12 Capitolo

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𝛴𝑙𝜀𝜎𝜋𝜎𝑟𝛼

I miei occhi sono fissi su quella fiamma ardente e feroce.

Mi sento a casa con tutto quel calore che emana, allieva anche tutti i miei nervi.

Un movimento sospetto alla mia destra mi fa distogliere lo sguardo dalla fiamma.

Dimitri seduto con poca grazia mi osserva scrutandomi per bene.

Io lo guardo e faccio un cenno di saluto.

"La tua sorellina è davvero fastidiosa"

Lo guardo e gli sorrido per poi tornare con gli occhi sulla fiamma.

"Si a volte è molto fastidiosa, immagino che ora ti si avvicini sempre"

"Si"

"Sai credo abbia bisogno di una presenza maschile, solo che non l'ho mai vista così con qualcuno che nemmeno conosce"

Il silenzio di Dimitri mi fa sentire che è attento a quello che dico, mi sta ascoltando.

"Beh dovresti fare attenzione Eleonora, non tutti sono come me, tieni sott'occhio tua sorella"

Gli lancio un'occhiata e lo vedo alzarsi e andare via.

Ritorno tra i miei pensieri, Dimitri non è affatto come Damiano, anche se i suoi occhi sono identici ai suoi, stesso colore e stessa oscurità, nei suoi però non vedo nulla, nemmeno una foresta, il nulla più totale.

Ritorno con gli occhi sul fuoco e mi stringo a riccio sulla poltrona.

Sento delle voci avvicinarsi.

"Allora?"

Subito riconosco la sua voce, il suo tono duro e autoritario.

"Abbiamo perquisito tutta casa, abbiamo trovato alcune impronte di scarpe sul pavimento"

"Bene... e attorno alla casa?"

"Nulla di nulla, ha nevicato abbondantemente il giorno stesso"

"Stronzi hanno agito nel momento giusto, fottuta neve del cazzo"

Un silenzio di riflessione incombe la stanza.

Guardo il pavimento in parquet e noto che c'è la mia ombra causata dal fuoco.

Probabilmente si sarà accorto della mia presenza e allora ha deciso di non parlare in mia presenza di queste informazioni.

Beh ha ragione però alla mia curiosità non dispiacerebbe ascoltare.

"Узнайте, кому принадлежат эти туфли и продолжайте искать, тогда мы поговорим о них подробнее"
(Scoprite a chi appartengano quelle scarpe e continuate a cercare, dopo ne parleremo meglio)

Aah stronzo, eccome se sene è accorto di me.

Odio non capire cosa stia dicendo è la cosa che più mi da fastidio.

Li sento allontanarsi e allora decido di ritornare a concentrarmi sulla fiamma ma il mio sguardo cade sul parquet e noto un'ombra di qualcuno di molto possente e grande.

Sussulto spaventata e mi giro velocemente.

"Ma questi sono per caso dei modi normali per salutare qualcuno per te.. perché per me no è mi ha fatto spaventare"

Maledetto bastardo, dio se lo odio ma il mio corpo lo desidera e lo respinge allo stesso tempo, credo che un tocco più profondo sulla mia pelle faccia ritornare tutti quei maledetti ricordi che mi fanno solo venire la nausea.

𝐓𝐇𝐄 𝐒𝐈𝐋𝐄𝐍𝐓 𝐒𝐈𝐍-Ꭰꭺꮇꮖꭺɴꮻ (𝐷𝑒 𝑅𝑜𝑠𝑠𝑖 𝑆𝑒𝑟𝑖𝑒, #𝟷)  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora