occhi.
In questo momento sono nel mio mondo. Il mio punto debole è lui. Solo lui.
Mi fa incazzare come non so cosa, ma lo amo da morire. Niente e nessuno può cambiare questa cosa.
"MARO CHE CARINI" Lore dietro interrompe questo momento romantico. Nico mi guarda confuso, poi guarda Lorenzo dietro di noi sul divano. Lorenzo gli sorride e lo saluta con la manina.
"Sì, ci sono pure io!" Dice come un bimbo.
"E chi ti ha detto di stare qui?" Nico mi lascia per salutare l'amico, dentro di me sento crollare tutto di nuovo. Io voglio lui.
Forse la paura di perderlo la ho io? Ho paura che stando con altri ragazzi, lui se ne possa andare per la gelosia? Che si possa stancare di me?
Non lo so.
Prendo il girasole da terra e lo metto sopra il tavolo della cucina.
Mentre io sono immersa nei miei pensieri, quei due fanno i cretini.
"Ma sì uagliù, non è difficile..." L'accento di Lorenzo mi fa morire. Li guardo e sorrido.
Nico si gira a guardarmi e mi fa l'occhiolino.
Dopo questa sento una grande voglia di lui atroce, ma evito di darlo a vedere per non traumatizzare Lorenzo.
Mi avvicino ai ragazzi e chiedo se volessero qualcosa.
"Mi devi ancora il caffè che mi avevi promesso." Mi ricorda Lorenzo.
"Oh, cazzo. Vero... lo faccio subito. Tu Nico?"
"Pure io."
Faccio il caffè e lo offro ai ragazzi.

Dopo un po' di chiacchiere di qua e di là, si fanno le 18, e Lorenzo fa per andarsene.
"Ah, mi sono dimenticato. La cosa che volevo dirti è che il mister vuole Betta agli allenamenti, per dargli una mano. Non lo ha detto direttamente a te perché pensava che dopo quello che è successo oggi, la situazione a casa sarebbe stata un po' scossa. Quindi eccomi qui, che sono venuto ad aggiustare tutto." Lorenzo sorride soddisfatto.
"E come mai proprio lei e non qualcun'altro?" Chiede innervosito Nico. Ecco che ricomincia di nuovo...
"È in gamba, se la cava." Cerca di convincerlo il nanetto.
"E poi ci servirebbe una ragazza in mezzo a tutti quei maialini." Nico lo guarda pensieroso.
"Non verrà sempre però." Decide.
"Perché no?" Mi intrometto io.
"Avrai poi le altre cose da fare, il lavoro, i tuoi genitori, tua sorella, la casa..." cerca altre scuse per dire che non vuole che gli altri mi vedano sempre.
"Non ti preoccupare, verrò sempre." La fiamma si riaccende di nuovo, stavolta però più lenta.
"Va bene, torno a casa io. È stato un piacere conoscerti Betta, grazie dell'ospitalità." Lorenzo si alza dal divano e ci saluta.
"Grazie a te per essere venuto, Lore! Ti accompagno alla porta."
Lo accompagno alla porta e prima di chiuderla mi dice delle cose sottovoce.
"Semmai dovesse succedere qualcosa, ruba il mio numero dal telefono di Bare e chiamami." Mi sorride, io ricambio e chiudo la porta.
Lancio uno sguardo a Nico, che è seduto sul divano con lo sguardo verso la tv. Mi avvicino da dietro e gli accarezzo le spalle, facendogli un massaggio. Avvicino la mia bocca al suo collo, sfiorandolo. Lui si attizza e gira la testa per baciarmi. Smette, mi guarda e mi sorride. Io ricambio il sorriso e lo bacio di nuovo.
Resettata più o meno tutta la rabbia, faccio il giro del divano e mi siedo sopra di lui, incrociando le braccia intorno al suo collo. Porta la mano alla mia faccia, mi sposta i capelli e il bacio continua. Molto lentamente porta l'altra mano sui miei fianchi, fino a scendere sulle cosce.
Ora, di nuovo, tutto il resto non esiste. Non riesco a spiegare cosa sento: sento che voglio lui, ma in un certo senso... non lo voglio.
Allontana la mia faccia dalla sua.
"Che succede amore?" Mi chiede sottovoce con sguardo interrogativo.
"Perché?" Gli chiedo sistemandomi i capelli.
"Prima sei incazzata nera con me, ora vuoi fare l'amore senza neanche parlarne."
"Ah, scusa se voglio pensare ad altro per il momento." Ribatto io, scendendo dalle sue gambe.
L'incazzatura ritorna.
"Non dico questo, voglio solo capire quale sia il tuo problema con me." Ricomincia a scaldarsi Nico.
"Il mio problema? Mi chiedi anche quale sia il mio problema?" Incomincio ad urlare.
"Si, cazzo, Betta. Tu non lo capisci che facendo così mi fai stare male? Faccio uno sbaglio, e ti irriti... Comprendo di aver sbagliato e ti irriti di nuovo... cosa devo fare? Dimmi tu perché io sto impazzendo." Urla pure lui.
Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo. Io non rispondo, non so cosa dire. Se dicessi qualcosa scoppierei a piangere, quindi preferisco stare zitta.
"Vado a dormire. Se vuoi c'è il polpettone di ieri." L'unica cosa che mi esce dalla bocca. Mi alzo e vado in camera da letto.
Mi sdraio e poggio il telefono sul comodino.
Dopo 5 minuti lo sento vibrare, lo prendo e guardo la notifica.
(betta_dosse): Gianluigi Donnarumma (gigiodonna99) ha iniziato a seguirti.

GIGIO - Gianluigi DonnarummaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora