XIV

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*pov Charles*

*Arthur ti ha condiviso la sua posizione per otto ore*

"Bene abbiamo la loro posizione"
"Mi confermi quindi che vanno a Torino"
"Si...vai vai"

Durante il viaggio non riuscivo a non pensare ad altro...non so cosa avrei fatto se avessi perso anche lei.
Fortunatamente non trovammo molto traffico, cosa molto insolita qui in Italia...nel giro di un'ora e qualcosa eravamo a Torino.

"Siamo arrivati...abbiamo bisogno del nome dell'ospedale"
"Si.....sono fermi in quest'ospedale"

Mostrai il telefono a Robert...ormai mancava poco.
Parcheggiammo nel posto più vicino e iniziammo a correre, nel frattempo chiamai Arthur; per sapere il numero della stanza in cui si trovava.

"Arthur..."
"Charles, noi siam-"
"Si si già so dove siete, ci serve il numero della stanza"
"Io non ci capisco niente, so solo dire ciao e grazie"
"Certo che tra tutti e quattro l'unico che non parla l'italiano è lui....guarda caso sta con lei" borbottò Robert.
"Forse saresti dovuto andare tu...ormai è fatta. Arthur resta lì, non fare niente"

Chiusi la chiamata, pensai che forse l'avessero già registrata quindi bastava dare il nome e il cognome.
Entrammo in ospedale e ci precipitammo alle accettazioni.

"Salve...dovrei sapere dove si trova una paziente"
"rapporti parentali con la paziente?"
 "Io sono il fratello, la prego me la faccia vedere"
"Lei...invece lei chi è?"
"Io....io son-"
"Il suo ragazzo!! La prego ci faccia andare"

Sgranai gli occhi.
Aveva detto seriamente quello che avevo sentito?

"Il nome della paziente?"
"Ann....Ann Shwartzman"
"Quarto piano, ala C"

Ringraziammo l'infermiera e ci avviammo verso l'ascensore.
"Il suo ragazzo eh"
"Smettila....tanto prima o poi accadrà ma falla soffrire e ti meno"

Scoppiammo a ridere, per un momento ci scordammo di dove eravamo ma soprattutto di quello che stava accadendo. Vedemmo Arthur...era seduto su una sedia con le mani tra i capelli.

"Arthur....notizie?"
"Non lo so, non capisco quello che dicono"
"Vado io"

Qualche minuto dopo, Robert ci disse che Ann era stabile, le avevano fatto una tac e non risultava niente.
Nonostante questo ancora non si svegliava...dicevano però che doveva solo riposare e sarebbe tornato tutto come prima.

"Voglio andare da lei"
"Cosa?..."

Non mi interessava proprio niente quello che diceva Arthur. Dovevo vederla.

"è possibile andare da lei?"
"Lei sarebbe?"

guardai Robert...non sapevo cosa dire.

"Il suo ragazzo...già proprio quello" intervenne lui.
"Venga con me"
"Da quando?Insomma stiamo scherzando?"
"Zitto....sappiamo che non è così, almeno per il momento"
"Pure....bene"

Mi portarono da lei...cavolo era bellissima.

"Ciao Ann, alla fine sono qui.
So che non mi senti o magari si, poi me lo dirai...volevo dirti che con Arthur beh prenditi tutto il tempo che vuoi...io ti aspetterò sai perché, perché io voglio te.
Anche Robert mi appoggia,
però ti prego svegliati"

"Charles...."
"Ann....Ann!! Dio si grazie"
"Charles...ho paura"
"No Ann. Va tutto ben-"

Iniziò a tossire bruscamente, sputò sangue, i battiti diminuivano.
Stava succedendo qualcosa che non capivo.
Iniziai a urlare...mi scaraventarono fuori. Arthur e Robert non capivano cosa stesse succedendo e onestamente nemmeno io.

"Si è svegliata...ha detto il mio nome e che aveva paura. Non ho avuto il tempo di risponderle che ha iniziato a tossire e a sputare sangue.."
"Avevano detto che andava tutto bene." piangeva Arthur.
"Aspettiamo....ci diranno qualcosa"
"Devi chiamare tuo padre...devi farlo se no lo farò io"
"Hai ragione...qualsiasi cosa chiamatemi"

Dopo quaranta minuti se non di più un'infermiera ci disse che Ann aveva un'emorragia interna.

"Beh allora operatela, fate qualcosa insomma. La tac diceva che non c'era niente" urlò Arthur.
"La ragazza ha perso troppo sangue, per il momento non può essere operata servirebbe una trasfusione ma qui non abbiamo il suo gruppo sanguigno"
"Bene prendete il mio"
"Deve essere compatibile...lo sa questo vero"
"Allora verificate, fate presto però"
"Possibile che in un ospedale del genere non avete neanche una sacchetta di sangue?!"
"Stia calmo"
"Sta morendo! E voi, voi non siete d'aiuto"

Dopo controlli su controlli verificarono il sangue di tutti e tre:
Robert era del suo stesso gruppo sanguigno ma aveva una percentuale di ferro troppo bassa per poter donare.
Arthur invece era "B" e a noi serviva "A".
Infine c'ero io...0 negativo, il sangue più raro. Glielo avrei donato tutto, anche l'ultima goccia fuorché si svegliasse.

Così mi portarono in uno stanzino...e nel frattempo arrivarono anche Robert e Arthur.

"Chi lo avrebbe mai detto...il grandissimo Charles Leclerc che dona sangue alla sorella di un pilota di f2"
"....farò la storia, me lo sento"
"Speriamo che possa servire"

Dopo ore e ore ci dissero che l'operazione era andata bene e che nel giro di poche ore si sarebbe svegliata, per il momento doveva solo riposare.

A: "Vado da lei."

*pov Arthur*

Andai da Ann, in queste ore mi era mancata tantissimo, avevo voglia di sapere come stava, come si sentiva.
La paura di perderla, quella sensazione non volevo riprovarla mai più.

"Ann...ehi Ann, sono Arthur"
Non rispondeva...così aspettai e aspettai finché....
"Arthur..."
"Ann...che bello sentirti"
"Charles....lui era qui, nel sogno me lo aveva detto. Charles..."
"Cosa?"
"Chiamalo, ti prego"

Andai fuori...chiamai Charles, cosa ci trovasse in lui ancora non lo so ma adesso non era il momento di fare il geloso o cose simili.
L'importante era che Ann stesse bene.

*pov Charles*

"Ann....vuole parlarti"
"vado"

Ann, appena sveglia dopo un'operazione che voleva parlare...con me!??
Corsi da lei.

"Ann....sono qui dimmi"

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SPAZIO AUTRICE:

Ciao!! Eccovi un'altra parte e niente spero vi piacciaaa.

RULES // charles leclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora