7 Capitolo

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𝛴𝑙𝜀𝜎𝜋𝜎𝑟𝛼

Sobbalzo al rumore di una porta che viene chiusa forte.

Il cane è ancora affianco a me e dorme tranquillo.

Sbatto gli occhi varie volte per farli abituare alla luce del sole e vedo una figura avvicinarsi.

Sfrego gli occhi con le mani così da mettere a fuoco la figura.

Guardo bene e mi ritrovo l'uomo che odio tanto e troppo.

Lo squadro piano dai piedi e alla testa e proprio quando scontro i miei occhi con i suoi noto i suoi lineamenti duri e la sua espressione furiosa e annoiata.

Alzo gli occhi al cielo, lo odio non esprime nulla oltre alla rabbia.

Mi distendo e abbraccio il cagnolino.

"Saluta Dynamite che da stasera non l'ho vedrai più"

Sbarro gli occhi e mi rialzo di scatto guardando quello stronzo che sorride soddisfatto.

"Cosa vorresti dire con questo ora??"

Si gira di spalle e noto la sua schiena e le sue spalle muscolose e possenti.

Si avvia verso la vetrata di alcolici mentre io aspetto ancora la risposta.

Prende una bottiglia di Vodka con un bicchierino e mentre si avvicina a me mi fissa sempre con quello sorriso di merda.

"Dico quello che ti devo dire, lui va via e tu se vuoi lo saluti"

Inclino la testa non capendo

"E perche va via?"

Assottiglio gli occhi sperando di sapere di più.

"Dynamite scendi giù dal divano"

Parla con il cane.

Dynamite si alza e scende dal divano e lo guardo andar via in giardino, sposto lo sguardo su Damiano che apre la bottiglia e versa il liquido denso nel bicchierino.

Poggia la bottiglia sul tavolino, prende il bicchierino e punta gli occhi su di me osservandomi attentamente.

"Allora...?"

Ripeto.

Abbassa la testa guardando il liquido nel bicchierino per poi rialzarla con quel sorrisetto sfacciato.

"Va via punto"

I suoi lineamenti si induriscono e le sue labbra carnose formano una linea dritta.

Porta il bicchierino alla bocca così poi da berlo tutto d'un sorso.

Sbuffo stanca di provare anche solo a sfuggirgli un'informazione del perché qul cagnolone così tenero vada via.

Mi butto sul divano e guardo il soffitto bianco ornato solo da un lampadario fatto con dei diamanti... DIAMANTI!!

"Quelli sono diaman..."

"Si"

Sbuffo di nuovo, madonna che nervoso.

"Smettila si sbuffare e di alzare gli occhi al cielo"

"E cosa dovrei fare con uno come te se non questo"

Dico osservando ancora il soffitto.

Sento il rumore della bottiglia che viene presa per poi essere riappoggiata sul tavolino.

Lo sento avvicinarsi, ed infatti, spunta disturbando la mia visuale da cui si vedeva solo un soffitto bianco e un lampadario.

Lo guardo e lo sorprendo guardare il mio seno con una quarta abbondante.

Le miei guance bruciano e il caldo arriva direttamente da lì sotto.

Il suo sguardo è così imponente, profondo, e infastidisce molto, mi sento nuda è come se oltre a togliermi i vestiti mi togliesse anche l'anima scoprendo tutto di me tutto.

Un suo movimento veloce della mano mi fa sbarrare gli occhi.

Mi stringe forte entrambe le guance facendo formare un O alle mie labbra, si avvicina sfiorando il mio naso col suo.

"Lo sai hai rotto il cazzo vero"

Ingoglio a fatica e lui stringe ancora di più facendomi male.

Poggio la mia mano sul suo braccio stringendo, cercando di fa capire che mi sta facendo male e invece guarda la mia mano e sorride beffardo per poi abbassare la testa e guardare il mio seno.

"Saresti una puttana perfetta sai"

I miei occhi si inumidiscono rendendo la visuale sfocata e lui non slaccia un pò la presa anzi continua a stringere forte fottendosene del mio dolore.

"Ti scoperei qui e ti farei male tanto da non farti più sentire le gambe, il culo e la tua figa"

Chiudo gli occhi cercando di non pensarci al dolore ma è troppo.

Sbatto con la mano sul braccio tenendo sempre gli occhi chiusi.

"Ti fa male eh"

Cerco di annuira ma mi tiene ferma.

Mi stringe al massimo per poi lasciarmi andare, apro gli occhi velocemente e poggio le mani sulle mie guance massaggiandole.

Mi alzo a sedere e lo vedo girarsi prendendo la bottiglia di vodka

"Stronzo"

Posa la bottiglia e scatta subito verso di me, mi prende per i capelli e con la sua presa forte mi alza la testa verso di lui.

Mi prende una mano e la mette sul suo pacco fasciato solo da dei pantaloni.

"Lo senti questo... Non vede l'ora di sbatterti e farti tanto male e non me ne frega un cazzo se sei stata quasi stuprata, perché se non fosse stato per Kyle ti avrei lasciata nelle luride mani di quel vigliacco."

Il mio cuore si ferma, mantengo il respiro, i miei occhi strabuzzano, le parole vanno via e la mia bocca si serra.

Quel "Grazie" che prima avevo detto mi muore in gola.

Sento le mie guance bagnarsi, mi sento distrutta, la mia anima è stanca si subire tutto questo non basta il passato.

La vista si offusca, la mano appoggiata sulle sue parti intime mi cade totalmente.

Mi lascia i capelli e la mia testa rimane ferma verso la sua direzione.

La sua espressione è seria e infastidita.

Si gira, prende la bottiglia ancora piana e se ne va prendendo le scale, senza ne girarsi ne dire un parola rimanendomi lì, sola con  le mie emozioni, le mie lacrime e con il mondo che mi corolla letteralmente addosso.

Angolo Autrice

Scusatemi per il capitolo piccolo ma sto avendo un sacco di problemi con internet e trovo poco tempo per scrivere poiché sono in vacanza e dalla mattina alla sera sono sempre occupata e va finire che non riesco a rimanere sveglia per scrivere qualcosa perché stanca.

Spero che vi piaccia aanche se piccolo come capitolo^^

Vi voglio bene
bacinii♡

𝐓𝐇𝐄 𝐒𝐈𝐋𝐄𝐍𝐓 𝐒𝐈𝐍-Ꭰꭺꮇꮖꭺɴꮻ (𝐷𝑒 𝑅𝑜𝑠𝑠𝑖 𝑆𝑒𝑟𝑖𝑒, #𝟷)  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora