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𝐷𝛼𝑚𝜄𝛼𝜋𝜎
Tolgo la giacca gettandola sul divanetto posizionato nel mio ufficio.
Mi siedo dietro la scrivania e mi distendo completamente sulla sedia riposando un pò gli occhi.
"A cosa cazzo stai a pensare, il tiro deve essere perfetto devi centrare quel fottuto buco del cazzo"
La pistola mi trema nella mano destra, cerco di essere il più fermo possibile ma il braccio fa male e le ferite sulla schiena a contatto con la maglietta bruciano più del dovuto.
"Alza quella fottuta testa, prendi la mira e spara Damiano, SPARAA!"
Prendo la mira e sparo.
Dentro di me sale la speranza di aver centrato quel fottuto cartello a cui sparo da ore ormai.
Vedo mio nonno fare segno a uno dei suoi uomini che camminando con calma si avvicina al cartello.
Se non centro quel fottuto puntino rosso sul cartello vuol dire un'altra frustata e invece se alza la mano in aria la fortuna è dalla mia parte e forse anche Dio.
Vedo l'uomo controllare e appena il braccio si muove verso esso prendendolo, il mondo mi corolla addosso.
Mio nonno gira il viso con il suo ennesimo sbuffo di fastidio e nervosismo.
Con le mani ormai stanche di tremare alzo la maglietta lentamente mentre mio nonno si posizione dietro di me per frustarmi la millesima volta con forza sulla ferita già aperta.
Chi l'avrebbe mai detto che un bambino di solo 5 anni abbia dovuto subire ogni tortura possibile e se non veniva torturato il premio era guardare una donna matura succhiargli il cazzo e scoparsela come lui voleva.
Tic Toc
Qualcuno bussa alla porta e io riapro velocemente gli occhi tornando sulla terra.
"Avanti"
Dico ignorando del tutto la persona che entra e guardo altrove.
"Tuuu.."
Alzo la testa riconoscendo la voce con un'accento russo molto familiare.
Ed eccola in tutta la sua bellezza con un fisico che invidiano anche le modelle, mia cugina Natalie.
Se si vuole una rompi palle nella propria vita lei sarebbe sicuramente la persona giusta.
"Io"
Sposto lo sguardo sulle carte sparse sulla scrivania leggendo qualche foglio.
"Sempre lo stesso sei eh"
Annuisco ignorandola ancora.
Il suo ticchettio nella stanza disturba il mio silenzio e questo mi da altamente fastidio.
Alzo la testa sentendo il suo sguardo impertinente su di me.
Sospiro e aspetto che parli. Si accomoda delicatamente sul divanetto, accavalla le gambe e si guarda intorno.
Punta il suo sguardo su di me e all'improvviso sbotta un "Oddio mi ero dimenticata cosa volevo dirti"
Chiudo e riapro gli occhi mantenendo la calma poiché avrei potuta buttarla tranquillamente fuori da questa stanza.
La mia pazienza non sopporta questi comportamenti, capita molto che io perda la calma e la rabbia prenda il sopravvento su di me, anche se la calma in me non esiste mai e nemmeno il mio amato silenzio aiuta a portare tranquillità.
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𝐓𝐇𝐄 𝐒𝐈𝐋𝐄𝐍𝐓 𝐒𝐈𝐍-Ꭰꭺꮇꮖꭺɴꮻ (𝐷𝑒 𝑅𝑜𝑠𝑠𝑖 𝑆𝑒𝑟𝑖𝑒, #𝟷)
ChickLit"𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒉𝒐𝒍𝒅 𝒎𝒆 𝒕𝒊𝒈𝒉𝒕 𝒂𝒏𝒅 𝒘𝒉𝒆𝒏 𝑰'𝒎 𝒅𝒓𝒐𝒘𝒏𝒊𝒏𝒈 𝒔𝒂𝒗𝒆 𝒎𝒆" -𝑅𝒾𝒽𝒶𝓃𝓃𝒶 Damiano, primogenito della famiglia De Rossi. È un leader nato, tutto deve essere impeccabile, di emozioni per lui esiste solo la rabbia e la se...