15 Capitolo

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𝐷𝛼𝑚𝜄𝛼𝜋𝜎

“...Osservo il suo corpo nudo, la grande cicatrice dietro la schiena la rende ancora più piccola di quanto è già. Essa è come se prendesse possesso del suo corpo e non la lasciasse vivere, eppure io da stronzo non la lascio andare, la voglio per me, la voglio sotto di me e se l'avrei di schiena sarebbe come se stessi affrontando un duello contro questa cicatrice, una sfida di possesso ed è il momento di farla sparire e far comparire la mia di cicatrice che segna quella donna di mia proprietà, non me ne fraga un cazzo se detto così sembrerà un'oggetto, il mio intento è proprio questo, avere il mio giocattolino personale e aspetterò prima di usarlo, il motivo? Se la userei ora farei vincere quella bestia enorme che dormiva da anni nella mia testa, ma si è svegliata e non vede l'ora di squarciare quella preda squisita...”

"Damiano... dov'è Eleonora?"

Mi giro verso Natalie seduta sulle ginocchia del marito, mentre esso sorseggia del vino.

"L'ho vista di sopra ora non so dove sia"

Un po' infastidito rigiro la testa e osservo il salone tamburellando le dita sul calice con dentro contenente, anche esso, il vino, mentre con l'altra mano massaggio le tempie.

A volte è impressionante come io riesca ad essere perfetto quando dentro è tutto disordinato.

Porto il calice alle labbra e bevo un po di vino, chiudo gli occhi godedone il gusto amaro e dolce che non appena ingoio, diventa così caldo, non nascondo che questo mi porta a pensare quanto possa essere buona lei, gustarla, goderne tutta l'essenza.

Riporto il calice lontano e apro gli occhi, la luce e le chicchiare dei presenti mi fanno ritornare nella stanza vivida e a tratti ombrosa.

"Ah finalmente, dove eri finita??"

"Nulla... non sapevo cosa mettere"

la sua voce bassa... calda... leggera... sembra che si potrebbe spezzare da un momento all'altro solo al pronunciare delle semplici parole.

Arriva al mio udito come un tuono che sferra un colpo forte da farmi girare la testa.

Vorrei girarmi, guardarla, impaurirla, fargli capire chi è il fottutissimo capo e cazzo se questo mio essere mi faccia quasi paura anche a me stesso, compiacermi dello stato impaurito e tremante ma allo stesso tempo lei deve essere compiaciuta di essere al di sotto di me, di essere dominata e comandata, cazzo se mi verrebbe duro.

Mi è capitato svariate volte, anzi tantissime, di trovarmi con una donna ai miei piedi inginocchiata con le gambe aperte e le mani poggiate a terra dietro la schiena, desiderosa di avermi, di farsi gustare e questo per quanto mi possa uccidere e compiacermi dentro, con lei è ancora più ecciatante, vedere come cerca di superarmi, di essere alla pari con me e sopratutto sfidarmi, e per quanto odio questo non rispetto nei miei confronti, fa impazzire il mostro dentro che non vede l'ora di divertirsi e giocarci ancora e ancora superando i limiti e non nascondo che anche io vorrei divertirmi insieme a esso.

Un ghigno malizioso spunta sulle mie labbra, prendo un'altro sorso dal calice godendo ancora del liquido rosso, caldo e buono che manda in estasi la mia bocca, la mia gola e il mio corpo.

Mi giro verso la bambina ancora in piedi in cerca di un posto dove sedersi, mentre continua la sua discussione con Natalie.

È ora di giocare un pò baMbInA
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𝐓𝐇𝐄 𝐒𝐈𝐋𝐄𝐍𝐓 𝐒𝐈𝐍-Ꭰꭺꮇꮖꭺɴꮻ (𝐷𝑒 𝑅𝑜𝑠𝑠𝑖 𝑆𝑒𝑟𝑖𝑒, #𝟷)  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora